L’Appello del Cuore

**Il Richiamo del Cuore**

“Prossimo!” gridò linfermiera quando dal gabinetto del dottore uscì lultimo paziente.

“Buongiorno,” salutò Pietro con un sorriso educato, sedendosi sulla sedia davanti alla scrivania.

“Buongiorno,” rispose Adele, la dottoressa. Era giovane, e chiamarla col titolo formale sembrava strano, anche se linfermiera lo faceva sempre.

Alzando gli occhi, Adele incrociò lo sguardo grigio e familiare delluomo. Il cuore le balzò nel petto, ma si controllò.

“Pietro?” Era il suo ex compagno di scuola, con cui aveva condiviso tanti momenti.

Dopo il liceo, Adele si era trasferita a Roma per studiare medicina, mentre Pietro era rimasto nel loro paesino in provincia. Suo padre era malato, e lui non aveva potuto permettersi luniversità. La madre era morta sei anni prima, e così era rimasto solo con il padre.

Davanti a lei sedeva un Pietro maturo, ancora più bello di come lo ricordava. Dubitò che fosse lì per motivi di salute, ma chiese comunque:

“Dimmi, cosa ti porta qui?”

“Mi batte il cuore troppo forte, soprattutto quando ti vedo,” rispose lui, sorridendo.

“Oh, allora vado,” disse linfermiera con unocchiata complice, uscendo dalla stanza. Era lultimo paziente della giornata, dopotutto.

“Adele, sono venuto perché mi eviti. Devo parlarti. Tra due giorni parto per un viaggio di lavoro e sarò via due settimane. So cosa dirai: sono sposato, ho figli”

Tra loro, al liceo, cera stato un tenero legame. Andavano a scuola insieme, al cinema, a passeggiare. Tutti pensavano che si sarebbero sposati, ma il destino aveva deciso altrimenti. Già allora, Lucia, una ragazza dellaltra classe, non lo lasciava in pace. Lo aspettava a ogni intervallo, lo seguiva dopo scuola, ma lui non le dava retta: vedeva solo Adele.

“Pietro, sarai mio lo stesso. Sai quella vecchia canzone? ‘Non puoi scappare, ti innamorerai e mi sposerai, sarai mio lo stesso’,” gli cantava Lucia, ridendo forte.

Adele se ne andò a studiare, mentre Pietro rimase. Trovò lavoro e prese la patente per diventare camionista. Poi partì per il servizio militare. Con Adele si vedevano poco: lei tornava raramente durante le vacanze.

Dopo lesercito, Lucia si attaccò a lui. Lavorava come commessa e amava bere. Una sera, il suo amico Marco organizzò una festa in un bar. Lucia si sedette accanto a Pietro e, mentre lui fumava con gli amici, gli versò vodka nel vino senza che se ne accorgesse.

“Sei proprio ubriaco,” disse Marco, sorpreso. “Ti chiamo un taxi.”

“Lo porto io a casa,” intervenne Lucia, mostrando il telefono. “Ho già chiamato.”

Marco lo aiutò a salire, ma invece di casa sua, Lucia lo portò da lei. La madre era al lavoro. Lo mise a letto e si sdraiò accanto a lui. Il mattino dopo, Pietro si svegliò confuso.

“Che bella notte,” rise Lucia, mentre la madre entrava nella stanza.

“Ma guarda un po! Lucia, hai ospiti? Che bella coppia!” sbatté la porta ridendo.

“Ora mi devi sposare,” disse Lucia. “Mia madre ci ha visti insieme.”

Pietro, con il mal di testa e il rimorso, si sentì intrappolato. Amava ancora Adele, ma era troppo onesto per ignorare quello che era successo.

Poco dopo, Lucia annunciò di aspettare un bambino, e lui la sposò.

Quando Adele lo seppe, accettò la proposta di un collega, Luca, che la corteggiava da tempo. Ma il loro matrimonio era freddo. Lui era sempre occupato, poco romantico, e rifiutava lidea di avere figli.

“Prima dobbiamo sistemarci,” diceva.

Adele sospettava che lo facesse per nascondere le sue infedeltà. Un giorno, una ragazza incinta bussò alla loro porta:

“Sposerò tuo marito. Lascialo andare.”

Adele chiuse la porta e pianse, ma solo per poco. Forse era un bene non avere figli.

Chiese il divorzio e tornò al suo paese, lavorando come medico nella clinica locale.

Pietro e Lucia vivevano nella casa della nonna di lei, con due figli. Ma la loro vita era infelice: Lucia beveva, trascurando i bambini. La madre di Pietro lo avvertiva:

“Quando parti, Lucia se ne va con gli amici e lascia i bambini a mia suocera. Ti disonora.”

Ma Lucia rideva: “Pietro non mi lascerà mai. Ho due figli suoi.”

Un giorno, Pietro andò da Adele in clinica.

“Possiamo parlare?” chiese.

Uscirono in un bar.

“Sto per chiedere il divorzio,” disse. “Questa non è una vita. Dormiamo in stanze separate. Ho fatto un errore, ma ora voglio sistemare le cose.”

Adele annuì, ma poi aggiungeva:

“E il consigliere comunale Rossi? Lo vedo spesso con te.”

“È un uomo pericoloso,” insistette Pietro. “Stanne alla larga.”

“Tu sei sposato, io sono libera,” ribatté lei.

“Aspettami, ti prego. Sistemerò tutto.”

Tre giorni dopo, durante una visita, arrivarono i servizi sociali.

“Dottoressa, dobbiamo controllare una casa. I bambini piangono da ore.”

Con sorpresa, arrivarono a casa di Pietro. I piccoli erano chiusi dentro, affamati e sporchi.

“Li porto a casa mia,” decise Adele.

I suoi genitori, stupiti, accettarono. Sapevano che erano i figli di Pietro, e forse, finalmente, la figlia avrebbe trovato la felicità.

Così fu. Ora Pietro e Adele vivono insieme, con tre bambini: i due di lui e una bambina loro.

**La vita a volte ci porta lontano, ma il cuore sa sempre tornare a casa.**

Rate article
Add a comment

;-) :| :x :twisted: :smile: :shock: :sad: :roll: :razz: :oops: :o :mrgreen: :lol: :idea: :grin: :evil: :cry: :cool: :arrow: :???: :?: :!:

1 × 2 =

L’Appello del Cuore