Il richiamo di mezzanotte che spezzò il silenzio.

La chiamata di mezzanotte che spezzò il silenzio.

Allimprovviso, il telefono squillò alle undici e mezza di sera. Elena stava appena scivolando nel sonno, cullata dal respiro regolare del marito, e quel suono improvviso la fece trasalire. Sentì il cuore accelerare a quellora, non poteva essere una buona notizia.

“Marco,” sussurrò, scuotendolo dolcemente. “Marco, svegliati! Il telefono.”
Lui si sollevò di scatto dal letto, afferrando la cornetta. Elena osservò il suo viso, che diventava sempre più pallido con ogni secondo che passava.
“Come quando?” chiese con voce strozzata. “Sì sì ho capito. Arrivo subito.”

Marco riappese lentamente il telefono. Le sue dita tremavano.
“Che cosa è successo?” bisbigliò Elena, già sentendo che era accaduto lirreparabile.
“Luca e Sofia” deglutì. “Un incidente. Entrambi. Sul colpo.”

Un silenzio pesante riempì la stanza, rotto solo dal ticchettio dellorologio. Elena fissò il marito, incapace di crederci.
Appena due giorni prima, erano tutti in cucina, a bere il caffè, con Sofia che raccontava la sua nuova ricetta per la crostata. E Luca, il migliore amico di Marco dai tempi delluniversità, che parlava delle sue avventure di pesca.

“E Giulia?” ricordò improvvisamente Elena. “Dio mio, che ne è di Giulia?”
“Era a casa,” disse Marco, infilando i pantaloni in fretta. “Devo andare, Elena. Lì devono identificare i corpi. E poi”
“Vengo con te.”
“No!” si girò di scatto. “Martina rimarrebbe sola. Non ha senso spaventarla nel cuore della notte.”

Elena annuì. Il marito aveva ragione non cera motivo di coinvolgere la loro figlia di dodici anni in quella tragedia. Almeno, non ancora.
Per tutta la notte, non chiuse occhio. Passeggiò per lappartamento, controllando lorologio ogni tanto. Andò a controllare Martina, addormentata respirava piano, la guancia appoggiata sulla mano, i capelli castani sparsi sul cuscino. Così tranquilla, così fragile.

Marco tornò allalba, distrutto, gli occhi rossi.
“È tutto confermato,” disse con voce stanca, cadendo sulla poltrona. “Uno scontro frontale con un camion. Non hanno avuto scampo.”
“E adesso che ne sarà di Giulia?” chiese piano Elena, mettendogli davanti una tazzina di caffè forte.
“Non lo so. Le resta solo la nonna in campagna. È molto anziana, quasi incapace di badare a sé stessa.”

Rimasero in silenzio. Elena guardò fuori dalla finestra, dove lRestò un attimo in silenzio, poi con un sospiro disse: “Portiamola a vivere con noi, sarà come una seconda figlia.”

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