Mia suocera è arrivata al nostro matrimonio vestita di bianco e si è piazzata accanto a noi in Comune: ho dovuto agire per salvare il mio giorno speciale

Mia suocera si è presentata al nostro matrimonio vestita di bianco e in comune si è piazzata proprio accanto a noi: ho dovuto prendere provvedimenti per salvare il mio giorno speciale.
Avevo sempre sospettato che mia suocera, la signora Bianchi, fosse un osso duro. Ma neanche nei miei incubi peggiori avrei immaginato che si sarebbe presentata al mio matrimonio in un abito bianco.
E non un vestito qualsiasi, no. Un modello lungo, pizzo, aderente una quasi-sposa. È arrivata davanti al municipio con laria di chi sta sfilando a Milano Fashion Week. Mentre gli ospiti bisbigliavano tra loro, lei sorrideva e diceva:
Beh, che cè? È festa per tutti, no?
Il primo campanello dallarme è suonato quando ha insistito per venire in macchina con noi.
Che sono, una straniera adesso? ha detto, infilandosi accanto a mio marito. Io mi sono ritrovata schiacciata dietro. Ottimo inizio, nevvero?
In comune, si è piazzata tra noi come se fosse la terza sposa. In tutte le foto, la sua mano sulla spalla di mio marito, il suo viso più vicino allobiettivo del mio. A un certo punto, mi ha pure sistemato il velo, sussurrandomi:
Ti sta tutto storto Lascia fare a me, che lo aggiusto.
Al ricevimento, si è comportata come se fosse la padrona di casa: ha cambiato la musica, ha detto ai camerieri che «linsalata è sciapa» e, soprattutto, non smetteva di bisbigliare con mio marito. Come per ricordargli, a ogni costo, chi fosse sua madre.
Poi, il colpo di grazia: si è alzata per il brindisi.
Vi auguro felicità. Anche se, a dirla tutta, pensavo che mio figlio avrebbe fatto una scelta diversa Ma ormai, pazienza.
Silenzio di tomba nella sala. Io sorridevo a denti stretti, ma dentro bollivo.
E allora ho deciso: basta. Era ora di finirla con questo circo.
Mi sono avvicinata a lei con un bicchiere di vino rosso per «fare pace», brindare, scattare una foto. Lei si è chinata un po e, in quel momento, ho «casualmente» urtato il suo braccio.
Schizzi di vino rosso dritti sul vestito bianco.
Oddio! ha esclamato, strofinando la stoffa. Che disastro
Le ho subito suggerito:
In bagno cè uno specchio e delle salviette. Vai a vedere se si toglie.
Se nè andata. Io lho seguita e, appena entrata nella cabina, ho chiuso la porta e girato la serratura dallesterno.
Tornata tra gli ospiti, ho annunciato con calma:
La suocera è tornata a casa, non si sentiva bene. Ha chiesto di non essere disturbata.
Improvvisamente, la serata è diventata più leggera. Gli ospiti hanno ricominciato a ridere, la musica è ripresa e, finalmente, mi sono sentita la sposa non unestranea in mezzo a un dramma familiare.
Non me ne pento per niente, ma ho la sensazione che la nostra vita insieme sarà interessante.

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