**Scelta Forzata**
“Chiara, forse è ora di smetterla di mentirci a vicenda?” Sergio si avvicinò così tanto che lei sentì il suo respiro.
“Serghino, lo sai che lui è mio marito!” gridò nervosamente Chiara, ripetendo per lennesima volta quella frase.
“E allora? Abbiamo diritto alla felicità! Dimmi la verità, Leo è mio figlio, vero?” con quelle parole, Sergio le afferrò le spalle.
La donna chinò il capo e pianse, senza più vergognarsi delle sue lacrime…
…Chiara e Alessandro vivevano nello stesso palazzo e si conoscevano dalla nascita. Le loro famiglie abitavano sullo stesso pianerottolo. Non che fossero amici stretti, ma mantenevano un rapporto di buon vicinato.
Unamicizia più profonda sarebbe stata difficile. I genitori di Chiara lavoravano alla filarmonicauna famiglia colta, vivace, spesso ospitavano amici. La piccola già frequentava il conservatorio e sognava di seguire le orme dei genitori, legando la sua vita alla musica.
La famiglia di Alessandro era lopposto. La madre faceva la commessa al supermercato locale, il padre era operaio in fabbrica. Nonostante le differenze, i due bambini erano inseparabili. Giocavano insieme allasilo, poi sedettero allo stesso banco in prima elementare.
I genitori di Chiara non ostacolavano lamicizia, ma certo non vedevano Alessandro come un futuro genero. I suoi genitori, invece, già li chiamavano “fidanzatini”…
…Il primo giorno di scuola media cambiò tutto. La professoressa entrò in classe con un ragazzo biondo dagli occhi azzurri.
“Ragazzi, questo è Sergio, il vostro nuovo compagno.”
Tutte le ragazze lo guardarono ammirate, anche Chiara. Ma non osò avvicinarsi.
Pochi giorni dopo, mentre entrava al conservatorio per lezione di solfeggio, la porta si aprì allimprovviso. Davanti a lei cera Sergio.
“Ciao!” sorrise imbarazzata.
“Ciao! Anchio studio qui,” rispose lui con quel sorriso che la faceva sciogliere.
Prima che potessero parlare, arrivò Beatrice, la sua amica, trascinandola via: “Chiara, muoviti! La professoressa Verdi ci ucciderà se facciamo tardi!”
A lezione, Chiara non smise di pensare a Sergio. La maestra la rimproverò: “Devi concentrarti!”
Uscita, sentì una voce familiare: “Aspetta!” Era Sergio, che laveva attesa per accompagnarla a casa. Camminarono insieme, parlando di musica e dei loro sogni…
…Il weekend passò tra i pensieri di lui. Ora erano in tre: Chiara, Alessandro e Sergio. Lui odiava quel ragazzo elegante, ma non osava allontanarlo.
Passarono due anni. Ormai era chiaro: Chiara e Sergio si amavano. Ma tra loro cera Alessandro…
“Vieni alla festa stasera?” chiese lui.
“Non posso, io e Sergio abbiamo i biglietti per la filarmonica.”
“Perché sempre lui? Io mi annoio con quella roba!” brontolò Alessandro.
“La prossima volta verremo tutti e tre,” propose Chiara, cercando un compromiso.
Dopo le medie, Alessandro andò allistituto tecnico. Loro rimasero al liceo. Fu il periodo più felice per Chiara: sedevano insieme, studiavano, si innamorarono. Una sera, dopo un concerto, si baciarono. Sognavano di sposarsi dopo il diploma…
Ma i genitori li fermarono.
“Che assurdità! Devi studiare, non sposarti a diciotto anni!” urlò la madre di Chiara.
Anche i genitori di Sergio lo costrinsero a trasferirsi a Milano, nella scuola dove studiarono sua madre e sua nonna.
“Ti amo, ma non posso disobbedire,” le disse prima di partire.
Per un po si scrissero, poi persero i contatti.
Anni dopo, durante un concorso musicale, si ritrovarono. Le emozioni esplosero di nuovo. Passarono una notte insieme.
“Sono così felice… Tra due mesi mi laureo e verrò da te,” sussurrò Chiara.
“Non possiamo,” rispose Sergio, gli occhi pieni di dolore. “Sposerò Antonia, la figlia dellamica di mia madre. È incinta.”
Chiara tornò distrutta. Alessandro la invitò a uscire: “Che hai? Andiamo a ballare!”
“Va bene…”
Un mese dopo, scoprì di aspettare un bambino. Di Sergio. Non voleva abortire, ma come trovarlo? E poi, lui stava per sposarsi…
Fu Alessandro a risolvere tutto: “Perché non ci sposiamo?”
“Sì.” Rispose così in fretta che lui rimase senza parole.
Nacque Leonardo.
Quindici anni dopo, Sergio riapparve. Non era mai stato felice, ora chiedeva il divorzio. Voleva riprendersi Chiara e suo figlio.
“Fuggiamo insieme,” le propose.
Lei esitava. Lui partì, promettendo di tornare tra tre giorni.
Ma non tornò mai. Morì in un incidente stradale.
Alessandro la osservò preoccupato: “Che hai? Sei strana ultimamente.”
“Ricordi che volevi una bambina? Forse è il momento…”
Ci vollero tre anni, ma poi nacque Alina. Chiara custodì nel cuore il ricordo di Sergio. Un giorno lo avrebbe raccontato alla figlia. Per ora, viveva la sua vita.
Forse era felice. O forse aveva solo accettato una scelta forzata.