Un terribile segreto nascosto nella pentola della suocera

Una scoperta terrificante nella pentola della suocera
La suocera sbirciò nella pentola e lanciò un grido di orrore

Mi sono svegliato allalba e, come al solito, sono andato in cucina nella nostra casa nella periferia di Bologna. Con mia grande sorpresa, mia nuora era già lì, affaccendata davanti ai fornelli.

Buongiorno mi sorrise Anastasia mescolando qualcosa nella pentola.

Buongiorno borbottai, arricciando il naso. Cosa stai preparando?

Una minestra al pesto rispose senza alzare gli occhi. A Matteo piace tantissimo.

Una minestra al pesto? annusai con sospetto. Di solito ha questo odore?

Come dovrebbe odorare, allora? Anastasia alzò le spalle, coprì la pentola e uscì dalla cucina.

Io, senza perdere un secondo, mi avvicinai ai fornelli, sollevai il coperchio e guardai dentro. Quello che vidi mi strappò un grido di terrore.

Che miscuglio è questo? mormorai indietreggiando come davanti a veleno.

Anastasia tornò con i piatti e, notando la mia reazione, spiegò con calma:

Una minestra al pesto, suocera. Le verdure vengono dal nostro orto fresche, appena raccolte. Quando si cucina con i propri prodotti, è come una festa.

Una festa? sghignazzai incrociando le braccia. Quel orto è solo una seccatura! Perdere tempo a zappare la terra quando si può comprare tutto al supermercato? Non vi capisco.

A me piace rispose dolcemente Anastasia versando la minestra. Lodore di basilico, fagioli e pomodori invase la cucina. La terra dà tanta energia quando ci si lavora.

Energia? roteai gli occhi. È un passatempo per chi non ha niente di meglio da fare. La gente normale Mi interruppi vedendo che Anastasia continuava a sorridere, come se non sentisse le mie frecciate. E per chi ne hai fatta così tanta?

Per noi rispose. Per qualche giorno. Matteo ne chiede sempre il bis.

Indietreggiai con enfasi, come se lodore della minestra mi facesse star male.

Io non la mangerò! dichiarai. Solo lodore mi fa venire la nausea! Cosa ci hai messo dentro?

Anastasia sospirò, evitando il mio sguardo. Con la coda dellocchio, vide Matteo entrare in cucina e osservare la scena in silenzio.

Non riuscivo a capire cosa fosse successo a mio figlio. Solo due anni fa, Matteo era un giovane promettente nel settore informatico, un cittadino vero. Andavamo insieme a mostre, parlavamo dei nuovi ristoranti, sognavamo la sua carriera. E ora? Questa vita in campagna, quellorto, quella Anastasia così semplice! Solo il suo nome mi dava i brividi di fastidio.

Matteo era sempre stato un partito ambito alto, intelligente, affascinante. Quante ragazze di buona famiglia avevano sospirato per lui! Perché aveva scelto una ragazza di campagna e quella casetta sperduta? Speravo si stancasse e tornasse in città. Ma i mesi passavano, e lui si immergeva sempre più in quella “idillio rurale”.

Decisi di agire. Linvito di Anastasia era loccasione perfetta. Avevo un piano: ricordare a mio figlio chi era veramente e tirarlo fuori da quella campagna prima che fosse troppo tardi.

Matteo mi si avvicinò, abbracciò sua moglie e si rivolse a me:

Mamma, assaggia la minestra. Anastasia la prepara perfettamente!

Matteo, sai bene che tuo padre e io non abbiamo mai mangiato queste minestre da contadini ribattei. Ricordo che da piccolo facevi le smorfie davanti al pesto. Dicevi che era un piatto da vecchi.

Anastasia sorrise, immaginando Matteo bambino che rifiutava il piatto. Ma ora era un uomo, e i suoi gusti erano cambiati.

Mamma, i tempi cambiano rispose ridendo. La minestra di Anastasia è un capolavoro. Assaggia, vedrai.

Un capolavoro? sbuffai indignata. Matteo, chiami una pentola di fagioli un capolavoro? I veri capolavori sono a teatro, al museo, non in questa brodaglia!

Oggi ho capito una cosa: a volte, ciò che ci spaventa è solo ciò che non conosciamo. Forse un assaggio di quella minestra mi avrebbe aperto gli occhi. Ma il mio orgoglio ha vinto. E ora mi chiedo: ho davvero perso mio figlio per un piatto di fagioli?

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