Su quelli come te non ci si sposa

«Sai, Allegra, su donne come te non ci si sposa» disse con calma Marcello, accarezzandole la mano. «Ci sono donne per lamore e il divertimento, e poi quelle che si conservano per il matrimonio. Tu, purtroppo, non sei tra queste.»

«E cosa cè che non va in me, Marcè?» rispose Allegra, incapace di credere alle sue orecchie. «Cucino bene, mi prendo cura della casa, sono una donna a posto sotto ogni aspetto. Cosa ti manca?»

«Proprio questo!» sbuffò lui. «Sei rovinata, capisci? Con donne come te ci si diverte, ma non ci si sposa. Per moglie ci vuole una ragazza pura, che non abbia mai toccato un uomo prima di me! Una che sia pronta a lavarmi i piedi e berne lacqua, come dice il proverbio.» Soddisfatto, Marcello si girò verso il muro e si addormentò russando.

Solo una settimana prima, Allegra aveva festeggiato con le amiche al bar, discutendo del suo futuro radioso. Trentanni, certo, non più una ragazzina, ma con una carriera consolidata, un appartamento a Milano, una Fiat 500 nuova fiammante. Era pronta per sposarsi e fare figli, e aveva anche il candidato perfetto: Marcello, quarantanni, belluomo, benestante, impiegato in banca, mai sposato. Viveva da solo, ma aveva comprato un bilocale accanto a quello della mamma.

Laveva conosciuta nello studio dentistico dove lavorava, e quella sera stessa laveva attesa alluscita con un mazzo di peonie. A febbraio! Poi cena al ristorante, e la storia era decollata.

Ma dopo due anni, ancora nessuna proposta. Le amiche insistevano: «Dai, Allegra, è ora di mettergli le ali!» Così quella sera aveva deciso di affrontarlo, e la risposta laveva lasciata a bocca aperta: non si sposa con donne come lei.

«Ma chi si crede di essere?!» pensò Allegra, e il giorno dopo corse a raccontare tutto alle amiche.

«Ragazze, mi ha detto che sono rovinata! Che non ci si sposa con donne come me!»

«Ma che dici, Alle?!» sbottò Caterina. «Sei bellissima, intelligente, hai tutto!»

«Lui vuole una vergine. Io, invece, sono di seconda scelta. E ora che faccio? Per il resto è perfetto: intelligente, con i soldi, e beh, sapete.»

«Mollalo subito!» rise Livia. «Se no ti rovina lautostima per anni.»

«Portalo da noi!» propose Caterina. «Abbiamo il decimo anniversario di matrimonio questo weekend. Vieni con Marcello, gli facciamo vedere comè la vita coniugale.»

Marcello, che di solito evitava le uscite, accettò. Guidò lui fino alla casa in campagna, e Allegra si rilassò, sapendo che al ritorno non sarebbe stata al volante.

Latmosfera era perfetta: bambini che correvano, barbecue acceso, e il cane Skipper, un barboncino iperattivo che sembrava alimentato a batterie.

Dopo cena, rimasero solo i più resistenti: Caterina, suo marito Michele, le amiche e Marcello. E quando la conversazione cadde sul matrimonio, Marcello ripeté la sua teoria.

«Dimmi, Caterina,» disse con tono mellifluo, «tu eri pura quando ti sei sposata?»

«Che domande!» sbottò Michele. «Vuoi fare il medico legale?»

«Vedete?» trionfò Marcello. «Lei era intatta. Io non potrei mai sposare una donna con un passato. Sarebbe un disonore!»

«Ma che famiglia siete, i Medici?!» rise Livia. «E allora perché hai fatto sperare Allegra? Ha sprecato tempo con te!»

«Nessuno ha fatto sperare nessuno,» rispose Marcello. «Lei sa di essere di seconda categoria. E tu, Livia, sei di terza: divorziata con un figlio. Quasi irrimediabile.»

«Come parli alle donne in casa mia?!» ruggì Michele, alzandosi. «Seconda categoria?! Tu sei pesce marcio, puzz

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