**Giorno 12, Ottobre**
Mia suocera ha mangiato la mia cena e così la storia ha avuto un finale inaspettato.
Quella sera avevo davvero fatto del mio meglio. Nonostante la stanchezza e la mia condizione ero al settimo mese di gravidanza avevo preparato una cena casalinga per tutta la famiglia: mio marito, i nostri figli e mia suocera, che era venuta in visita. Avevo cucinato tutto da zero: arrosto, contorno di verdure, insalata e un dolce fatto in casa per dessert. Volevo che la tavola fosse accogliente e piena damore. Avevo davvero fatto del mio meglio per la famiglia.
Quando misi il cibo nei piatti, lasciai la mia porzione in cucina. Decisi di finire prima qualche faccenda dovevo stendere il bucato e mettere a letto il bambino. Ero uscita solo per qualche minuto.
Al mio ritorno il mio piatto non cera più.
Allinizio pensai che forse mio marito lavesse spostato da qualche parte. Ma scoprii che, semplicemente qualcuno laveva mangiato. Mia suocera, con calma e senza alcun imbarazzo, mi disse che aveva finito la mia porzione perché voleva il bis. Eppure il suo piatto era ancora pieno come quello di tutti gli altri.
Rimasi senza parole. Certo, non volevo fare una scenata. Pensai: forse aveva davvero fame. Può succedere. Cercai ancora di mantenere la pace in casa e di non prendermela troppo.
Ma pochi minuti dopo, si avvicinò con una scatola e mi chiese di mettere via gli avanzi da portare via.
Questa volta, con delicatezza ma fermezza, dovetti dirle che gli avanzi li avrei tenuti per me. Dopotutto, non avevo nemmeno avuto il tempo di mangiare.
La sua reazione mi sorprese. Dichiarò che avrei dovuto cucinare di più, «per sicurezza», e che lospite, specialmente una persona più anziana, ha la precedenza. Non discutemmo, ma dentro di me provai una spiacevole sensazione.
Più tardi, vedendomi abbattuta, mio marito scrisse un messaggio molto calmo e educato a sua madre. Senza accuse. Solo con il suggerimento di chiedere scusa, per evitare malintesi e risentimenti. Pensai che così la questione si sarebbe chiusa.
Ma il giorno dopo, mia suocera pubblicò un post sui social, raccontando la storia in modo completamente diverso. Nella sua versione, ero stata scortese, egoista e come scrisse «avevo messo il cibo davanti al rispetto per gli anziani». Alcuni dei suoi conoscenti nei commenti la sostennero ovviamente, conoscendo solo la sua versione dei fatti.
Mi fece molto male. Non avevo giudicato nessuno, non avevo rimuginato, non avevo iniziato una discussione. Ero semplicemente rimasta senza cena nonostante avessi nutrito tutti gli altri.
Qualche giorno dopo, la storia riemerse inaspettatamente su un forum online. Qualcuno laveva raccontata senza nomi, ma nei dettagli. Il post ebbe un enorme seguito. Prima centinaia, poi migliaia di commenti. E quasi tutti si schierarono dalla mia parte.
La gente scriveva che, anche in famiglia, il rispetto per la padrona di casa e il suo lavoro è dovuto. Che una donna incinta, che prepara la cena per tutti, merita almeno un piatto di cena. Che essere un ospite non significa solo avere privilegi, ma anche tatto, attenzione e gratitudine.
Questo mi toccò profondamente. Capii quanto sia importante sentirsi compresi. Anche quando non tutti in famiglia sono in grado di mostrarlo.
Questa situazione mi ha insegnato alcune cose importanti.
Primo la gentilezza e la cura non sempre vengono ricambiate da chi le riceve. Ma questo non significa smettere di essere gentili.
Secondo a volte sono proprio gli estranei a mostrare unempatia inaspettata semplicemente perché vedono la situazione da fuori e sanno ascoltare.
E la più importante il rispetto non si può pretendere. Nasce dalla reciprocità, dalla fiducia e dal vedere davvero laltro. Soprattutto in famiglia.
Ora, quando preparo la cena, metto sempre da parte la mia porzione per prima. Non perché sia diventata egoista ma perché anchio merito cura. Almeno la mia.




