Il geniale piano di vendetta di mia madre dopo che i suoceri l’hanno abbandonata al ristorante per non pagare il conto.

I genitori di mio marito hanno abbandonato mia madre al ristorante per non pagare il contoma lei aveva un piano geniale di vendetta.
La famiglia di mio marito ha sempre considerato pagare il conto come una cosa umiliantecome se potesse macchiare la loro “reputazione”.
Ogni cena di famiglia si trasformava nello stesso assurdo spettacolo: si battevano le tasche, fingevano stupore e giuravano di aver dimenticato il portafoglio a casa.
Allinizio, cercavo di scusarli come “sviste”. Ma col tempo divenne chiaro: era pura avarizia.
Semplicemente credevano che i “meno abbienti” avrebbero pagato per loro.
Ma mia madre? Lei non cade in questi trucchetti.
Non ha borse firmate o gioielli luccicanti, ma è fiera, intelligente e, soprattutto, non si fa manipolare da chi crede che i soldi li rendano superiori.
Eppure, nonostante la loro ricchezza, avevano unabitudine che mi faceva impazzire: non pagavano mai la loro parte al ristorante.
Lhanno fatto di nuovo mi sono lamentata con mio marito Luca, dopo che i suoi genitori erano scappati dal ristorante mentre lui era in bagno, lasciandoci un conto di 300 euro. Tuo padre ha persino finto una telefonata!
Luca sospirò e tirò fuori la carta:
Lo so, lo so. Hanno sempre fatto così.
Ma hanno più soldi di quanto possano spendere! La borsa di tua madre costa più dellaffitto del nostro appartamento!
Ho provato a parlarci. Ma per loro queste cifre non significano nulla quindi non capiscono il problema.
Col tempo, divenne una routine: piatti raffinati, vini pregiati e, puntualmente, le stesse scuse.
Oddio, ho dimenticato il portafoglio! esclamava sua madre, battendo sulla sua borsa di lusso.
Devo rispondere a una chiamata urgente borbottava suo padre, dirigendosi verso luscita.
Persino Matteo, il fratello di Luca, e sua moglie Giulia avevano adottato questa “tradizione di famiglia”, diventando maestri nella fuga al momento del conto.
Nessuno diceva loro niente. Né gli amici che li coprivano, né i colleghi che ne parlavano solo a bassa voce.
Poi arrivò linvito.
Mia madre vuole festeggiare i suoi 60 anni in quel ristorante toscano in centro mi disse Luca un giorno. Ne ha parlato ieri. Vuole invitare tutta la famiglia.
Quando? chiesi, sentendo già il portafoglio stringersi.
Venerdì prossimo. La buona notizia è che noi non ci saremo, perché siamo fuori per il weekend. Ma visto che mancheremo, vogliono invitare tua madre.
Rimasi di ghiaccio:
Mia madre? Perché?
Dice che vuole conoscerla meglio.
Capii subito che era una trappola.
Mia suocera non aveva mai mostrato interesse per mia madre. Anzi, aveva sempre insinuato che tra loro “non cera nulla in comune”.
Era fin troppo ovvio.
Ma non potevo fermarla: il viaggio con Luca in Grecia per il nostro anniversario era già prenotato e non rimandabile.
Devo avvertire mamma dissi, afferrando il telefono.
Mia madre rispose al terzo squillo:
Pronto, tesoro! Come stai?
Mamma, i genitori di Luca vogliono invitarti al compleanno di sua madre
Sì! Mi ha scritto unoretta fa. Non vedo lora!
Mi si gelò il sangue.
Mamma, devo spiegarti una cosa su di loro
Le raccontai tutte le loro scappatoie: come sparivano sempre lasciando il conto agli altri. Mi arrabbiai persino mentre glielo spiegavo.
Ma lei rise soltanto:
Oh, tesoro, non ti preoccupare.
Mamma, sono seria. Ordineranno i piatti più costosi e spariranno come al solito.
Tranquilla rispose calma. Il vostro viaggio è importante. Un compleanno è una volta sola. Ci andrò.
Ma
So come gestirla.
Appoggiai il telefono e mi girai verso Luca:
Non credo mi abbia creduta Sta andando dritta nella trappola.
Magari questa volta non lo faranno cercò di rassicurarmi. È pur sempre il suo compleanno.
Ci guardammo. Entrambi sapevamo che era impossibile.
La sera della festa, io e Luca eravamo già in un accogliente hotel a tre ore di distanza.
Tutta la notte controllai il telefono, aspettandomi una chiamata di panico da mia madre. Ma nulla.
Al mattino, solo un messaggio: “Serata meravigliosa. Chiamami quando tornate.”
Aspettai a malapena la domenica per scoprire tutto.
Allora? le chiesi senza nemmeno salutare. Comè andata?
È stata una serata interessante iniziò mia madre.
Mi raccontò come tutto fosse andato secondo il solito copione.
I suoceri erano arrivati sfavillanti come su un red carpet. Il tavolo migliore, con vista sul giardino e un pianista.
Hanno ordinato di tutto, tesoro. Antipasti, vini dalla “cantina segreta”, bistecca di Chianina con foglie doro.
E tu?
Io? Solo pasta e acqua. Non avevo fame.
Brava. Danni ridotti al minimo.
E poi?
Quando arrivò il conto, iniziò lo spettacolo. Tua suocera “si ricordò” di aver lasciato la borsa a casa. Mio genero disse che il portafoglio era in macchina.
Lo sapevo! gemetti.
Il fratello di Luca “ricevette una chiamata dalla babysitter”. Uno dopo laltro, sparirono tutti. Mi lasciarono sola con un conto di 1500 euro.
Mamma! Non avrai pagato?!
Certo che no rispose tranquilla. Ho ordinato un dessert.
COSA?!
Soufflé al cioccolato. E un bicchiere del porto più costoso. Il cameriere si stupì, ma sorrisi: “Stiamo festeggiando, no?”
Rimasi senza parole.
Ma se non hai pagato e loro sono scappati, come è finita?
Chiesi di chiamare il direttore. Roberto. Lo ricordi?
Roberto? Quello della scuola dove insegnavi?
Esatto! Quel ragazzino che mi portava una mela ogni mattina. Ora ha tre ristoranti.
Mia madre aveva insegnato per 30 anni. E, a quanto pare, tra i suoi ex allievi cerano persone influenti.
Parlammo. Gli spiegai la situazione. Si limitò a ridere.
Già immaginavo il finale.
Io e Roberto ideammo un piano. Chiamò i tuoi suoceri e, con garbo, li avvisò che avevano dimenticato il conto. Li pregò di tornare. Altrimenti, avrebbe chiamato la polizia per tentato furto.
Glielha detto proprio così?!
Sì, e mise il vivavoce. Tuo suocero balbettò qualcosa sul bancomat. E Roberto rispose: “Perfetto, aspettiamo.”
Sono tornati?
Come fulmini! rise mia madre.
Tua suocera era pallida come la morte. Ma cosa potevano dire? Li avevano beccati con le mani nel sacco.
E il conto?
Roberto aggiunse il 25% per “il disturbo”. Totale: poco più di 2000 euro.
Prima rimasi senza parole, poi scoppiai a ridere:
Mamma, sei uneroina!
E sai qual è la cosa migliore? Stamattina tua suocera mi ha chiamato e ha detto: “A proposito, noi abbiamo sempre pagato la nostra parte alle cene. Sempre.”

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