La mamma prepara la cena, ma gli amici di sua figlia divorano tutto!

Stavo preparando la cena per la famiglia, ma gli amici di mia figlia hanno mangiato tutto!

Mia figlia, Beatrice, è lanima della festa. La sua generosità e allegria attirano gli amici come una calamita. Qui a Roma, in casa nostra, cè sempre un gruppetto di ragazzi intorno a lei, di tutte le età, non solo della sua classe. Sono contenta che sia così socievole, ma ultimamente la situazione mi sfugge di mano e sono quasi disperata.

Tutto è iniziato quando Beatrice ha preso labitudine di invitare gli amici a casa. Linverno era freddo e non vedevo problemi a farli giocare al calduccio. Allinizio offriva loro tè con biscotti, metteva su musica, inventava giochi. Ero persino commossa dal suo senso dellospitalità. Ma ora porta a casa sconosciuti che non ho mai visto, e il loro comportamento mi lascia senza parole.

Laltro giorno, tornando dal lavoro, ho trovato due ragazzini in cucina. Divoravano lo spezzatino che avevo preparato per due giorni, direttamente dalla pentola. Non era rimasto neanche un cucchiaio! Hanno ammucchiato i piatti sporchi nel lavandino e se ne sono andati senza nemmeno un arrivederci. Ero furiosa. Non avevamo più niente per cena, ed ero troppo stanca per ricominciare a cucinare.

Ho provato a spiegare a Beatrice che non può invitare estranei e offrire loro il nostro cibo. Biscotti, caramelle, va bene. Ma quello che cè in frigo è per la famiglia. Beatrice è diventata rossa dalla rabbia, mi ha chiamata tirchia, poi ha sbattuto la porta della sua camera così forte che i vetri hanno tremato. Si è chiusa dentro e si è rifiutata di parlarmi. Mi sentivo in colpa, ma che potevo fare?

Ho preparato patate e braciole, ho chiamato tutti a tavola. Beatrice si è rifiutata di mangiare, come se fossi la sua nemica. Il giorno dopo, prima di uscire per lavoro, lho avvertita: «Cè abbastanza per due giorni, torno tardi, non contare su di me per cucinare.» Eppure, rientrando dopo le undici di sera, ho trovato mio marito, Marco, che friggeva patate in una cucina vuota. Gli amici di Beatrice avevano di nuovo spazzato via tutto. Lei si era rinchiusa di nuovo, rifiutando ogni spiegazione.

Sono sconvolta. Come farle capire? Non ascolta, mi lancia accuse assurde: «Sei egoista, odii i miei amici!» È ladolescenza? Abbiamo sbagliato qualcosa, io e Marco? Non so più come fare. Il mio cuore si spezza: voglio la felicità di mia figlia, ma non posso accettare questo caos.

Non sono tirchia, ma il nostro budget è già tirato al massimo. Io e Marco lavoriamo fino allo sfinimento per mantenere la famiglia. Mi spremo per preparare piatti buoni, e sono estranei a goderseli. Mia madre dice: «Bisogna essere severi!» Ma io rifiuto la violenza. Voglio risolvere tutto con calma, ma come? Beatrice mi evita e ho limpressione di perdere mia figlia.

Che fareste al mio posto? Come farle capire che i suoi gesti ci feriscono, senza ferirla? Come mettere dei limiti perché casa nostra non diventi una mensa? Avete già vissuto una cosa simile? Datemi un consiglio sono allo stremo.

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