Caro diario,
le sue parole mi hanno colpito come un pugno secco. Sì, ma a che servono quelle opportunità se continuo a arrancare? fece una pausa, poi chiese più piano: Di cosa hai davvero bisogno? Rimasi perplesso; non avevo ancora messo a fuoco il pensiero in parole. Non lo so soldi per pagare le rate della carta di credito, l’affitto, forse le rate dellauto. Solo il minimo per tirare un sospiro. Il suo sospiro fu lungo, stanco. Ti dirò una cosa onesta: ti voglio un mondo di bene, ma non credo che darti dei soldi risolverà tutto. Devi capire come sei finito in questa situazione.
Il colpo è stato subito. Quindi è colpa mia? No, rispose dolcemente, è la tua responsabilità. Stringei il cellulare con più forza, laria nella stanza si fece densa. Non sei più un ragazzino, continuò. Hai un lavoro stabile, vero? Sì, ma a malapena copre le spese. Hai provato a fare un bilancio? Hai controllato dove vola il denaro? Il silenzio fu la risposta. La verità è che non lavevo fatto. Sapevo di spendere troppo, ma evitavo di guardarmi allo specchio, temendo ciò che avrei visto. Il mio piano era passare la carta e sperare che qualche miracolo accadesse.
Non ti ho cresciuta per essere incapace, mi disse la mamma, Lucia, se ti serve aiuto non solo un salvataggio io ci sono, ma a modo mio.
Riflettendo su tutto questo, ho capito che la vera libertà finanziaria nasce dalla consapevolezza e dalla volontà di prendere in mano le proprie scelte. Questa è la lezione che porto con me.
