La ragazza che vendeva le conserve della nonna e la visita inaspettata
Allalba, quando il sole si alzava lentamente sullorizzonte, tingendo il villaggio di una luce dorata, laria si riempiva di freschezza, del profumo del trifoglio in fiore e della terra umida. In questa scena di pace, si udì la voce insistente di una piccola bambina, Lucia, con occhi azzurri come il cielo destate e trecce bionde che luccicavano al sole.
Nonna, quanto ancora devo aspettare? Ho promesso alle amiche che sarei andata con loro al fiume! Vogliamo nuotare, giocare e cantare sulla riva! Lacqua è così trasparente che si vedono tutti i pesciolini! Per favore!
Seduta su uno sgabello accanto allorto, Rosa Lombardi sospirò profondamente, asciugandosi il sudore dalla fronte. Le sue mani, segnate dalle rughe come una mappa della vita, stringevano saldamente la zappa. Con un misto di stanchezza e tenerezza, guardò la nipote con uno sguardo pieno damore e preoccupazione.
Lucia, tesoro mio disse piano le tue amiche hanno case grandi e genitori premurosi. Noi abbiamo solo luna con laltra. Se non mi aiuti nellorto, chi lo farà? Le erbacce non si tolgono da sole, e il pane non compare sulla tavola senza fatica.
Lucia abbassò gli occhi, ma non cera disperazione in loro, solo determinazione. Sapeva che, se avesse lavorato svelta, sarebbe riuscita a raggiungere le amiche. Stringendo le labbra, si mise a strappare le erbacce dalle aiuole, liberando le fragili piantine di cetrioli. Ogni erbaccia strappata era un sacrificio per la sua felicità.
Quando lultima fu tolta, Lucia si alzò, si scrollò la polvere dalle ginocchia e annunciò con gioia:
Nonna, ho finito! Posso andare?
Vai, piccola mia approvò la nonna. Ma non tardare, potrebbe venire la pioggia.
Correndo lungo la strada sterrata, Lucia lasciò dietro di sé una scia di risate, che risuonavano come campanelli nella quiete mattutina. Rosa la seguì con lo sguardo, il cuore stretto in una morsa. «Da dove prende tutta questa energia?» pensò. «Da dove viene questa luce che non si spegne mai?»
In quel momento, la vicina Maria Esposito, una donna dagli occhi buoni e il cuore generoso, si avvicinò alla recinzione.
Rosa sussurrò oggi ho visto Silvia al mercato. Era con un gruppo di amici, con una minigonna e un trucco vistoso. Ha detto che vuole Lucia.
Rosa impallidì, come se qualcosa dentro di lei si fosse spezzato.
È tornata mormorò. Dopo tutti questi anni di silenzio, dopo aver abbandonato suo figlio e sua figlia E ora vuole riprendersela?
Le ho detto: «Hai sparito per dodici anni, e ora vuoi la bambina?» Ha riso, come se fosse uno scherzo. Come se Lucia fosse un oggetto da prendere quando le pare.
Cosa posso fare ora? pianse Rosa. Lei è la madre sulla carta, io sono solo la nonna, senza diritti. Ma il mio cuore è tutto di Lucia. Lho cresciuta fin dai primi giorni, lho nutrita quando non cera latte, ho vegliato su di lei nelle notti di febbre. E ora lei torna e la vuole portare via?
Lansia e la paura le stringevano la gola. Il mondo le girava intorno, macchie scure danzavano davanti ai suoi occhi. Rosa cadde sulla panchina, stringendosi il petto. Un solo pensiero la tormentava: la legge era dalla parte di Silvia, ma che valore aveva lamore davanti a un tribunale?
Silvia era entrata nella loro vita come un uragano. Il figlio di Rosa, Antonio, era pazzo di lei. Ma Silvia prendeva tutto soldi, attenzioni tranne lamore e lanima. Rosa aveva capito subito: quella non era una moglie, ma una predatrice.
La vita era cambiata: Silvia aveva partorito, lasciato Lucia alla nonna e sparito. Antonio, svuotato e spento, tornava a casa di rado, e nei suoi occhi non cera più luce.
Figlio mio chiese un giorno Rosa perché sei vestito così? Guadagni bene, no?
Mamma rispose lui piano i soldi vanno tutti a Silvia. A me resta quasi nulla.
Allora che viva con meno! gridò Rosa.
Ma la discussione fu interrotta: poco dopo, Antonio fu ricoverato per un cancro incurabile. Prima di morire, confessò:
Mamma, Lucia non è mia figlia biologica. Silvia mi ha tradito con Enrico, il mio migliore amico. Lo sapevo, ma lho accettata per amore di Lucia.
Rosa pianse, il mondo crollava, ma non avrebbe mai rinunciato alla bambina. Lucia era la sua ragione di vivere, la sua gioia e il suo dolore.
E ora Silvia era tornata, con la sua aria fredda e la determinazione di riprendersi la figlia.
In quel momento, un taxi si fermò davanti a casa. Ne scese una donna vestita con abiti costosi, con un sorriso glaciale.
Buongiorno, Rosa Lombardi disse senza guardarla negli occhi. Prendo Lucia con me. Per voi è troppo pesante. In città avrà una scuola migliore, attività e lezioni private.
Il discorso si protrasse per ore. Silvia minacciò e manipolava, e Rosa, cedendo, le diede tutti i suoi risparmi i soldi per i vestiti, i libri, le scarpe invernali. La casa era vuota, la gioia svanita, per pranzo restavano solo patate dellorto.
Ma Maria Esposito arrivò in aiuto:
Suggerì di usare le conserve della cantina,
consigliò di venderle al mercato,
incoraggiò Lucia a mettere in mostra il suo talento per il commercio.
Così iniziò un nuovo capitolo: la nonna, la nipote e zia Maria vendevano barattoli di sottaceti, pomodori e peperoncini al mercato. Lucia, a sette anni, era una venditrice nata il suo sorriso e la gentilezza attiravano i clienti.
Che brava! ammirava Maria. Hai venduto così tanto in un giorno! Ora potrai comprarti gli stivaletti, invece di quelle scarpe di gomma.
Un giorno, un uomo alto con una giacca di pelle e jeans si avvicinò alla bancarella. Il suo volto sembrava familiare a Maria. Lo osservò meglio, e il cuore iniziò a batterle forte.
Enrico? esclamò. Lamico di Antonio!
Luomo guardò Lucia con sorpresa e chiese piano:
Di chi è questa bambina?
È Lucia, la figlia di Antonio.
Lui è morto di cancro.
Enrico tacque, il dolore gli attraversò gli occhi. Poi guardò la bambina, e qualcosa dentro di lui cambiò.
Lucia disse dolcemente se compro tutto quello che hai, poi andiamo dalla nonna a parlare, va bene?
La bambina annuì fiduciosa.
Quando arrivarono a casa, Rosa riconobbe nei lineamenti delluomo quelli del figlio e della nipote, e sussurrò:
Enrico, non ci separi. Non posso vivere senza di lei, è la mia anima.
Non preoccupatevi rispose lui calmo. Non la porterò via. Ma andiamo al negozio, lascia che scelga qualcosa.
Al supermercato, Lucia chiese solo duecento grammi di caramelle, ma Enrico sorrise e annunciò con solennità:
No, oggi è fest





