**Diario Personale**
«Perché non apri la porta?» «Non voglio! E non lo farò. Gli ospiti dovrebbero avvisare prima di venire a trovarci, e soprattutto non ficcare il naso nei cassetti, nel frigorifero o negli armadi.» «Non lo farai? Ma è mia madre! È venuta per me!» «Allora vai a salutarla! Ma non nella mia casa.»
Be, Giulia riusciva a trovare un linguaggio comune con mia madre.
«Sai, se ora cominciassi a elencarti in cosa il mio ex era migliore di te, ci vergogneremmo entrambi.»
«Anche se di me non ne sono sicura,» interruppe nervosamente Claudia, strofinando il tavolo della cucina. «Se stavate così bene con Giulia, perché hai rotto con lei?»
Vittorio si voltò offeso e guardò fuori dalla finestra con aria scura.
«Be, lo sai comè andata»
«Lo so. Quindi non raccontarmi di nuovo della tua Giuly,» tagliò corto Claudia. «Altrimenti diventerò la tua prossima ex.»
Era pronta a misure drastiche.
Aveva conosciuto Vittorio quasi un anno fa, in un gruppo di amici. Conosceva anche quella Giulia, anche se non bene. Era stata lei a portarlo con sé, e poi, dopo qualche mese, era sparita dai radar.
Una sera, Vittorio, un po brillo, le aveva confessato di averla lasciata dopo averla scoperta a tradirlo. Aveva persino pianto.
Allora Claudia laveva trovato dolce: un uomo che non aveva paura di mostrare i suoi sentimenti, che teneva allamore. Qualcosa in lei aveva fatto *click*: aveva voluto consolarlo, proteggerlo.
Ora capiva che quel *qualcosa* era probabilmente listinto materno, non linteresse romantico. Ma era bastato per far nascere una relazione tra loro.
Allinizio era tutto perfetto. Lui la aspettava dopo il lavoro, la riaccompagnava a casa, le mandava messaggi dolci ogni giorno e le chiedeva se si fosse coperta abbastanza. Claudia si sentiva coccolata.
Il primo campanello dallarme era arrivato quando Giulia le aveva scritto.
«Ciao. Ho sentito che esci con Vittorio. Non sono affari miei, ma stai attenta con lui. Lui e sua madre sono un duo inscindibile.»
Claudia laveva presa come una sciocchezza. Lamore supera ogni ostacolo, no? E poi, se con una donna era andata male, non significava che sarebbe andata male anche con unaltra.
«Ciao. Penso che sapremo gestirla noi. Ma grazie per lavviso.»
Non voleva continuare quella conversazione. Le sembrava sleale verso Vittorio.
Peccato che Vittorio non si preoccupasse affatto del suo comfort.
La prima volta che sua madre, Margherita, era arrivata senza preavviso, Claudia aveva reagito con pazienza.
Forse non capivano quanto fosse scomodo. Magari Margherita era solo preoccupata per il figlio e voleva vedere con chi viveva.
Claudia aveva mandato Vittorio ad accoglierla, si era vestita in fretta, aveva raccolto i capelli in una coda di cavallo e, ancora assonnata e con le occhiaie, era uscita per conoscere la sua futura suocera. Che già frugava nei cassetti del salotto.
«Ah, tutto in disordine,» aveva detto Margherita con un sorriso compiaciuto. «E poi vi ritroverete le calze spaiate. Claudia, dopo colazione ti insegno come piegare i vestiti perché non si sgualciscano.»
Invece di un «buongiorno». Dire che Claudia era sconcertata era poco. Trovare una sconosciuta che rovistava nella sua biancheria, in casa sua, le sembrava una mancanza di rispetto.
Ma rispondere con la stessa moneta allinizio di una relazione non le sembrava giusto, quindi aveva sopportato.
«Oh, tesoro, che occhiaie!» aveva continuato Margherita con tono compassionevole. «Dovresti farti degli impacchi di cetriolo. O meglio, controllare i reni. La mia amica»
Claudia aveva sorriso, annuendo e fingendo interesse per le malattie di sconosciuti. Intanto sognava di tornare a letto: erano solo le otto di mattina, e la domenica aveva deciso di dormire di più.
Sognare non costava nulla.
La visita di Margherita era durata fino a sera. Claudia aveva ricevuto una tonnellata di critiche e consigli su come innaffiare le piante, pulire il bagno e lucidare i cucchiai.
Si era anche esercitata un po. Si sentiva strizzata come un limone. E in tutto quel tempo, Vittorio non aveva fatto nulla per aiutarla o far capire a sua madre che avevano bisogno di riposo.
«Dimmi, tua madre è sempre così attiva?» aveva chiesto Claudia quella sera a letto.
Non era contro le grandi famiglie, ma voleva un po di spazio.
«Sì, perché? Vuole solo fare amicizia,» aveva risposto Vittorio, scrollando le spalle. «Prima io e Giulia vivevamo da lei, era divertente. Ora si annoia sola.»
«Spero non vivremo in tre» aveva sospirato Claudia.
«Che cè di male? Non ti piace mia madre?» si era irrigidito Vittorio. «Con Giulia andavano daccordo.»
Claudia non aveva replicato. Giulia era più giovane di otto anni e adorava leccare le scarpe alla gente. Certo che andavano daccordo.
Probabilmente conosceva tutte le amiche di Margherita per nome e diagnosi, stirava perfettamente le lenzuola e cucinava i dolci con le sue ricette.
Ma Claudia non aveva firmato per quella *felicità*. Aveva già un po di esperienza e sapeva che meno gli altri si intromettevano in una coppia, meglio era. Ma Vittorio la pensava diversamente.
«Mia madre è molto socievole. Sa trovare un linguaggio comune con chiunque.»
*«Sì, ma non tutti ne sono felici,»* avrebbe voluto rispondere Claudia, ma si era trattenuta.
Peggio ancora. Margherita era tornata il giorno dopo, di nuovo di buon mattino, e aveva ispezionato il frigorifero.
«Uova di gallina? A Vittorio preparavo solo quelle di quaglia, fanno meglio agli uomini,» aveva dichiarato con aria importante. «E gli scaffali non sono molto puliti Poi mangi tutto questo. Claudia, dovresti lavarli.»
*«In realtà non mangio direttamente dagli scaffali,»* aveva pensato Claudia.
«Li laverò dopo, Margherita. Oggi volevamo riposarci. È domenica»
Vittorio, tra laltro, lo stava facendo: dormiva beatamente mentre Claudia era costretta a intrattenerne la madre.
«Esatto! La domenica è il giorno per cucinare e pulire,» aveva decretato Margherita. «Prendi la spugna e lo straccio. La prossima domenica ti insegno a fare i tortellini come piace a Vittorio. Te li mangeresti anche tu!»
Claudia si era irrigidita. Aveva incrociato le braccia. Non aveva intenzione di obbedire agli ordini di unestranea per un altro giorno.
«Margherita, magari prendi il mio numero? Così puoi avvisarmi prima di venire. Potrei avere altri impegni la prossima domenica.»
«Avvisare? Non posso più venire a trovare mio figlio?» aveva risposto offesa.
«Certo che puoi. Solo che ora tuo figlio vive con me. Sarebbe bello se ci rispettassimo tutti.»
«Con Giulia non cerano questi problemi.»
«Be, la madre del mio ex non mi svegliava allalba,» aveva ribattuto Claudia. «E portava






