Mamma, lo zio Alessandro non mi vuole bene.
Ma che dici, tesoro? si accovacciò Laura davanti alla figlia. Lo zio Alessandro ti adora. Guarda che bambola ti ha comprato! Credi che lavrebbe fatto se non ti volesse bene?
La bambina corrugò la fronte. Nelle parole della mamma cera logica, ma lei aveva sentito tutto con le proprie orecchie!
Lha detto, mamma! Ha detto che rovino tutto e che vi do fastidio!
Anche se Laura cercava di mantenere la calma, capiva che per sua figlia era difficile accettare il suo nuovo compagno. Così decise che doveva averlo immaginato.
Non è vero. Lo zio Alessandro ti vuole molto bene. Non inventarti cose.
La bambina sbuffò e poi scappò dalla stanza, lasciando la mamma turbata.
Laura si era separata dal padre di Chiara un paio di anni prima. Come padre non era il peggiore, ma come marito era stato terribile. Lei aveva resistito, cercando di salvare il matrimonio, soprattutto per la figlia, che adorava il papà. Ma quando lui laveva tradita, non ce laveva più fatta. E sospettava che non fosse stata la prima volta.
Gli aveva preparato le valigie e, quando lui era tornato dal lavoro, gliele aveva messe in mano.
Che cosè? aveva chiesto lui, sorpreso.
È finita. Divorziamo. Prendi le tue cose e vattene, aveva detto lei con rabbia. Quel giorno aveva mandato Chiara dalla nonna, per evitare che assistesse alla discussione.
Poi aveva spiegato alla bambina che il papà non avrebbe più vissuto con loro, ma che comunque lavrebbe rivisto. Chiara aveva appena compiuto cinque anni e sembrava non capire bene cosa stesse succedendo.
Allinizio, il padre la vedeva regolarmente: la portava a passeggio, le faceva regali. Laura non ostacolava mai i loro incontri, anzi, ne era felice.
Ma presto lentusiasmo del suo ex si era affievolito, e ora vedeva Chiara al massimo una volta al mese. A volte anche meno. Specialmente da quando aveva una nuova fidanzata e la bambina non era più una priorità.
Laura era rimasta single a lungo. Era arrabbiata con tutto il genere maschile e non si fidava più di nessun uomo.
Poi aveva conosciuto Alessandro.
Le era sembrato affidabile, sorridente, gentile. Non si era spaventato quando aveva scoperto che Laura aveva una figlia.
Con Chiara era sempre stato gentile: le portava regali, le comprava dolci. E Laura ne era felice. Non era facile trovare un uomo premuroso, ma era ancora più difficile trovarne uno che accettasse il tuo bambino.
Chiara, però, era diffidente con Alessandro. Non lo invitava a giocare, e spesso lo evitava del tutto. Quando quel giorno aveva detto che lo zio Alessandro non la amava, Laura non si era nemmeno stupita troppo.
Sette anni era letà in cui i bambini cominciavano a crescere. Probabilmente Chiara era gelosa, aveva paura che il papà sparisse dalla sua vita con larrivo di un nuovo uomo.
Laura sapeva di dover parlare con la figlia, rassicurarla. Ma ora, mentre Chiara era arrabbiata, era meglio lasciarla stare. Doveva calmarsi.
Quella sera, la bambina chiese di andare dalla nonna. Laura acconsentì, sapendo che lì stava bene. E non le dispiaceva passare un po di tempo sola con Alessandro.
La nonna notò subito che qualcosa non andava. Di solito Chiara era vivace, allegra, sempre intenta in qualche gioco. Ma quel giorno era cupa, quasi non parlava.
Nipotina, cosa è successo? chiese la nonna.
La mamma non mi crede, borbottò la bambina. Ma crede allo zio Alessandro!
E cosa è successo, cara?
Quando la nonna scoprì che sua figlia aveva un nuovo compagno, si era persino rallegrata. Laura era ancora giovane, non doveva rinunciare allamore per colpa di un matrimonio fallito. Ma si preoccupava per la nipotina: non sapeva come avrebbe reagito a un estraneo. E soprattutto, come lui avrebbe reagito a lei.
Quando Laura si era trasferita con Alessandro qualche mese prima, la nonna aveva sempre chiesto a Chiara se tutto andasse bene. E la bambina annuiva, senza aggiungere altro. Era normale, ci voleva tempo per abituarsi. Ma quel giorno, quando la nipote raccontò tutto, il cuore della nonna si strinse. Non si era preoccupata per niente.
Lo zio era a casa, la mamma era uscita a fare la spesa, e io sono andata in cortile. Quando sono tornata, lui non mi ha sentito perché stava parlando al telefono. Ma io ho sentito tutto. Ha detto a qualcuno che con la mamma andava tutto bene, se non fosse per me, che lo irrito. E ha aggiunto che sperava che passassi più tempo da te invece che a casa.
Lhai detto alla mamma? chiese la nonna, accarezzandole i capelli.
Ho provato! Ma lei ha subito detto che me lo ero immaginato. Perché lo zio Alessandro mi fa regali, quindi mi vuole bene!
Oh, santo cielo, sospirò la nonna. Non preoccuparti, troveremo una soluzione!
E se venissi a vivere con te? chiese piano la bambina. Visto che li disturbo tanto?
Ne parleremo, sorrise la nonna. E credimi, alla mamma non dai nessun fastidio.
Quando Chiara si addormentò, la nonna uscì in cucina e chiuse la porta. Chiamò la figlia e aspettò che rispondesse. Laura non rispose subito: stava cenando con Alessandro, immersa nella sua compagnia.
Che cè, mamma? chiese Laura, preoccupata. Tutto bene con Chiara?
Era già tardi, e la telefonata inattesa laveva allarmata.
Sei sola o con lui? chiese la nonna.
Stiamo cenando, rispose Laura, girandosi verso luomo.
Vai in unaltra stanza, dobbiamo parlare.
Laura si agitò ancora di più, ma obbedì. Uscita sul balcone, respirò laria fresca e ripeté la domanda.
Cosa cè, mamma?
La nipotina mi ha raccontato cosa ha sentito dire Alessandro su di lei.
Laura alzò gli occhi al cielo. Sapeva che sua madre prendeva tutto troppo a cuore.
Mamma, è solo gelosa, si inventa le cose. Parlerò con lei, non preoccuparti.
Ma almeno hai provato a capire cosa è successo? chiese severa la nonna.
Laura ammise di non aver ascoltato Chiara fino in fondo. Appena aveva sentito la prima frase, aveva cercato di convincerla del contrario.
No, non ho fatto in tempo. Si è offesa ed è scappata.
E invece dovevi.
La nonna ripeté alla figlia ciò che Chiara le aveva raccontato. A Laura venne quasi la nausea quando sentì tutta la storia. Eppure non riusciva a crederci. Alessandro era sempre stato gentile, si comportava bene con Chiara. Ma questo significava che lavesse davvero accettata? Di amore non si poteva nemmeno parlare, dopotutto non era sua figlia. Ma se avessero davvero voluto costruire una vita insieme, lui doveva capire che Laura e Chiara erano un pacchetto unico. Che la bambina sarebbe sempre stata lì, e che sarebbero dovuti diventare una famiglia.
Mamma, chiarirò tutto, sussurrò.
Rimase ancora un po sul balcone, pensando a come affrontare la situazione. Alla fine decise di chiedere direttamente ad Alessandro. Se non avesse detto nulla del genere, lavrebbe capito subito.
Tornò in cucina




