Ecco la storia adattata alla cultura italiana…
Ah, il primo amore al liceo, una storia di quarta superiore. Giulia si innamorò a scuola, in quarta. Cera un ragazzo della sua classe che le piaceva da sempre, ma dopo le vacanze estive era cambiato, sembrava quasi un principe. Allinizio di settembre, quando si sedette accanto a lei sul banco, Giulia si sentì come in paradiso.
Anche lei era cambiata. Da ragazzina era diventata una giovane donna, con un vitino sottile e gambe slanciate. I capelli, raccolti in una coda, le scoprivano un collo da cigno.
Luca osservò i pregi di Giulia con occhio critico e decise che non sarebbe stato un disonore sedersi accanto a lei. E poi era brava a scuola, perfetta per copiare se necessario. Giulia era dolce e sensibile.
Ma lamicizia si trasformò presto in amore: il primo, ardente, travolgente, arrivato nel momento più sbagliato
Cerano gli esami, i libri da studiare, i compiti. E invece Luca e Giulia dopo scuola passeggiavano, si baciavano sulle panchine del parco, dinverno andavano a pattinare sul ghiaccio.
I genitori di Luca non erano contenti. Lui doveva entrare allAccademia Militare, ma studiava poco per colpa di Giulia. Un amore così giovane non prometteva nulla di buono. Luca aveva un futuro davanti, mentre Giulia veniva da una famiglia modesta
Così lo convinceva suo padre. La madre, più comprensiva, cercava di difenderlo.
Giulia viveva con la nonna. Sua madre era morta quando aveva cinque anni. Un incidente. Sul certificato di nascita, accanto al nome del padre, cera una riga nera
“E perché ti sei innamorata proprio di lui?” sospirava la nonna. “Ah, già Perché assomiglia a tua madre.”
Quando si parlava della madre di Giulia, la conversazione si interrompeva sempre. La nonna stringeva le labbra, come se guardasse nel suo passato, e taceva, con un respiro profondo.
Intanto Giulia correva al prossimo appuntamento con Luca. Raramente passava un giorno senza che si vedessero dopo scuola. I voti iniziarono a calare, i professori si preoccuparono, i genitori di Luca lo sgridavano sempre più spesso e gli diedero un ultimatum: non vedersi più con lei fino a tempi migliori, almeno fino alla maggiore età.
Luca sorrise amaramente. Non voleva lasciare Giulia. Era la prima volta che si sentiva così vicino a qualcuno. Quel nuovo sentimento gli aveva conquistato il cuore. Ma sui rapporti seri non voleva neanche pensarci. La reazione dei genitori era scontata.
Quando Giulia scoprì di essere incinta, tre mesi dopo il loro primo momento di intimità, la disperazione la travolse. Gli esami si avvicinavano, gli uccelli cantavano fuori dalla finestra, i ruscelli mormoravano. E lei piangeva di notte sul cuscino, cercando di non svegliare la nonna. Ma la nonna, con il suo istinto materno, capì subito cosa era successo.
Ora Giulia vedeva Luca solo a scuola. Suo padre, inflessibile, aveva chiuso ogni possibilità di comunicazione tra i due. Se avessero saputo
Una sera la nonna si avvicinò al letto della nipote e le chiese con calma:
“Pensi di tenerlo? Non mentirmi. Ho già vissuto questa storia con tua madre.” Si sedette sul bordo del letto e scoppiò in lacrime, mentre Giulia labbracciava e si stringeva a quel petto magro, piena di colpa.
“Cosa devo fare, nonna?” sussurrò. “I suoi genitori sono contrari. E non sanno ancora nulla.”
“E lui? Lo sa?” chiese la nonna.
“No. Non ho il coraggio di dirglielo, ho paura che ci lascerà subito” Giulia pronunciò per la prima volta quello che nemmeno osava pensare.
“Così ti ha già praticamente abbandonata,” confermò la nonna, dando voce alle sue paure. “Ma devi dirglielo. È tuo dovere. Se poi scapperà, pazienzaun uomo così non vale nulla. E non mostrargli che lo ami ancora. Abbi orgoglio. Ce la faremo. Io tornerò a lavorare.”
“Ma no, nonna Lavorare? Sei in pensione!”
“La signora delle pulizie, qui nel palazzo. E allora? Finché sono viva, terrò una scopa in mano, se serve. Come potrei lasciarti sola Tesoro mio.”
Giulia piangeva a dirotto, e anche la nonna. Ma dopo un po la vecchia si riprese.
“Basta piangere. Ora non è il momento. Dormi.” Si alzò e aggiunse con fermezza:
“Ma promettimi che finirai il liceo. A qualsiasi costo.”
Giulia si calmò. Decise che alla prima occasione avrebbe detto tutto a Luca. Sapeva che difficilmente lui sarebbe stato felice, ma era pronta a tutto. Dentro di lei cera già quella piccola vita che amava. Cosa sarebbe stato il rifiuto di Luca? Presto sarebbe diventata madre, e quella era già la più grande felicità
Luca si era già spostato a un altro banco. In classe si mormorava della loro rottura: alcuni davano la colpa a Giulia, altri a Luca, ma tutti concordavano che prima bisognava finire la scuola, poi studiare, e solo dopo pensare alla famiglia. Ma nessuno parlava damore. Quello che provava Giulia, pochi lo immaginavano. Se non lo vivi, non puoi capire.
Giulia gli parlò della gravidanza il giorno dopo il dialogo con la nonna. Erano nel vialetto dietro la scuola. Il ragazzo impallidì, si irrigidì come colpito, e senza riuscire a dire una parola, si girò e se ne andò. Giulia rimase lì, immobile, sperando che da un momento allaltro si sarebbe voltato, sarebbe tornato da lei, lavrebbe abbracciata come prima
Ma Luca continuò ad allontanarsi, senza voltarsi, come se fuggisse da un incubo, cercando un posto dove nascondersi e dimenticare tutto
Giulia finì il liceo. Subito trovò lavoro in una mensa, dove aveva lavorato anche la nonna. Poi andò in maternità in autunno. Nonostante la giovane età e la fragilità, partorì un bambino sano.
La nonna faceva le pulizie, con una piccola pensione. Giulia, quando il piccolo Dario fu un po più grande, lo iscrisse allasilo e tornò a lavorare in mensa. Bisognava pur vivere. “Madre single”. Così la chiamavano per strada, nel loro palazzo. Ma al lavoro la amavano per il suo carattere buono, la gentilezza, lumiltà.
Presto Giulia frequentò un corso e diventò cuoca. Cucinava benissimo, era precisa, ogni anno migliorava.
La nonna ormai non lavorava più. Badava al pronipote e gioiva dei successi di Giulia.
Giulia era amata non solo dai colleghi. I clienti fissi lodavano i nuovi piatti, i menu vari, le torte squisite, le insalate creative. Chi amava i dolci le chiedeva le ricette.
Un giorno arrivò un nuovo ragazzo. Si chiamava Massimo, diplomato alla scuola alberghiera. Dopo tre mesi di lavoro accanto a Giulia, si innamorò e le chiese di sposarlo. Lei non rispose subito.
Non gli nascose di essere madre single. A Massimo anzi sembrava felice che Giulia avesse un bambino così bravo. Veniva a prenderla dopo il turno con fiori e giocattoli per Dario. Senza curarsi degli sguardi, li aspettava davanti al portone, abbracciava il piccolo, baciava Giulia, e tutti e tre andavano a passeggiare nel parco. La nonna, guardando dalla finest