Micio è Sparito: Un Gattino Scomparso che Ruba il Cuore

**Gatto Scomparso**
“Daniela, sei a casa?” Marco entrò di corsa nellappartamento e si bloccò quando vide sua moglie nellingresso. Era accovacciata a terra e singhiozzava disperata. “Non ho capito niente di quello che mi dicevi al telefono. Piangevi così forte che non riuscivo a distinguere le parole. Poi, come se non bastasse, la batteria si è scaricata. Che succede, Daniela? Hai la faccia stravolta.”
“Gatto è scomparso…” riuscì a dire Daniela a fatica. “Non cè più in casa.”
“Come sarebbe scomparso?!” esclamò Marco stupito. “Dove potrebbe essere andato? Dimmi tutto con calma. Forse si è nascosto da qualche parte?”
“No. Tua sorella… Violetta… Insomma, ha detto che Gatto è scappato per sbaglio nel corridoio mentre usciva con Michelino per una passeggiata. Ma tu lo sai, Marco, il nostro Gatto… Lui non sarebbe mai uscito da solo. Che ci farebbe fuori, dopo che labbiamo salvato dal freddo? Credo che lei labbia fatto uscire apposta…”
“Cosa?!” Marco serrò i pugni. “Dovè adesso? Dovè Violetta?”
“È andata al supermercato, credo… Non lo so. Ho cercato Gatto dappertutto, ma non cè traccia di lui. E nessuno lha visto in giro. Comè possibile, Marco? Davvero una persona può essere così crudele da abbandonare un essere indifeso per strada? Dinverno? Che razza di cuore ha?”
“Una persona normale, no. Ma Violetta… Violetta sì. Tanto più che ha già fatto una cosa simile in passato. Non preoccuparti, oggi stesso non metterà più piede in casa nostra. Ehi, ma perché labbiamo mai fatta entrare?”
***
Un mese prima…
Marco stava camminando verso la fermata dellautobus quando notò qualcosa di grigio sotto uno strato di neve.
Allinizio pensò fosse solo un sasso. Ma era strano, perché quel sasso non restava fermo: tremava come… un vecchio frigorifero.
Forse fu proprio questo a catturare la sua attenzione. Mai aveva visto, né tantomeno sentito, una pietra tremare dal freddo.
Spinto dalla curiosità, Marco si avvicinò e scoprì che non era un sasso, ma un piccolo gattino grigio.
“Accidenti…” mormorò, grattandosi la nuca. “Che ci fai qui, piccolino?”
La risposta, però, la conosceva già.
Qualsiasi persona sa cosa fanno gli animali domestici per strada: sopravvivono come possono. E quel gattino stava semplicemente cercando di resistere.
Non miagolava, non chiedeva aiuto… No. Stava lì, immobile, tremando.
Sembrava aver accettato che a nessuno importasse di lui. Per questo non cercava laiuto degli umani. Si limitava a raggomitolarsi, cercando un po di calore.
Marco lo sollevò con delicatezza, spazzolando via la neve dal suo pelo, poi lo infilò sotto la giacca e corse alla fermata, proprio mentre arrivava lautobus.
Durante il viaggio, ricordò che Daniela desiderava da tempo un gattino proprio così: grigio e tigrato, ma non avevano mai trovato il momento di andare al gattile.
E ora il destino glielo aveva messo davanti ai piedi. E quando il destino offre qualcosa, bisogna accettarla.
“Daniela, ho una sorpresa per te” annunciò felice, appena varcò la porta di casa.
“Oddio, ultimamente mi stai viziando troppo” sorrise lei, venendogli incontro. “Prima gli orecchini doro, poi il telefono nuovo che sognavo, i biglietti per il cinema… Coshai stavolta? Un weekend in montagna?”
“Meglio!” esclamò Marco, aprendo la cerniera della giacca e tirando fuori il gattino. “Ecco! Lho trovato per strada. Non volevi proprio uno così? Grigio e a strisce?”
“Santo cielo” sussultò Daniela. “È gelato, poverino! Dammelo qui, lo scaldiamo. Tu intanto togliti il cappotto e vai a lavarti le mani. La cena è pronta.”
Lo guardò di nuovo e sorrise: “Che carino che è…”
Così, Marco e Daniela ebbero Gatto. Discutevano a lungo sul nome, passando in rassegna decine di opzioni, ma alla fine optarono per la “scelta classica”.
“Mi sembra che Gatto gli calzi meglio di un Tom o un Luca.”
“Concordo, amore.”
Quel lieto evento accadde alla fine di novembre, quando cadde la prima neve. Gatto non ebbe quindi il tempo di sperimentare tutte le “attrazioni” della vita di strada in inverno.
E meno male. Perché per molti, quella prova è lultima…
In quelle due settimane insieme, Marco e Daniela si affezionarono moltissimo a lui.
O meglio, lo amarono fin dal primo giorno, ma con il passare del tempo quellamore crebbe sempre più.
Anche Gatto si affezionò a loro: erano buoni, gentili. Non lo avrebbero mai fatto soffrire né cacciato, come i suoi precedenti padroni. Per questo era tranquillo.
Persino quando faceva cadere qualcosa dal tavolo o dal comò, non lo sgridavano: si limitavano a chiedergli di fare più attenzione.
“Certamente!” miagolava in risposta, saltando per la decima volta sul comò e facendo cadere il telecomando.
Insomma, tutto andava bene finché, una domenica mattina, non bussarono alla porta.
“Chi mai potrebbe venire a questora?” si strofinò gli occhi Marco, guardando lorologio: erano le sei e mezza. Fuori era ancora buio.
“Forse i vicini?” ipotizzò Daniela. “Magari è successo qualcosa?”
“Vado a vedere.”
Quando Marco aprì la porta, trovò sua sorella Violetta. E non era sola: con lei cera il figlio Michelino, di cinque anni.
“Ciao, fratellino” sorrise lei. “Siamo venuti a farvi visita. Non ti dispiace, vero?”
“In realtà…”
“Lo so, lo so, avrei dovuto avvisare. Ma la situazione è precipitata e non ho fatto in tempo a chiamare. E a questora non avresti risposto, quindi ho deciso di venire direttamente. Ci fai entrare? E mi aiuti con la valigia? A tirarla su fino al quarto piano ho rischiato di lasciarci le gambe.”
Marco, ovviamente, li fece entrare. Ma la valigia lo turbò. Di solito, gli ospiti non arrivano con i bagagli.
“È successo qualcosa?”
“Non è ovvio?” rispose lei con unaltra domanda. “Mio marito mi ha cacciata di casa. Si è trovato unaltra donna, ti rendi conto? E io non ho dove andare. Se non hai nulla in contrario, resterò qui per un po. Finché non deciderò cosa fare. Così festeggiamo anche Capodanno insieme. Bello, no? Tanto non ci vediamo da quattro anni. Eppure siamo fratelli.”
“Tu sai benissimo perché non ci parliamo… Con le bugie non si costruisce un bel rapporto.”
“Ma smettila, su. Chi lascia la via vecchia per la nuova, sa quel che lascia ma non quel che trova, no? Quanto vuoi continuare a rimproverarmi? Ho sbagliato, capita a tutti.”
Marco stava per replicare, ma allultimo momento cambiò idea.
Non voleva iniziare la giornata con una lite.
E Daniela non avrebbe approvato che se la prendesse con sua sorella, appena cacciata di casa.
An

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