Ehi, allora, sai che ti racconto una storia che ho adattato un po allitaliana
Mica Gatti non si era mai fidata del marito. Per questo contava solo su se stessa. E così era andata avanti la loro vita insieme.
Suo marito, **Lorenzo**, era bello come un dipinto rinascimentale. Poi aveva un carisma incredibile ed era lanima di ogni festa. Beveva con moderazione, non fumava e non era fissato con il calcio, la pesca o la caccia. Insomma, **”un vero gentleman degno di un palazzo”**.
Con tutte queste qualità, Mica sapeva benissimo che suo marito cercava conforto fuori casa. Uomini come lui erano rari, e le **”cacciatrici”** si facevano vive da sole
Lunica cosa che la rassicurava era lamore incondizionato di Lorenzo per il loro figlio, **Alessio**. Gli dedicava tutto il tempo libero e non si stancava mai di lui. Mica pensava che quellamore paterno sarebbe bastato a tenere unita la famiglia.
A scuola, i bambini la chiamavano **”la Rossa”**, per i suoi capelli ramati e le lentiggini che le punteggiavano il viso.
Sua madre, una donna bellissima, le ripeteva fin da piccola:
**Mica, tesoro mio, sei come il brutto anatroccolo. Scusami il paragone, ma devi accettare la verità. E chi altro te la direbbe in faccia, se non tua madre? Forse nessun uomo vorrà sposarti, quindi devi contare solo su te stessa. Studia, fatti una carriera. E se si presenta un bravuomo, non fare la difficile. Sii una moglie fedele e ubbidiente.**
Queste parole rimasero scolpite nella mente di Mica per tutta la vita.
Dopo la maturità con lode, entrò alluniversità. Fu lì che conobbe il suo futuro marito. Non capiva cosa potesse attrarre un uomo così affascinante verso di lei. Più tardi, **Lorenzo** le confessò che era lunica donna a cui si era avvicinato. Mica non si truccava, vestiva sobria e non sapeva flirtare.
Quando capì che un uomo così bello era seriamente interessato a lei, decise di agire. Mica non poteva lasciarsi sfuggire un dono del destino così! Fu lei a proporre a Lorenzo di sposarsi. Il ragazzo rimase scioccato dallaudacia, ma Mica lo rassicurò:
**Sarò una moglie dolce, ubbidiente e fedele. E lamore verrà con il tempo.**
Lorenzo esitò, ma alla fine accettò. Un ruolo importante lo ebbe sua madre, **Maria Rossi**. Quando il figlio le presentò la futura moglie, Maria la scrutò con disapprovazione. Suo figlio era un uomo affascinante, una **”perla rara”**! Qualsiasi donna avrebbe voluto sposarlo! E invece lì davanti cera una ragazza pallida e piena di lentiggini.
Il primo incontro con la futura suocera non andò bene.
Mica notò la freddezza di Maria Rossi, ma non aveva intenzione di arrendersi. Tornò a trovarla da sola. Doveva salvare il suo matrimonio! La suocera la accolse e le offrì un caffè. Stavolta, Mica le sembrò meno insignificante.
Mica promise che sarebbe stata una moglie fedele a Lorenzo fino alla fine. Quellargomento pesò più di tutte le sue **”imperfezioni”**.
Maria era una donna sola. Suo marito laveva lasciata per unaltra, ma era tornato un anno dopo stanco e distrutto. La famiglia, però, non lo volle più. Maria si chiese per tutta la vita se avrebbe dovuto perdonarlo. Ma sapeva che il dolore del tradimento non sarebbe mai svanito.
Crescere da sola il figlio era stata dura. Per questo **Maria accettò il matrimonio di Lorenzo con Mica.** Capì che quella donna avrebbe tenuto duro, qualunque cosa succedesse.
Un anno dopo, nacque **Alessio**. Era il ritratto del padre, e la nonna ne fu felice.
**Lorenzo adorava il figlio**, si occupava di lui con dedizione totale. Alessio diventò il centro del suo universo.
Ma lamore per Mica non arrivò mai.
Neanche lei provava passione per Lorenzo. La loro relazione era pacifica e monotona. Lei gli lavava e stirava le camicie, gli preparava da mangiare, lo baciava sulla guancia prima di dormire. Lorenzo le dava tutto lo stipendio, le regalava fiori per il compleanno, la baciava ogni mattina prima di uscire. Tutto sembrava più una **routine** che vero amore.
Cinque anni dopo, **Lorenzo trovò lamore**. Ma non a casa.
Si chiamava **Beatrice**, una donna di una bellezza ipnotica, quasi irreale. Lorenzo non poté resisterle. Per sei mesi si videro di nascosto, finché Beatrice non gli diede un ultimatum:
**Non sarò la tua amante. Sposami, o ci lasciamo.**
Lorenzo era perso. Non voleva perdere Beatrice, ma il figlio gli era altrettanto caro. In quel momento, di Mica non gli importava più nulla.
Quando **Alessio** compì cinque anni, **Lorenzo fece le valigie e se ne andò.**
Mica ricordò le parole di sua madre. Da bambina le erano sembrate crudeli, ma ora capiva che sarebbe andata avanti. Certo, il cuore era ferito, ma non sarebbe caduta nella disperazione.
Prima di andarsene, Lorenzo sentì solo la voce calma di sua moglie:
**Se cambi idea, la porta è sempre aperta. Ma non aspettare troppo. Alessio ti ama.**
Lorenzo esitò a lungo tra il figlio e Beatrice.
Mica lasciò **il suo spazzolino da denti** in bagno. Ogni volta che veniva a trovare il figlio, **Lorenzo** lo notava. Una volta lo prese con sé, ma alla visita successiva, uno nuovo era al suo posto
Passarono gli anni.
Mica accettò che **Lorenzo non sarebbe tornato.**
Decise che era ora di smettere di aspettare. **In vacanza, ebbe una breve storia, senza impegno.**
Nove mesi dopo, **Alessio ebbe una sorellina Maria.**
Una sera, qualcuno bussò alla porta.
**È il mio papà!** gridò la bambina.
Mica aprì.
**Lorenzo era sulla soglia.**
**Posso entrare?**
**Entra.**
Due settimane dopo, Mica chiamò unamica:
**Volevi sapere il secondo nome di mia figlia? Ricordati Maria Lorenza!**




