Ecco la storia adattata per la cultura italiana con tutti i cambiamenti necessari:
Lillusione di un principe svanita
Non era il principe dei suoi sogni
Chiara aveva conosciuto Luca quando era appena tornato dal servizio militare. Lui sembrava uscito dalle pagine di una rivista di moda alto, atletico, con occhi verdi magnetici e capelli neri ricciuti. Al suo fianco, Chiara sembrava semplice, anche se carina: bionda, snella, con un sorriso dolce. Non riusciva a credere alla sua fortuna tra tutte le ragazze del gruppo, aveva scelto proprio lei.
“Ma cosa trovi in lui?” sussurravano le amiche. “Un ragazzo così bello non resta mai a lungo. Ti lascerà.”
Ma Chiara sorrideva credeva nel loro amore. Andavano al cinema, a ballare, uscivano con gli amici. Luca non le faceva mai complimenti sul suo aspetto, ma era sempre al suo fianco, e il suo tocco la faceva girare la testa. Quando lo portò a casa per la prima volta, sua madre Rosa Ricci aggrottò la fronte. Più tardi, in privato, sussurrò alla figlia:
“Un uomo bello è luomo di unaltra, cara. Raramente sono fedeli. Aspetta prima del matrimonio, mettilo alla prova. Sembra troppo da vetrina.”
Chiara si arrabbiò. Aveva fiducia nei sentimenti di Luca, non voleva ascoltare dubbi. Ma sua madre aveva piantato un seme di inquietudine nel suo cuore.
Piano piano, Luca cambiò comportamento. Prima la palestra, poi il nuoto, poi nuove conoscenze. Chiara, per stare vicino a lui, si iscrisse anche lei agli allenamenti, ma si sentiva goffa tra quelle ragazze attraenti e muscolose. Luca lanciava sguardi nella loro direzione, e lei tornava a casa prima, cercando di nascondere le lacrime.
“Sei fragile come una bambola,” rise una volta lui quando si ammalò dopo il nuoto. “Meglio che stai a casa con i tuoi libri.”
Le sue parole la ferirono, e le tornò in mente sua madre. Sentiva che Luca si stava raffreddando. Sempre più uscite da solo, senza chiamarla, senza inviarla, quasi dimenticandosi di lei. Poi, semplicemente, sparì. Smise di rispondere.
“Non ti chiama?” chiese la madre.
“No” sussurrò Chiara, voltandosi verso il muro.
“Dai, alzati! Andiamo dal parrucchiere!” ordinò Rosa. “Un taglio nuovo è il primo passo per una vita nuova. Poi ti cuciremo un vestito, sei brava.”
Comprarono la stoffa, Chiara disegnò i modelli, cercando di dimenticare. Le voci sulle nuove storie di Luca arrivavano a lei, ma resisteva. Quando, dopo qualche settimana, apparve al ballo con un vestito nuovo, leggero, splendente tutti si girarono a guardarla. Fu notata.
Un ragazzo, Matteo, modesto e senza pretese, cominciò a prendersi cura di lei. Non era un belloccio, ma i suoi occhi guardavano solo Chiara con calore e sincerità. Dopo un mese, le chiese di sposarlo.
“Questo sì che è un uomo!” disse la madre. “Se si innamora, si sposa. Tu che dici?”
“Accetto,” rispose Chiara tranquillamente.
“Lo ami?”
“Come no? È buono, lavoratore, fedele. Io sono tutto ciò di cui ha bisogno e solo io.”
Il matrimonio fu caloroso, pieno di gioia. Chiara e Matteo cominciarono da zero: la prima sedia, il primo piatto. Dopo un anno nacque la bambina, e tre anni dopo il maschietto. Famiglia, amore, felicità.
Non pensava più a Luca. Solo ogni tanto sentiva storie su come aveva lasciato la moglie, era scappato con unamante, e ora viveva qui e là. Chiara sorrideva:
“Cosè stato tra noi? Solo un pezzo di gioventù. Che sia felice, se ci riesce.”
A casa laspettavano i bambini e il marito. E la madre saggia, buona, la più amata. Quella che laveva salvata da una vera sofferenza. Quella grazie alla quale Chiara aveva trovato la sua felicità tranquilla e vera.
Mamma resta sempre vicina. Senza di te, la vita non è altrettanto luminosa.





