Oggi è stato un altro giorno in cui Luca non è tornato dallufficio allora giusta. Ultimamente il lavoro lo assorbe completamente, e arriva sempre più tardi.
Chiara aveva appena messo a letto i bambini ed era andata in cucina per farsi una tazza di tè. Luca ancora non si era visto. Da settimane era preso dagli impegni e rientrava a notte fonda.
Lei lo compativa e cercava di non caricarlo con problemi domestici. Dopotutto, era lui a mantenere la famiglia. Dopo il matrimonio avevano deciso: Chiara si sarebbe occupata della casa e dei figli, mentre Luca avrebbe provveduto a tutto il necessario. Uno dopo laltro erano nati tre bambini. Ogni nascita lo aveva riempito di gioia, e diceva sempre che non volevano fermarsi lì.
Ma Chiara era stanca. Stanca di pannolini, omogeneizzati e notti insonni. Aveva deciso che, almeno per un po, sarebbe rimasta con i tre figli.
Luca rientrò dopo mezzanotte, con unaria stranamente allegra. Alla domanda sul motivo di quel ritardo, rispose:
«Tesoro, oggi abbiamo fatto tardi in ufficio e ci siamo concessi una pausa tra colleghi.»
«Poverino!» sorrise Chiara. «Vieni, ti scaldo qualcosa.»
«No, grazie. Abbiamo già mangiato degli stuzzichini e non ho più fame. Vado a dormire.»
Si avvicinava l8 marzo, la Festa della Donna. Chiara, dopo aver chiesto alla madre di badare ai bambini, andò al centro commerciale. Voleva festeggiare in modo speciale: una cena romantica, solo loro due. Sua madre accettò subito di tenere i nipoti.
Oltre al cibo e a un regalo per Luca, Chiara decise di comprare qualcosa anche per sé. Era tanto che non si concedeva nullale sembrava scorretto chiedere soldi al marito per vestiti, e poi non aveva nemmeno il tempo di uscire. Lultimo acquisto era stato un comodo vestito da casa, ma per una serata speciale non sarebbe andato bene. Entrò in un negozio di abbigliamento, scelse qualche vestito e iniziò a provarli.
Mentre provava il secondo, dalla cabina accanto sentì una voce familiare:
«Mmm, non vedo lora di togliertelo!»
Seguito da una risata femminile.
«Aspetta, ingordo!» rise la donna. «Prima pensa a comprare qualcosa per tua moglie!»
«E a che le serve? È immersa nei bambini. A loro non importa come si vestebasta che li nutra, li cambi e metta a posto i loro giochi! Le regalerò un frullatore! O una macchina per il pane, così sarà contenta!»
A Chiara venne un brivido di gelo. Cercando di fare meno rumore possibile, continuò a provare i vestiti mentre ascoltava le voci dalla cabina accanto.
«E se ti chiede dove hai speso tutti questi soldi?» rise ancora la donna. «Un frullatore e una macchina per il pane non costano così tanto»
«E perché dovrei giustificarmi? Sono i MIEI soldi! Sono io che lavoro, mentre lei sta a casa senza preoccupazioni! Le do una cifra fissa per la casa e basta! Dovrebbe ringraziarmi.»
Sembrava avessero finito di provare, perché le voci si allontanarono. Chiara sbirciò cautamente dalla sua cabina. Eccolo lì: il suo amato marito era alla cassa con una bionda e stava pagando gli acquisti. Dopo aver saldato, si voltò verso di lei e, senza preoccuparsi della commessa, la baciò sulle labbra.
«Tutto bene, signora?» Chiara si rese conto di essere rimasta immobile nella cabina, fissando il vuoto.
«Sì, sì, grazie!» tirò la tenda e consegnò i vestiti alla commessa. «Li prendo tutti.»
A casa, dopo che sua madre se ne era andata e i bambini erano a letto per il riposino, Chiara si chiese cosa fare. Non si sarebbe mai aspettata un tradimento del genere. Non tanto per linfedeltà in sé, ma per il modo in cui Luca la sminuiva e disprezzava tutto quello che faceva per la famiglia.
Voleva scappare, chiedere il divorzio, ma si fermò a riflettere.
«E se lo faccio? Lui se ne andrà dalla sua amante, e io resterò sola con i bambini, senza un soldo. Gli alimenti? Saranno una miseria Con cosa vivremo?»
Alla sera aveva preso la sua decisione. Quella notte, Luca non tardò per «lavoro». «Avrà già passato la giornata con lei» pensò Chiara, impassibile. Ogni sentimento per lui era svanito. Era diventato un estraneo. Lunica cosa che la turbava era lidea che lui potesse cercare intimità, quando ormai lei non riusciva più a dargliela.
Ma sembrava che il marito avesse avuto tutto ciò che voleva dalla sua amante, perché non cercò nulla da Chiara.
Il giorno dopo, la donna preparò il curriculum e lo inviò a diverse aziende e agenzie. Ora non le restava che aspettare. Ogni mattina controllava la posta elettronica con ansia. Finalmente, arrivò la risposta tanto attesa: era stata convocata per un colloquio in una delle principali aziende della città. La stessa dove lavorava Luca. Esitò a lungo, ma alla fine decise di andarci.
Chiesto alla madre di badare ai bambini, Chiara si presentò al colloquio. Dopo quasi due ore di discussione con i dirigenti, le fu offerta una buona posizione con orario flessibile. Lo stipendio iniziale non era alto, ma sufficiente per mantener





