– Sei tu quella nei guai, sorellina, questo non è il tuo appartamento.

**25 Ottobre 2023**

Non sono mai stato un uomo che si lamenta, ma oggi devo scrivere di una situazione che mi ha scosso profondamente.

La sorella di mia madre, la zia Rosalba, non ha mai avuto figli, ma possedeva un magnifico appartamento con tre camere da letto nel centro di Firenze. Purtroppo, la sua salute era fragile. Suo marito, lo zio Enzo, era un appassionato collezionista, e la loro casa sembrava più un museo che unabitazione.

Mia sorella minore, Fiammetta, ha un marito pigro e due bambini. Vivono in una stanza affittata in un dormitorio universitario. Quando ha saputo dei problemi di salute della zia, è corsa da lei per piangere miseria e lamentarsi della sua sfortuna.

Devo essere onesto: zia Rosalba non è una persona facile. Non ha peli sulla lingua e sa come mettere qualcuno al suo posto. Per anni ha invitato me e mia moglie a trasferirci da lei, promettendoci lappartamento. Ma noi avevamo già casa nostra e abbiamo rifiutato la sua “generosa offerta”. Ci limitiamo a portarle la spesa e le medicine, e io le faccio le pulizie. Lo facciamo per dovere, non per interesse.

Dopo quella visita, Fiammetta si è trasferita con la famiglia da zia Rosalba. Con mia sorella non sono mai andato daccordo. Mi ha sempre invidiato: io ho una moglie affettuosa, un figlio meraviglioso, un buon lavoro, uno stipendio dignitoso e una casa di proprietà. Lei mi chiamava solo per chiedermi prestiti, che poi non restituiva mai.

Dopo la nascita del mio secondo figlio, non ho avuto più tempo per la zia, anche se mia moglie continuava a portarle dei dolcetti. Quando il piccolo ha compiuto sei mesi, sono andato a trovarla. Arrivato alla porta, ho sentito delle urla. Era Fiammetta che gridava:

“Finché non firmi latto di donazione, non ti do da mangiare! Torna nella tua cuccia e stasera non esci!”

Ho suonato il campanello. Appena mi ha visto, Fiammetta ha cercato di cacciarmi via: “Non pensare nemmeno di entrare! Questa casa non sarà mai tua!”

Sono riuscito a entrare solo minacciando di chiamare la polizia. La zia era invecchiata di dieci anni in pochi mesi. Quando mi ha visto, ha pianto.

“Perché piangi? Digli che stai bene con noi e che se ne vada!” urlava Fiammetta.

La stanza della zia era spoglia. Avevano portato via persino larmadio, e le sue cose erano ammucchiate per terra. Nessun oggetto da collezione in vista, e la zia non indossava più i suoi gioielli. Era chiaro: mia sorella e suo marito vivevano vendendo tutto ciò che trovavano.

Ho fing

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