“La tua ricchezza dovrebbe riflettersi nei tuoi regali,” replicò la suocera.
“Sei più ricco di Sofia, quindi i tuoi doni dovrebbero essere allaltezza,” borbottò la donna.
“Davvero non so cosa regalare a mamma,” disse pensieroso Lorenzo, lasciandosi cadere accanto alla moglie sul divano.
Elisabetta si strinse nelle spalle in risposta. Scegliere un regalo per la suocera era sempre complicato per lei.
I rapporti con Valeria Rossi erano stati tesi fin quasi dal primo giorno.
Lorenzo aveva subito capito la posizione di sua madre, e dopo averne parlato con la moglie, la coppia aveva deciso di mantenere le distanze.
Nessuno doveva nulla a nessuno. Rare telefonate e raduni familiari, se ne avevano voglia, erano tutto ciò che li teneva in contatto.
Quellanno, però, Valeria aveva deciso di festeggiare il compleanno e aveva invitato gran parte della famiglia, inclusi i due giovani sposi.
“In realtà, mamma ha detto che sarebbe felice di qualunque regalo,” ricordò allimprovviso Lorenzo.
“Lo dice sempre, poi fa la schizzinosa,” sbuffò Elisabetta, ricordando il passato. “Tua sorella può regalarle qualsiasi cosa, ma noi no!”
Ricordava perfettamente le critiche che Valeria Rossi aveva mosso a ogni loro dono.
“Ricordi l8 marzo? Cosa le avevamo regalato? Un costosissimo set di cosmetici, e qual è stata la sua reazione? Lacrime e rimproveri, dicendo che la consideravamo vecchia e poco attraente,” sospirò Elisabetta. “Lunico tipo di regalo che ha apprezzato è stato loro o la tecnologia, perché poteva valutarne il prezzo.”
“Forse dovrei chiamarla e chiederle cosa vorrebbe?” esitò Lorenzo.
“Come vuoi,” rispose la moglie, scuotendo la testa.
Cercando la via più semplice, Lorenzo compose il numero di sua madre per scoprire cosa desiderasse.
“Figlio mio, non ho bisogno di nulla. Venite e basta, sarà il mio regalo,” rispose Valeria con voce timida.
“Mamma, sei sicura? Non ci rimarrai male?” insistette Lorenzo.
“Certo che no! Sarò felice di qualsiasi cosina,” rise lei. Lorenzo scelse di fidarsi.
“Mamma ha detto che possiamo regalarle quello che vogliamo,” disse alla moglie.
Elisabetta lo guardò scettica. Non si fidava davvero delle parole della suocera.
Tuttavia, visto linsistere di Lorenzo, la donna cedette.
“Propongo di regalarle un robot aspirapolvere, così non dovrà correre con il tubo,” suggerì Elisabetta, dopo aver valutato il loro budget.
La coppia si accordò. Comprarono a Valeria un regalo da mille euro e si avviarono sereni alla festa.
La festeggiata accolse il figlio e la nuora con un sorriso, che svanì non appena vide la scatola con laspirapolvere.
“Perché?” borbottò, sospirando. “Mettilo in camera, Lorenzo.”
Elisabetta fissò la suocera per un attimo, scioccata dalla reazione.
Poco dopo, la sorella di Lorenzo entrò in casa col marito e si gettò al collo della madre esclamando:
“Mamma, questo è per te!”
“Grazie, cara! Non potevate fare di meglio!” gridò Valeria abbracciandola.
Curiosa, Elisabetta cercò di capire quale prezioso dono avesse tanto entusiasmato la suocera.
Con stupore, vide che Sofia aveva regalato alla madre un semplice cofanetto di cosmetici da venti euro.
Scambiò uno sguardo interrogativo con Lorenzo, che aveva visto lo stesso.
Leggendo lespressione del marito, capì che era profondamente deluso dalla reazione della madre.
Per ore Lorenzo trattenne la rabbia, ma quando Valeria ricominciò a lodare il regalo della figlia, scoppiò.
“Mamma, posso parlarti?” chiese, portandola da parte.
“Cosa cè?” domandò lei. “Qualcosa non va?”
“No, non va! Ti avevo chiesto del regalo, ricordi la risposta?” replicò con rimprovero.
“Sì”
“Allora perché questa reazione al nostro dono? Mentre non fai che elogiare un cofanetto economico,” aggiunse Lorenzo amareggiato. “Non mentirmi dicendo che mi invento cose.”
“Non mentirò. Voi siete più ricchi di Sofia, i vostri regali dovrebbero dimostrarlo,” borbottò Valeria.
“E secondo te, cosa ti diamo? Roba da due soldi? Per renderti felice, dovremmo allegare lo scontrino?” chiese Lorenzo, aggrottando le sopracciglia.
“Basta così,” tagliò corto Valeria. “Cosa posso farci, se il regalo di Sofia mi è piaciuto di più?”
“Perché non sai il valore del nostro?” replicò sarcastico Lorenzo. “Se vuoi saperlo, vale mille euro!”
“Così tanto?” esclamò Valeria, fingendo sorpresa.
Ma trovò subito una scappatoia.
“Sai perché apprezzo di più i regali di tua sorella? Perché donano secondo le loro possibilità, mentre voi lo fate con noncuranza,” dichiarò brusca.
“Mamma, sei seria?” Lorenzo si prese la testa tra le mani.
“Ti sembro ironica? Con i vostri stipendi, avreste potuto regalarmi un weekend alle terme,” disse, alzando il mento.
Lorenzo, sbalordito, la fissò in silenzio per alcuni secondi.
“Credi davvero che io ed Elisabetta abbiamo soldi che piovono dal cielo?” esplose infine.
Il tono di Lorenzo attirò lattenzione della moglie e della sorella, che si bloccarono sulla porta, stupite.
Sofia capì subito il motivo della discussione e prese le difese della madre.
“Mamma non voleva il robot, ma un umidificatore. Il suo si è rotto tre giorni fa. Se vi interessaste alla sua vita, lo sapreste,” ribatté.
“Glielho chiesto!” ringhiò Lorenzo, serrando i denti. “Mi prendete in giro? Da oggi, niente più regali! Ci sforziamo di accontentarti, e tu ci critichi! Il robot non basta, vuoi lumidificatore? Scusateci per aver deluso le vostre aspettative! Andiamo!” gridò, rivolto a Elisabetta.
Valeria scoppiò in lacrime, mentre Sofia la consolava, e la coppia lasciò la casa a testa bassa.
Lorenzo mantenne la promessa fatta a sua madre. Per non sentirsi più ridicolo, decise di evitare ogni futura riunione di famiglia, liberandosi così di ogni fonte di stress.
La lezione era chiara: laffetto non si misura in euro, ma nellattenzione sincera. E a volte, le distanze sono lunico modo per proteggere il proprio cuore.





