„Ti amiamo, figlio, ma smettila di venirci a trovare.“

«Ti vogliamo bene, figlio, ma non tornare più a trovarci.»

Un anziano paio di sposi ha vissuto tutta la sua vita in una casetta di pietra, vecchia come loro, ai margini di un borgo toscano. Cambiare casa mai hanno pensato di fare.

Di sera, tra un sorso di vino e laltro, ripensano ai momenti felici: i figli ormai grandi, le famiglie loro, la figlia, Ginevra, che vive nel villaggio vicino e fa visita ai genitori ogni volta che può; i nipotini che non lasciano mai il silenzio in casa. Il figlio, invece, è partito molto lontano, non è più tornato da cinque anni, intrappolato tra lavoro e impegni, e trascorre le vacanze allestero con la moglie. Poco fa, Alessandro ha chiamato per annunciare il suo ritorno.

La notizia ha scaldato il cuore dei genitori. Subito si sono messi al lavoro: Giovanni è salito in bicicletta al mercato per comprare provviste, mentre Maria ha cominciato a pensare a quel piatto speciale che avrebbe potuto rallegrare il loro amato figlio. Hanno cominciato a contare i giorni finché Alessandro non metterà piede a casa. Si è sposato di nuovo, la prima moglie era una viaggiatrice che lo aveva lasciato; non hanno figli e adesso ricostruisce una vita da capo.

Al tramonto, Alessandro arriva con la sua auto, cena velocemente e si butta a letto. I genitori si avvicinano silenziosi al letto, desiderosi di vedere il figlio, ma le parole non arrivano: il viaggio lo ha prosciugato.

Giovanni, con un sorriso, dice:

Il nostro figlio potrà davvero riposare, domani ci aiuterà a spaccare la legna, puliremo il pagliaio, prenderemo un abete e decoreremo la casa come una volta, perché da anni non mettiamo più un albero di Natale.

Maria aggiunge:

E nella dispensa dobbiamo sistemare il pavimento, altrimenti cadiamo in un buco.

Giovanni si ritira nella sua stanza, ma Maria non riesce a staccarsi dal figlio, aggiustando coperte e cuscini.

Al mattino presto Giovanni accende il forno per scaldare la casa prima che Alessandro si svegli. Maria, altrettanto, inizia a impastare una torta. Alessandro si alza verso mezzogiorno, dichiarando di non aver dormito così profondamente da tempo. Dopo colazione accende la televisione e si sistema sul divano per vedere un film.

Maria, curiosa, chiede:

Figliolo, puoi dare una mano a papà a spaccare la legna?

Alessandro risponde:

Mamma, sono qui solo per pochi giorni, lasciate che papà si occupi della sauna.

I due anziani, senza parlare, trasportano acqua dal pozzo per la sauna.

Dopo pranzo, Giovanni ordina:

Il pagliaio deve essere pulito. Sei giovane, hai la forza, vai e faglielo!

Alessandro ribatte:

Che credi, papà? Che io torni dal lavoro stanco? Vengo qui a riposarmi e mi chiedi subito di lavorare.

Dopo la sauna, Alessandro apre la bottiglia di liquore che ha portato e inizia a lamentarsi della vita. La giornata si consuma tra una madre e un padre esausti, mentre lui non smette di parlare: a un tratto la sua lussuosa casa, a un tratto il suo cane di razza, a un tratto le donne goffe, a un tratto il lavoro che non lo soddisfa più.

Incappati dalla stanchezza, i genitori vanno a letto. Alessandro, offeso, dice che andrà dalla sorella perché con loro è noioso. Maria implora di non mettersi alla guida, gli strappa le chiavi di macchina. Il figlio minaccia di sbattere le porte, corre nella sua stanza, alza il volume della tv fino al massimo.

I due anziani rimangono sul letto, incapaci di dormire. Giovanni si avvicina a Alessandro, lo vede già russare, spegne la televisione e si corica in silenzio.

Il giorno dopo, Alessandro, avvolto in un cappotto, cammina nel bosco, il freddo lo morde. Rientra a casa, si riscalda con una tazza di tè fumante sul divano, ma non ricorda nulla del giorno passato. Maria, nel frattempo, soffre di un forte mal di testa.

Giovanni prepara una borsa piena di specialità di campagna da portare a suo figlio, e Alessandro non rifiuta.

Avete messo così tanto! Mia moglie sarà felice, non ha mai assaggiato marmellate così buone. Portiamo tutto, ma non voglio mancarvi di rispetto, così lo prendo. Ho dimenticato i regali di Capodanno, ma non è un problema, la prossima volta li porto.

Maria, asciugandosi una lacrima, dice:

Non tornare più a casa, figlio! Ti vogliamo bene, ma ci preoccupiamo. Puoi stare sul divano a casa tua, dove hai una televisione più costosa e migliore della nostra.

Alessandro capisce di aver ferito i genitori, ma non trova le parole. Saluta, sale in auto e riparte verso la città, dove il consueto caos lo attende.

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„Ti amiamo, figlio, ma smettila di venirci a trovare.“