Vendetta per mia madre

Vendetta per la Mamma

Vostra figlia è con noi. Portateci 10 milioni di euro, e resterà viva. Le coordinate del luogo ve le manderò più tardi, disse una voce maschile, pesantemente distorta.

Tu… non osare dettarmi condizioni! sbottò Michele, ma la chiamata si interruppe.

Michele era un uomo metodico, prudente e piuttosto severo.

Solo con la sua amata moglie Silvia e ladorata figlia Giulia si mostrava più tenero, e non sempre.

Al minimo contrattempo, riportava tutti allordine:

«Io sono il padrone di casa! Io vi mantengo tutti!»

Era la verità: la villa nel residence laveva comprata lui, la moglie lavorava solo per sfoggiare abiti costosi, e Giulia andava alluniversità con lauto nuova regalatale dal padre.

Ma a volte, in famiglia, lo dimenticavano.

Dovette riaffermare la sua autorità quando scoprì che Giulia frequentava un promettente violinista, Fabrizio.

Non è adatto a te! E non lo vedrai più! tuonò Michele. Che razza di mestiere è per un uomo, strimpellare il violino?

E poi era mingherlino. Un intellettualoide!

Ho intenzione di sposarmi con lui! E sono affari miei! Giulia non era da meno in testardaggine.

Io ti ho cresciuta, e decido io!

Ho 18 anni, papà, se non te ne sei accorto. Sono adulta e…

Basta! Ho parlato io. Finché ti mantengo, comando io.

La figlia scappò in lacrime, la moglie passò due giorni imbronciata senza rivolgergli la parola, ma a Michele non importava: aveva detto la sua.

Del resto, aveva problemi più seri delle capricciose ribellioni di Giulia.

Il suo amico dinfanzia, Sandro, con cui aveva avviato lazienda di prefabbricati in cemento quasi dieci anni prima, tornava con una nuova idea assurda.

Avevano appena saldato i debiti, formato una squadra affidabile, sistemato gli ispettori e finalmente guadagnavano bene. Potevano godersi la vita!

Invece no, Sandro continuava a insistere per espandersi, lamentandosi della stagnazione.

Di solito le loro discussioni finivano in fretta, ma quella volta Sandro si intestardì e minacciò di dividere la società.

«Non posso marcire in questa palude!»

Certo, le idee erano tutte sue, ma a risolvere i problemi toccava sempre a Michele!

Dopo due settimane, la situazione sembrava migliorare. Sandro smise di parlare di innovazioni, Giulia frequentava luniversità e passava le serate a casa, senza più menzionare Fabrizio.

Finché un giorno Michele la vide in compagnia di un ragazzo, quasi abbracciati.

Giulia! Cosa fai in giro di notte? ruggì, frenando accanto alla coppia. Chi è questo?

Nella penombra, non riconobbe subito il giovane. Quando ci riuscì, la sorpresa fu maggiore.

Hai trovato uno ancora più squattrinato di Fabrizio? Vuoi farmi dispetto? A casa, subito!

Le parlò con il solito tono autoritario, e lei non si stupì, limitandosi a corrugare la fronte. Stava per protestare quando il suo accompagnatore intervenne.

Chi vi dà il diritto di parlare così alla gente? disse il ragazzo, alzando il mento. Pensate che con tutti i vostri soldi potete…

Tu, verme, hai capito bene: io posso, e i soldi li ho io, mentre tu domani puoi non presentarti al lavoro, lo interruppe Michele, voltandosi verso Giulia. Su, in macchina!

La figlia lanciò unocchiata al ragazzo, scosse leggermente la testa no! e salì in auto.

Ecco, così andava meglio! Chi credevano di essere, per dargli lezioni di vita?

Quel tipo Michele ricordò dove laveva visto, lavorava come manovale era uno sfrontato! Ma niente paura, ne aveva sistemati di peggiori.

Pensava di aver ristabilito lordine: con il socio, con la famiglia. Ma una sett

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