«Niente aiuti finché non abbandona quel buono a nulla: ho detto a mia figlia di diventare autonoma»
«Finché non divorzia, non riceverà un centesimo da noi»: ho detto a mia figlia che non la sosterrò più finché non lascerà quel fannullone
Ogni giorno la nostra casa è scossa da litigi non tra me e mio marito, ma per colpa del mio genero. Luomo che ha sposato nostra figlia è incredibilmente pigro e irresponsabile. Da più di un anno non ha un lavoro fisso, si arrangia con piccoli lavoretti occasionali e trascorre il resto del tempo a non fare nulla. La figlia porta da sola il peso della famiglia, alleva due piccoli bambini ed è in congedo parentale. Lui? Si limita a esistere.
Ovviamente la figlia non può lavorare a tempo pieno i gemelli richiedono costante attenzione. Ho offerto il mio aiuto, ma con una condizione chiara e ferma: non darò più un centesimo finché non si separerà da quel parassita. Perché aiutare, in un certo senso, significa anche alimentare la sua pigrizia, e non intendo più finanziare lozio di qualcuno.
Fin dallinizio non ho mai gradito Antoine. Speravo che la situazione si risolvesse, che si svegliasse. Ma no si sono sposati. Gioventù, amore, illusioni tutto lha annebbiata. Ora dobbiamo affrontare le conseguenze.
Mio marito e io abbiamo ceduto loro lappartamento di nonna. Prima era in affitto e rappresentava la nostra unica rendita extra in pensione. I giovani non potevano permettersi laffitto, così labbiamo dato loro, chiedendo solo qualche piccola ristrutturazione per rendere lambiente confortevole ai bambini.
E allora Antoine ha mostrato il suo vero volto:
Non mi occuperò di questo. Non sono un faccende. Sono un intellettuale. Lasciate che chi è pagato lo faccia. Dovete ingaggiare dei professionisti.
Ma con che soldi, vi chiedo? Non ha nemmeno guadagnato abbastanza per comprare un cacciavite. Lunica cosa che sa fare è filosofeggiare e lamentarsi della sua sfortuna. Lavorare di sera? Impossibile. Nei weekend? «Devo riposare». Ha preso labitudine di credere che tutto gli sia dovuto.
Quando lho chiamato fannullone, si è offeso. «Non siete giusti con me». E la figlia? Invece di sostenermi, mi ha rimproverato:
È colpa sua se ci litighiamo ancora. Perché vi immischiate?
Ho deciso di prendere le distanze, avvertendola chiaramente: se ha scelto questa situazione, ne è responsabile. Non venite a chiedere aiuto dopo. Quando ho saputo che era incinta di gemelli, il mio cuore si è spezzato. Credevo che Antoine si rimettesse in carreggiata, ma no nulla è cambiato. È ricaduto tutto su di noi. Abbiamo finito i lavori, cercato lettini per neonati e accompagnato la figlia dal medico. Lui? Sempre accovacciato sul divano davanti al computer.
Camille faceva del suo meglio, ma si rendeva conto di chi aveva sposato. Insieme abbiamo sistemato lappartamento con le nostre mani. Certo, lui ha comprato qualche gadget in saldo più tardi non è una scusa. Quando hai una famiglia da mantenere, devi comportarti da uomo. Lui? Solo un inquilino in una casa dove tutto è fatto dagli altri.
Poi abbiamo scoperto come riuscivano a tirare avanti: avevano una carta di credito segreta. Nientaltro. E un giorno una chiamata:
Mamma, non ce la facciamo. Aiutaci
Sono scoppiata:
Camille! Hai messo al mondo dei bambini con un uomo che non sa nemmeno cambiare una lampadina! Come pensavi di farcela da sola?
Stiamo attraversando un periodo difficile
Quale periodo? Hai una casa, dei genitori che ti sostengono. E lui? Non trova lavoro o lo stipendio è troppo basso, o è troppo distante, o gli orari non gli vanno!
Mamma, non capisci Sta cercando! Non vuole solo fare lavori malpagati!
Ma viviamo con i guadagni miseri! Tu, i tuoi figli e lui a nostro carico!
Ne ho avuto abbastanza. Rifiuto di essere una vacca da latte. Gli ho detto:
Finché non divorzierai, dimentica la nostra porta. Un euro in più non lo darò. Se vuoi stare con lui, accetta le conseguenze.
Lei è scoppiata in lacrime.
Volete che i miei figli crescano senza padre?
Allora ho pronunciato quello che pensavo da tempo:
Meglio senza padre che con un modello così, un uomo che vive alle spalle degli altri.
Sono una madre, ma non intendo farmi vittima. Voglio che la figlia cresca i suoi figli con un uomo, non con un peso morto. Desidero che si rispetti, che non chieda aiuti mentre lui sorseggia il suo tè in pigrizia.
Ha riattaccato in silenzio, ma so che un giorno capirà.





