«Me ne vado!» dichiara Edoardo, mentre tiene tra le braccia un neonato.
«Dove?» non capisce Ilaria, intenta a segnare la lista della spesa.
«Via, proprio via!»
«Via davvero? E il Capodanno?»
Nel mondo della comicità linfedeltà è sempre divertente: «la tua suocera ha chiamato, ha detto che le gare sono annullate!» o «il tuo pesce dacquario ha telefonato, vuole il caviale!». Nella vita reale è più brutto e poco spassoso.
Edoardo lascia la casa prima di Capodanno. Non si allontana in un luogo inaccessibile né prende il treno verso la luna; se ne va realmente, calpestando i tacchi costosi e lasciando scia di un profumo di lusso che Ilaria gli aveva regalato.
Prima di partire, egli impila vestiti, cercando di spiegare perché lei dovrebbe capirlo e perdonarlo cè persino una trasmissione televisiva su questo tipo di scenari. E Dio stesso, dice, le ha ordinato di farlo.
Lalbero di Natale è già addobbato. Ilaria, seduta sul divano, pensa allabito da festa, al menù per la serata e scrive la lista della spesa: vuole festeggiare il Capodanno insieme agli amici.
Latmosfera è al top, come di consueto nella vigilia: i preparativi precedono sempre la festa. Ilaria, cinquantanni su, ama le feste, proprio come molti italiani.
Il candore della neve è ormai scarso, il che affievolisce un po il clima festivo, ma da novembre le vendite di Capodanno sono già in pieno svolgimento.
Essendo una casalinga parsimoniosa, Ilaria organizza tutti i regali per tempo, risparmiando denaro, tempo, energie e nervi. Tutto è pronto: orecchini per le sorelle, regali per figli, nipoti e per il marito.
Edoardo ha ricevuto un bel maglione di lana con renne, un desiderio di lunga data. Per Ilaria è costato un centesimo, ma cosa non si farebbe per la persona amata?
Tutto è imballato, nascosto, in attesa del momento giusto. Si chiede: cosa le regalerà? Un anello? No, meglio dei soldi, perché a cinquantatré anni il gusto di Edoardo non è più quello di un tempo
Ecco che Edoardo annuncia: «Me ne vado!»
«Dove?» ribatte Ilaria, ancora immersa nella lista.
«Via, assolutamente via!»
«Come così? E il Capodanno?»
«Che Capodanno, Ilaria?», sbuffa luomo. «Quando diventerai più saggia?»
E con voce spezzata, quasi da uomo ritardato, proclama: «Mi vado via da te! Davvero! Capisci? Ho amato unaltra e avremo un bambino! È chiaro ora, vero?»
Ilaria vorrebbe chiedere: «E io, dove rimango?», ma questo susciterebbe la stessa rabbia di una domanda sul Capodanno. Evidentemente la nuova compagna è già nella stessa casa dove avrebbero dovuto trascorrere la loro prima notte dellanno.
La rivale è molto più giovane di Ilaria, meglio di lei, come direbbe un critico. Edoardo racconta il tutto con entusiasmo.
Perché fuggire verso una vecchia paura? Lui, invece, è felice di sapere che presto avrà un figlio: con Ilaria hanno già due figlie adulte, ora il marito avrà un erede!
Il guadagno è dubbio, dato che la moglie guadagna di più. Entrambe le case sono intestate a lei: lui è solo registrato in un bilocale, lappartamento monolocale è affittato. Ilaria non aggiunge più veleno al suo pentolino di delizie, preferendo vivere nelle proprie illusioni.
Il suo mondo felice crolla allimprovviso.
«Ci siamo conosciuti a un afterwork!», esclama Edoardo.
«E perché dovrei saperlo?», replica Ilaria, disgustata.
«Perché?», risponde luomo, che non smette di parlare del suo amore: «lei è così»
«Quello per te è un sentimento elevato, per me è solo sporco!», ribatte Ilaria, notando lo sguardo sorpreso del marito, come se non comprendesse il suo dolore.
Allora pensa per la prima volta: «Forse ho sopravvalutato le sue capacità intellettuali?»
Edoardo si tuffa in una nuova vita felice, mentre Ilaria resta immobile come pietre sullIsola di Pasqua, senza pianti, senza lacrime.
Edoardo se ne va, e lei rimane seduta con la lista incompleta, ora inutile.
Sono ventotto anni di matrimonio; sembrava di potersi rilassare. Una famiglia solida, figli adulti, bastava per la felicità. Ma a qualcuno non bastava: tutto le sembrava solo una facciata.
Ilaria, in modalità automatica, cancella dalla lista il «Prosecco» che Edoardo amava.
Poi cade sul divano, vuota di pensieri, solo il silenzio.
Tre ore passano come un minuto: è vero che ha dormito? La stanza è buia, il telefono squilla; è la sua amica Tania.
«Che dobbiamo portare a Igor?»
«Edoardo è partito!»
«Davvero è andato?»
«Lo sapevi?»
«Tutti lo sapevano», risponde Tania dopo una pausa. «Igor lavorava con Edoardo.»
«E lo sapevi e non lhai detto?», urla Ilaria.
«Sì!», ribatte lamica. «Voi vi riconciliate e poi?»
Silenzio. Ilaria si sente vuota.
In fondo Tania aveva ragione. Non vuole più festeggiare il Capodanno con gli amici; è sola, loro due, lei una.
Non può restare a casa da sola a festa, così parte verso la casa della madre anziana. Il primo gennaio andrà dalla figlia, dove la famiglia intera si ritrova.
Lì comunica che il padre è andato a vivere con la giovane, ma tutti lo sapevano: traditori! E ora, con le corna, si sente ancora più umiliata.
Il morale è al minimo; Ilaria lascia la festa presto e cammina a piedi verso casa, la neve cade silenziosa. La città è addobbata, quasi vuota, tutti celebrano altrove. Camminando per le strade innevate, il peso dentro di lei si alleggerisce.
«Che siano felici, allora», pensa, «non mi farò rovinare da questo.»
Non è la prima né lultima a vivere così; nessuno muore per queste cose. Con le corna, la vita sarà più leggera.
Passa un anno. Esattamente un anno fa, il ventinove dicembre, il suo ex marito era sparito.
Ancora una volta lalbero è addobbato, Ilaria ricompila la lista della spesa, e lei e Tania decidono di festeggiare il Capodanno come prima.
Ilaria vuole presentare lamica a Vito, che le ha proposto di sposarlo.
Che cosa volevate? Che restasse sola sul divano polveroso?
È una donna interessante, indipendente, autosufficiente. Lui è un bel gentiluomo, ex militare, e questo è tutto.
Allimprovviso suona il campanello: è lex marito, con uno zaino e un pacco sotto braccio.
«Accidenti!», pensa Ilaria. «Porta davvero un neonato?»
E ad alta voce dice:
«E se non fossi più a casa?»
«Aprirei la porta con la chiave!», risponde Edoardo.
«E se cambiassi le serrature?»
«Non le cambieresti? Sei buona!», risponde luomo, chiedendo: «Mi lasci entrare?»
Ilaria si fa da parte: non può cacciarlo con il bambino. Egli si infiltra nella porta aperta.
Entrano nella camera da letto e lui posa il neonato sul letto.
«Quanti mesi ha?», chiede senza emozione lex moglie.
«Cinque mesi», risponde Edoardo.
«E la tua giovane? Dove è? Hai chiesto al tuo amico dove sta la tua amante?», incalza Ilaria, che non aveva previsto larrivo di un uomo straniero con un bambino.
«La mia amante ama un altro», dice piano Edoardo.
«Ah, relazioni elevate!», commenta lex moglie. «E perché sei qui?»
«Aspetta, non spogliarlo!», inizia a svestire il piccolo.
«Non mi accetterai?», chiede Edoardo, sorpreso dal rifiuto.
«Hai superato le tue capacità», pensa Ilaria, ricordando di averlo sopravvalutato.
«Con il bambino, vero?», replica lex moglie. «Ti lascierei entrare solo se ti porti via il piccolo, altrimenti no!»
Edoardo, ormai sconvolto, risponde: «Non ce la faccio da solo, scusa, Ilaria, il demone mi ha deviato!»
«Il demone è quello che ha scappato dopo una festa aziendale e ha fatto», spiega Ilaria, «ma se lo fa sistematicamente, è un vero problema, non è colpa del diavolo.»
«Non guardarmi così, prendi il tuo figlio e vattene!», dice Ilaria, citando un detto di Zozzoni: «Dare a tutti, ma non avrai abbastanza interiora!»
«E se non me ne vado?», domanda Edoardo improvvisamente.
«Rimani, allora me ne vado io!», risponde Ilaria, perché comunque festeggerà da Tania.
Vito aveva già promesso di trasferirsi con lei. Aggiunge: «Dopo le feste tornerò, così non sarai più qui!»
«Non contare che dividerò lappartamento o venderò tutto: non hai voce in capitolo qui!»
Edoardo non si aspettava nulla di più; da solo con il bambino non riusciva a cavarsela.
La sua ragazza è sparita da due giorni; in un biglietto ha scritto: «Non cercarmi, siete stanchi di me.»
Ha preso qualche giorno di ferie e i lunghi giorni di festa lo hanno travolto.
Ilaria è in bagno quando la porta dingresso sbatte: Edoardo è partito. Sul letto rimane un fazzoletto di carta accartocciato: Piangeva, poverino?, pensa con un sorriso. Meglio tardi che mai.
Non prova più pietà neppure per il piccolo, carino. Che differenza tra i bambini in Brasile e quelli in Italia?
Edoardo non si è mai preoccupato di lei un anno fa; ha semplicemente superato tutto e se nè andato, credendo fosse felice.
Allora, che faccia? Andrà al negozio, perché Ilaria ha promesso di preparare una lasagna per la tavola di festa. A Vito piace la lasagna, ma non il Prosecco; a Edoardo è il contrario.
Ora Ilaria pensa solo a Vito. Il regalo per lui è pronto: lo stesso maglione di lana con le renne che lanno scorso Edoardo non aveva ricevuto; le taglie coincidono, il gusto è lo stesso: ai nostri uomini piacciono le renne.






