«Mi sono sposata con il mio vicino di casa, che ha 82 anni. E lui continua a sostenere che sia stata la sua migliore follia.»

Mi sono sposata con il mio vicino di casa, un ottantadueenne, e ancora dice che è stata la sua più grande follia.
Quando lho raccontata a Silvia, la sorella, ha quasi sputato il suo cannolo:
Ma sei fuori di testa? mi ha esclamato.
Sto bene, ascolta bene, non ha 80 ma 82 anni, e ti spiego tutto.

I suoi figli la facevano visita di tanto in tanto, arrivavano, ansimavano, e se ne tornavano. Lultima volta hanno portato dei depliant di case per anziani: a quanto pare il vecchio non si adattava al loro ritmo.
Papà, è necessario così. ha detto la figlia.
Necessario? La vita non è solo un elenco di istruzioni? ha replicato lui.

Lo stesso giorno ho sentito bussare alla porta. Un bicchiere di vino in mano, gli occhi pieni di trepidazione.
Ho un piano: sposati con me, così non mi mandano in una casa di riposo. Tu sei giovane, io sono testardo. Non è forse la formula perfetta?

E cosa ci guadagno? ho chiesto con sospetto.
Ti preparo il ragù, ti intrattengo con le mie storie e non ti lascio mai annoiarti.

È stato allettante. Il matrimonio è stato romanticoassurdo: io senza tacchi, lui con una cravatta daltri tempi. I testimoni erano gli abitanti del chiosco accanto, più inclini a ridere che a firmare. Siamo diventati marito e moglie, ma ognuno nel proprio mondo, solo vicini.

Ogni mattina si esercitava sul letto con cinque flessioni, come un eroe. Io continuavo a chiamare il caffè vendetta di ieri. La domenica la cucina era invasa dal profumo del risotto, e dalle sue calde narrazioni.

Al tramonto iniziavano le nostre discussioni divertenti:
Io sono ancora uno spasso!
Sei uno spasso solo per i piccioni del vicinato.

Un giorno i figli irromperono come un team di forze speciali:
È una truffa!
Lunica truffa della mia vita è stato il vostro caffè di Capodanno, ha risposto lui.

Quando mi hanno chiesto cosa avessi vinto, lho guardato vivo, spiritoso, vero.
Ho vinto il calore familiare, una persona con cui ridere di serie TV e un altro che gioisce al mio ritorno a casa.

Dopo la loro uscita scenografica, lui ha messo il caffè sul tavolo.
Pensano che sia matto.
Hanno ragione, ho sorriso.
Anche tu.
Allora siamo perfetti luno per laltro.

Sei mesi dopo: lui si alza ancora allalba, io rovescio ancora il caffè, le domeniche rimangono i giorni più gustosi della settimana.
Ti penti?
Per niente, è stato lassurdo più bello della mia vita.

E sai una cosa? Non ho mai sentito quel matrimonio come falso. È stato un promemoria che lamore vero non ha età e che la felicità può nascere anche dai più improbabili abbinamenti.

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«Mi sono sposata con il mio vicino di casa, che ha 82 anni. E lui continua a sostenere che sia stata la sua migliore follia.»