Ma che cè con te e quella Ginevra? Ma perché ti serve una moglie così? Ha partorito, è diventata tutta morbida e ora si muove come un dirigibile. Pensi davvero che si dimagrirà? Certo, continua ad aspettare: la situazione farà solo peggio!
Che centri questa divano? Perché vuoi una moglie del genere? Ha partorito, si è allargata, ora vaga come un pallone. Hai la speranza che perda peso? Vai pure, non cambierà nulla, anzi peggiorerà!
Però è tranquilla. E poi mi piace che abbia una certa rotondità. Prima era magra come un bastone, ora ha curve!
Il ragazzo diceva così della moglie e non poteva fare a meno di sorridere. Il suo migliore amico, Alessandro, gli diede una pacca sulla spalla.
Ehi, non ti fare prendere la mano, ok? Che importa cosa ti piace. Ti vedrò al party di Capodanno in ufficio e avrai vergogna di guardare gli amici negli occhi. Tu sei alto, robusto, bello. Le donne hanno la loro giovinezza, ma noi uomini? Siamo sempre eligible a qualsiasi età!
Federico scrollò la testa. Tuttavia, lidea gli insinuò che forse aveva trascorso troppo tempo nel matrimonio. Una volta era un gran conquistatore, finché Ginevra non lo ha cambiato. Tranquilla, bella, gentile, premurosa. E cucina così bene che il piatto non ti lascia più. Federico stesso è ingrassato di circa dieci chili dal matrimonio, e hanno appena avuto un bambino.
Bisogna cambiare moglie ogni tanto, come i pneumatici! scoppiò Alessandro ridendo. Io ho divorziato, ora sto con Laura. Giovane, in forma. E se qualcosa va storto la scambio con unaltra!
Dopo quella chiacchierata, Federico continuava a rimuginare sulle parole dellamico. Alessandro lo agitava, e Federico iniziò a prendere quegli spunti come propri. Forse, davvero, si era trattenuto troppo a lungo?
Ginevra, tu hai
Non era neanche arrivato a finire che la moglie, con il neonato ancora addormentato al petto, gli lanciò unocchiata spalancata.
E? Dio, ho preso cinque chili è una tragedia? Io gestisco il bambino, sono privata di sonno, lavoro da casa. La casa è tutta una mia responsabilità: il bambino, il lavoro, le bollette, la spesa, la cucina! E tu ti preoccupi dei chili?
Fu come una valanga nel cuore di Ginevra. Vorrebbe piangere per il fatto che il marito non valorizza nulla di tutto ciò. E se decidesse di andare via, lui rimarrebbe solo con tutti quei problemi a annegare.
Perché continui a rimuginare sui chili? Ho messo su un essere umano intero, e ora mi scocci i cinque chili!
Ginevra si strappò in lacrime e andò in nursery con il bambino. Federico rimase seduto sulla sedia. Se avesse avuto unaltra moglie, forse non la sentirebbe urlare.
E giorno dopo giorno Federico si immergeva sempre più nei pensieri dellamico. Sembrava sempre più ragionevole Alessandro. Non abbandonerà il figlio lo aiuterà ma tenere una piano B non fa mai male.
Guarda Lidia del reparto due! Ti guarda con gli occhi come se ti divorasse! È single, lho controllato. Bella, sportiva. È un quadro vivente! Accanto a lei Ginevra non è nulla! disse Alessandro avvicinandosi al tavolo.
E, come previsto, Lidia stava accanto al distributore dacqua. Una giovane carina che lanciava occhiate di tanto in tanto al collega. Federico non aveva notato quel fuoco negli occhi di cui parlava Alessandro. Ma Alessandro era più esperto, doveva saperlo meglio!
Tornerai a casa e ti aspetterà una donna così! Immagina: tacchi, lingerie, tutto per far felice un uomo! E tu? Probabilmente in accappatoio macchiato di schiuma del neonato! Invecchi, e presto sarà più difficile trovare una ragazza.
Alessandro gli diede una pacca sulla spalla, poi tornò al suo reparto lanciando qualche battuta sporca a Lidia. Federico sentì una punta dinvidia verso lamico. Alessandro sapeva sempre come avvicinarsi alle donne, prendere numeri, vantarsi di foto di una serata riuscita.
Federico andò a trovare sua madre e le confidò che la moglie, più o meno, non gli andava più bene. Ma Livia, la madre, sempre dalla parte del figlio, non lo sostenne stavolta.
Ragazzino, tua moglie ti ha dato un bambino, lavora, tiene tutta la casa, è una bellezza e tu la guardi dallalto! Voi uomini siete tutti uguali, non sapete apprezzare ciò che avete, sempre a caccia come lupi. Finirete vecchi e soli a ululare alla luna!
Le parole le sfiorarono senza entrare. Federico continuava a fissare Lidia al lavoro, credendo che lamico avesse ragione. Il tempo corre non avrai più una ragazza così giovane, non serve neanche una cartomante per capirlo. Un giorno Federico tornò a casa talmente agitato che non pensava ad altro se non alle parole di Alessandro.
Seduto di fronte alla moglie, che dondolava il bebè dopo unaltra nottata senza sonno, con occhiaie profonde e la pelle cambiata, capì di amarla. Ma la paura di perdere le opportunità maschili gli serrava il cuore.
Ginevra, credo dovremmo separarci. Dopo la nascita sei cambiata. Ho capito molte cose e forse è il momento.
Le parole di Federico erano vaghe, inciampavano in giri di frase, e lui si sentiva un idiota, come se fosse caduto in una truffa telefonica.
Allinizio Ginevra non rispose. Lo guardò con occhi stanchi, privi di rabbia. Pose il bambino nella culla, prese due valigie, e, senza una parola, si avviò verso il corridoio.
Federico voleva urlare, fermarla, inginocchiarsi e chiedere scusa. Ma al solo pensiero di raccontare tutto allamico, sentì il desiderio svanire.
Sai una cosa, Federico Forse è meglio se vivi da solo per un po, senza di me, senza il bambino. Quando sei stato in ospedale, ti ho curato per un anno. Lavoravo, ti cambiavo le fasciatoie, ti facevo fare esercizi, trovavo i medici migliori, accendevo mutui e li pagavo. Non ho mai parlato di divorzio, ma tu mi hai cacciata con cinque chili.
Ginevra si girò e se ne andò, senza attendere la presa di coscienza di Federico. Lui rimase nella porta, ascoltando i suoi passi svanire, provando solo il peso di un errore irreversibile.
Il giorno dopo Federico andò al lavoro senza alcun entusiasmo. Tutto gli scivolava di mano. Alessandro gli saltava addosso, stringendogli la mano come fanno i ragazzi nel cortile.
Ecco, ora vai a conquistare Lidia. Che bellezza, altrimenti la rubo!
Alessandro rise, ma Federico non trovò divertimento. Guardò Alessandro, che sembrava capirlo.
Ti dico, Senza, sono stato uno sciocco a crederti. Ho una moglie che ogni uomo invidierebbe, un figlio, una famiglia buona! Non ho bisogno delle tue ragazze giovani!
Parli come un marito copulato, non come un uomo!
E per te uomo è chi abbandona la moglie e il figlio? O chi non sa stare fermo e passa da una donna allaltra? O è il cane che scappa al primo sguardo di una gonna che fruscia?
Alessandro si offese per le parole di Federico e la discussione infuriò. Decisero che, se nulla fosse cambiato, non sarebbero più amici. Con un migliore amico così, non servivano nemici.
Quella stessa giornata Federico portò a Ginevra un enorme mazzo di fiori. Si inginocchiò, chiese perdono, ammise di aver creduto alle favole di Alessandro e si incolpò soltanto. Ginevra lo perdonò; tornarono nellappartamento e ripresero a vivere in armonia. Sembrava proprio che Federico amasse sua moglie più che mai. Non la vedeva più come un pacchetto.
Per lui Ginevra era la più bella, la migliore di tutte. Ai danni dei chili e della stanchezza, fu. Federico iniziò ad aiutare davvero, prendendosi più cura del bambino, alzandosi di notte, mettendolo a dormire, facendo la lavanderia e cucinando quando serviva. Intanto Ginevra ricominciò a rinvigorirsi si iscrisse anche in palestra.
Piano piano, passo dopo passo, il loro rapporto tornò sulla buona strada. Federico promise a sé stesso di non commettere più errori del genere. Per lui la vicenda divenne una lezione importante: è sempre meglio usare la propria testa.






