Conosci il tuo posto, donna!

Lorenzo, ti ho spiegato centinaia di volte chiude il portatile e si gira verso il marito Giulia Bianchi ora non è il momento per i figli. Mi hanno appena offerto di dirigere un nuovo progetto, è lopportunità che aspettavo da tre anni.

E io aspetto un erede da tre anni! alza la voce Lorenzo abbiamo già trentanni! Lorologio biologico ticchetta, ma tu pensi solo alla carriera.

Giulia espira lentamente. Queste discussioni si ripetono con una costanza invidiabile da sei mesi, e ogni volta Lorenzo diventa più insistente.

Il mio lavoro è importante! Non abbandonerò la mia posizione per la paternità!
Sono cose diverse! Un uomo deve provvedere alla famiglia, una donna deve partorire. È lordine naturale delle cose.

Giulia stringe le labbra. Le idee arcaiche di Lorenzo emergono sempre più spesso, come se il matrimonio avesse rimosso il velo sottile dove le teneva nascoste durante il corteggiamento.

Lordine naturale è che ognuno decida quando diventare genitore si alza e inizia a sistemare la scrivania. Non sono pronta adesso. Punto.
Quando sarai pronta? A quarantanni? A cinquanta? la voce di Lorenzo si alza. O forse mai?

Luna, la cagnolina rossa che dorme sul cuscino accanto alla porta del balcone, alza la testa e guarda preoccupata la padrona. Il cane percepisce sempre le tensioni della casa.

Tra un paio danni ne parleremo, vero? si siede accanto a Luna e le accarezza la testa. Vero, piccola?

Lorenzo osserva il gesto e si acciglia.

Ecco il problema. Stai spendendo tutti i tuoi istinti materni per questa cagnolina.
Non osare parlare così di Luna ribatte Giulia voltandosi di scatto è parte della nostra famiglia.
Famiglia? Un cane è un animale, non un bambino! sbatte la mano sul tavolo. Non lo tollererò più!

I giorni successivi diventano un assedio. Lorenzo dedica tutto il tempo a convincere la moglie. La mattina, appena Giulia apre gli occhi, le lancia una lezione sul dovere genitoriale; la sera le ritorna con nuovi argomenti sugli orologi che ticchettano.

Guarda Sara, le mostra scorrendo i social, a questa età ha già due figli. E Elena, del tuo reparto? Ha partorito lanno scorso.
Sara è a tre anni di congedo e lamenta di aver perso la lucidità, replica Giulia. Elena è tornata al lavoro dopo quattro mesi perché mancavano i soldi.
Hai solo paura delle responsabilità!
E tu hai paura che io abbia più successo di te.

Venerdì interviene Maria Rossi, la suocera.

Giulia cara inizia, sedendosi a tavola Lorenzo mi ha raccontato tutto. Capisco che il lavoro sia importante, ma lo scopo principale della donna è dare la continuazione alla famiglia.

Giulia sente un gemito dentro di sé. Maria rappresenta la generazione in cui le donne partorivano a ventanni e consideravano quellunica via di vita.

Maria, Lorenzo e io risolveremo noi, risponde educatamente.
Come? Sono passati tre anni! Da quando ero giovane, dopo un anno di matrimonio già nasceva il primo figlio, e in tre si programmava il secondo.
I tempi sono cambiati, cerca di mantenere la calma Giulia.
Cambiati! sbuffa la suocera. Solo non in meglio. Prima le donne sapevano il loro posto.

Lorenzo annuisce in silenzio, sostenendo la madre.

Deciderò io dove stare, dice freddamente Giulia.

Maria stringe le labbra e scambia uno sguardo significativo con il figlio.

Giulia, sei egoista. Lorenzo ha trentun anni, vuole un figlio.
Allora lasci che trovi qualcuno pronto a dargli un erede subito replica tagliente Giulia.

Il silenzio si fa pesante. Lorenzo impallidisce, la suocera apre la bocca per protestare.

Forse lo farò! grida Lorenzo.

Dopo che Maria se ne va, Giulia fa una lunga passeggiata con Luna. Il cane corre felice, si ferma a odorare o a giocare con altri cani. Queste uscite serali nel parco diventano il suo rifugio di tranquillità tra le tempeste familiari.

Sai, piccola sussurra osservando Luna inseguire i piccioni a volte mi sembra che tu sia lunica a capirmi in questa casa.

Il muso rosso si volta verso di lei, gli occhi castani brillano di fedeltà. Giulia si inginocchia e abbraccia il cane.

Ti ho trovato al canile, magra e spaventata. Ora guarda, sei una vera bellezza.

Luna le lecca la guancia in segno di gratitudine e Giulia ride per la prima volta negli ultimi giorni.

A casa li attende Lorenzo, cupo, seduto sul divano a braccia incrociate, unespressione che non promette nulla di buono.

Ho preso una decisione annuncia.
Quale? Giulia slaccia il guinzaglio, Luna corre verso la ciotola dacqua.
O il bambino o il cane. Scegli.

Giulia resta immobile, il guinzaglio in mano.

Cosa? lui insiste. Hai capito perfettamente. Se vuoi salvare il matrimonio, elimina questo randagio. Se non vuoi figli, non ti vedrò più giocare a mamma con lanimale.
Lorenzo, sei impazzito? si gira lentamente verso di lui. Luna vive con me da quattro anni!
Non sopporto più che il cane sia più importante di me.
Non è più importante! È solo
Solo cosa? lo interrompe. Solo che spendi tempo, soldi, emozioni per lei, che dovrebbero andare a me e ai nostri futuri figli!

Giulia si siede sfinita. Lassurdità della situazione le toglie il fiato.

Sei geloso del cane?
Voglio che la mia moglie si comporti da moglie, non da vecchia zitella con i gatti!
Ho un cane, non dei gatti.
Non fare il saputello! ringhia Lorenzo. Deciso. Entro domenica questo randagio deve sparire da casa nostra. O inizi a prepararti per la gravidanza!

Luna, sentendo le urla, si avvicina a Giulia e appoggia il muso sulle sue ginocchia. Il suo alito caldo la calma più di qualsiasi medicina.

E se mi rifiuto? chiede Giulia a voce bassa.
Allora il nostro matrimonio finisce.

Giulia trascorre tutta la sabato a riflettere. Lorenzo evita di parlare, fa smorfie teatrali alla vista di Luna e sospira forte, come se la sua presenza gli provocasse dolore fisico.

Il tempo scorre, ricorda lui la sera. Domani voglio una risposta.
Sono pronta, risponde Giulia con calma.

Ha davvero valutato tutto. Capisce che scegliere tra il cane e il marito è scegliere tra fedeltà e manipolazione, tra amore vero e ricatto emotivo.

Perfetto! esulta Lorenzo. Domani la portiamo al canile.
Domani prendo le mie cose e vado dai miei genitori, dice Giulia. Con Luna.

Il volto di Lorenzo si allunga.

Stai davvero scegliendo il cane al posto mio?
Scelgo chi mi ama senza condizioni.

Domenica è un caos. Lorenzo urla, minaccia, supplica, poi torna a urlare. Promette di perdonarla se cambia idea, giura compromessi, ma è troppo tardi.

Te ne pentirai! grida mentre Giulia porta lultima valigia fuori. Chi sopporterà le tue capricci?
Troverò qualcuno, sorride Giulia. E lo amerà i cani.

Luna è in macchina, paziente, sembra capire che sta per cominciare una nuova vita.

I genitori di Giulia la accolgono a braccia aperte. Sofia Bianchi, sua madre, subito prepara la cena per tre, e il padre, Antonio, allestisce una cuccia per Luna nel salotto.

Sapevamo che questo matrimonio era un errore confessa la madre, abbracciando la figlia. Non trovavamo il coraggio di dirlo.

Il divorzio procede rapidamente. Lorenzo, capendo limpasse, non trascina la procedura. Giulia si trasferisce in un appartamento proprio, si concentra sul lavoro e, per la prima volta da molto tempo, è felice.

Cinque anni volano. Giulia dirige un importante dipartimento, guadagna bene e vive in un ampio appartamento con vista sul Parco Sempione. Luna è più vecchia, più robusta, ma ancora accoglie la padrona con gioia al ritorno dal lavoro.

Marco entra nella sua vita in modo naturale collega di un reparto affine, inizialmente amico, poi compagno. Accetta Luna senza protestare, la porta a spasso quando Giulia resta fino a tardi.

È assurdo che qualcuno possa pretendere una scelta tra famiglia e animale commenta Marco, ascoltando la storia del primo matrimonio. È una follia.
Lorenzo la pensava diversamente.
Era stupido, conclude Marco, scusandosi subito: Scusa se ho parlato del tuo ex.
Non scusarti. Hai ragione.

In una tiepida giornata, Giulia passeggia con Luna nel parco preferito. Il cane non insegue più i piccioni, cammina al suo fianco, ma osserva ancora curioso il mondo.

Luna, fermati! si sente una voce familiare.

Giulia si volta e vede Lorenzo che cammina sulla passeggiata, tenendo per mano un ragazzino di quattro anni. Accanto a loro, con il guinzaglio, cè una cagnolina rossa sorprendentemente simile a Luna.

Ginevra? esclama lex marito, fermandosi. Che coincidenza!
Ciao Lorenzo risponde serenamente Giulia.

Il bambino lascia la mano del padre e corre verso il cane.

Luna, chi è? Tua sorellina?

Giulia sorride e guarda Lorenzo.

Che strano omonimo.

Lorenzo arrossisce.

Vovò voleva un cane. Che altro potevo fare? Il nome mi è venuto in mente subito.
Capisco dice Giulia, non approfondendo. Bello il bambino, ti assomiglia.
Grazie. E tu sei sposata?
Sì. Marco è un uomo splendido e ama i cani.

Lorenzo annuisce, senza sapere cosa dire.

Papà, perché la signora è triste? chiede il ragazzino.
Non sono triste sorride Giulia. Sto solo pensando.
A cosa?
A quanto è andata bene la vita.

Quando si separano, Giulia resta a guardare Lorenzo allontanarsi. Ha ottenuto ciò che desiderava un figlio, e anche un cane.

Il problema non era il cane, ma le persone inadatte che cercavano di trasformare gli altri. Con Marco non ha mai dovuto scegliere tra carriera e famiglia, né tra amore per gli animali e amore per un uomo.

Torniamo a casa, Luna dice a Luna. Marco ha promesso di preparare qualcosa di buono per cena.

Luna scodinzola felice. Giulia pensa che, a volte, il destino incrocia persone sbagliate affinché possano riconoscere quelle giuste.

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