Ho annullato il matrimonio.

15 aprile 2024

Oggi ho annullato le nozze. Sì, così è, a due settimane dal giorno che avevamo pianificato con cura giorno dopo giorno. Avevamo già tutto pronto: la sala Il Salone del Gabbiano a Venezia era riservata, lorchestra del Teatro La Fenice provava il programma, il fotografo di Via del Corso aveva stilato il cronoprogramma minuto per minuto, il vestito da sposo un completo bianco impeccabile pendeva nellarmadio. Avevamo anche trovato lappartamento che avremmo condiviso, un bilocale luminoso in zona San Marco, pronto ad accoglierci subito dopo la cerimonia per cominciare la nostra nuova vita.

Perché lho cancellata? Perché il mio futuro marito, Marco, ha improvvisamente deciso di alzare la mano contro di me.

Non fraintendetemi: siamo persone religiose, osserviamo la modestia, seguiamo le tradizioni e non ci siamo mai toccati fisicamente. I nostri incontri erano corretti, rispettosi, nel rigoroso rispetto delle consuetudini. Credevo davvero di avere davanti a me un uomo capace di costruire una famiglia basata su dignità, dolcezza e mutuo sostegno.

Ma un giorno, sotto il peso dello stress dei preparativi, ha perso la pazienza. Ha alzato la voce in un grido improvviso, stridulo e totalmente diverso dal suo tono pacato. Un attimo dopo mi ha dato una sberla vera, che ha offuscato la vista.

Sì, avete sentito bene. Quel laureato brillante della Facoltà di Economia, lesempio di cui tutti parlano, lintellettuale rispettato, ha colpito la sposa due settimane prima del matrimonio. Un vero modello di perfezione, che è diventato un mostro.

Il suo vero volto è emerso, probabilmente nascosto da una maschera di rispettabilità, pietà e onestà. In quel momento di rabbia ha mostrato chi è veramente, e non era luomo protettivo che immaginavo.

Ammetto, in parte, di provare sollievo. È spaventoso dirlo, ma forse mi sono salvata. Meglio scoprire il mostro prima di sposarlo, piuttosto che vivere tutta la vita con il timore di ogni suo respiro.

Raccontare cosa sta attraversando la mia famiglia ora è impossibile. È un turbine di emozioni, accuse, domande, discussioni incessanti tra vicini e parenti. Posso solo dire che è dolorosissimo. Sono a pezzi, ho bisogno di terapia. A volte penso che lunica cura sarebbe un sonno eterno, così da non sentire più questo dolore incessante.

Invece di sostegno, sento il peso di essere limbroglio della famiglia, come se fossi stata io a distruggere tutto, a dover sopportare, a essere colpevole. Il mio cuore è frantumato in mille schegge. Vivo in una nebbia interiore, come se gli eventi accadessero a qualcun altro. Il dolore è profondo, nella mia essenza. Talvolta mi sorprendo nel volere sparire, dissolvermi nellaria, svanire da un mondo così privo di compassione.

Ho scritto queste righe perché contengono un messaggio importante. Se anche solo un minuto prima del matrimonio senti che la persona che hai scelto non riesce a controllarsi in crisi, se noti che è incline a scoppi dira, se cè anche il più piccolo timore che possa colpirti, fermati e annulla tutto. Basta premere stop.

Non importa quanti soldi in euro siano stati spesi, quanti amici rimarranno delusi o sconvolti, o cosa diranno parenti, vicini e conoscenti. È più sensato fermare la vita per un istante che diventare, in futuro, una donna che subisce violenza fin dal primo giorno di matrimonio, per tutta la vita.

Non cerco pietà. Chiedo solo una preghiera affinché possa guarire, per ritrovare un giorno la completezza, per costruire una famiglia vera, quella che tutte le donne sognano: una famiglia dove lamore è dolcezza, non paura; dove la mano è supporto, non percosse.

Forse, un giorno, crederò di nuovo nellamore.

Lezione personale: ascoltare il proprio istinto è il primo atto di rispetto verso se stessi.

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