La Nebbia Si È Dissipata

La nebbia si diradò

Ultimamente Serafina si era spesso persa nei pensieri sulla sua vita. Era una routine noiosa: ogni giorno uguale allaltro. Aveva una famiglia il marito Edoardo e due figli, Marco e Luca, entrambi alti studenti nella scuola del paese.

Si alzò presto, mentre il suono ritmico dellorologio a pendolo riempiva la stanza. Fuori era appena chiaro, ma non riuscì più a dormire; nella sua testa già giravano mille idee per la giornata che lattendeva.

Ora mi alzo e comincerà un giorno come tutti gli altri, pieno di faccende e preoccupazioni pensava. Andrò a mungere la mucca Zaira, la darò da mangiare al branco, poi sfamò gli altri animali. Dopo dovrò preparare la colazione per Edoardo e i ragazzi, svegliarli, accompagnare i bimbi a scuola e Edoardo al lavoro. Oggi devo anche zappare le patate, altrimenti crescono troppo; allora prenderò la zappa e andrò in orto.

Serafina si mise al lavoro domestico, ma nella mente le rimbalzavano altre cose:

Oggi devo fare il bucato, sfoltire i fiori in giardino e spazzare il cortile, che non lo pulivo da tempo. Che vita monotona, solo compiti Il giorno è iniziato.

Edoardo, alzati, è ora gli diede una leggera spinta sulla spalla, ma lui era ancora a letto.

Sì rispose girandosi sul dorso.

Ragazzi, svegliatevi, è ora di colazione e di andare a scuola, Micol, non fare il sornione, altrimenti chi ti porterà a scuola? Non sei un fannullone, devi andare a letto prima brontolò la madre, mentre il più piccolo, Sergio, saltò su di dal letto, leggero come una piuma, e Micol si stiracchiò.

Dopo aver mandato tutti alle loro faccende, si dedicò al bucato, stese i panni sul cesto del cortile. Quel giorno lumore era strano, un po triste, senza capire il perché, ma Serafina aveva notato di sentirsi insoddisfatta della propria vita.

Stava curando i fiori quando Nadia, la vicina energica e scattante, entrò nel cortile. Sempre impegnata a rimproverare i suoi familiari, si faceva sentire anche ai confini del giardino di Serafina.

Nadia, perché ieri sera ti sei arrabbiata ancora?

È che il mio nipote Fabio è tornato a casa, ma zoppicava, è stato tutto il pomeriggio a farci provare a spostare larmadio. Lavevo già avvisato e ora è di nuovo a casa di Ignazio, che organizza sempre quelle serate con la grappa e la musica Tu invece Edoardo non beve, non lho mai vista ubriaca.

Nadia invidiava Serafina per la tranquillità della sua casa, senza liti né rumori. Vedendo la vicina triste, chiese:

Serafina, perché sei così pallida? Non ti sembra di avere qualcosa di nuovo?

Serafina sospirò, sedendosi sulla panchina del cortile, con Nadia al suo fianco.

Non lo so, Nadia, qualcosa mi pesa. Sembra che la vita interessante passi accanto a me, che tutti gli eventi emozionanti siano altrove, e gli altri vivano meglio, più felici, più vari. Vorrei qualcosa di diverso, non un film, ma almeno come quello dei nostri compaesani.

Ah, Serafina, non è il caso di lamentarsi. La tua vita scorre tranquilla, come lolio, senza rumori Cosa ti manca?

Vedi Marina? Il suo marito Vittorio è alto e distinto, la porta in braccio per strada, la bacia in pubblico. Marina lavora come responsabile contabile, si veste bene, sembra una favola Vittorio arriva in auto con rose rosse dal centro la mattina del compleanno. La sua vita non è noiosa.

Ecco, cè qualcuno a cui invidiare intervenne Nadia. Stai a casa, non lavori, quindi non vedi nulla. Vittorio è un vero donnaiolo, non perde occasione di corteggiare altre donne. Marina sa di tutto e compra vestiti nuovi per lui. Lui è come un gatto di marzo: affettuoso in pubblico, ma a casa può fare quello che vuole. Vive una vita sregolata, gira in macchina in città dove ha altre amiche e ragazze giovani.

Ma da dove lo sai? chiese Serafina, dubbiosa.

Dalla mia sorella, che lavora nella fattoria vicina, è sempre al corrente di pettegolezzi e notizie. E è anche la cognata di Andrea, il marito di Tamara, che è sempre al lavoro in campagna, ma la porta talvolta al mare. Tamara sembra felice, con Andrea che la porta in vacanza, ma la sua vita è ben diversa dalla mia.

Non è vero Andrea non beve, è un uomo di campagna, ma il loro figlio maggiore è malato. Il più giovane, Antonio, è un bravo ragazzo, va a scuola, è normale. Il figlio più grande, Vanni, è molto magro, sembra ancora un bambino di sette anni. Lo portano al sanatorio gratis, non è una vita di vacanze.

Vedi, non vale la pena invidiare; ogni casa ha le sue campanelle disse Nadia, citando il detto.

Tu non lo sai perché sei sempre a casa, vai al mercato e torni, non parli mai con le donne al pozzo o in piazza ribatté Edoardo, che era tornato dal lavoro, mentre Serafina finiva di dare da mangiare al bestiame e di zappare le patate.

La giornata trascorse tranquilla, come sempre. La notte, però, Serafina non riuscì a dormire; nel sonno apparve sua nonna, la cara nonnina Eufrasia, che le disse:

Serafina, non arrabbiarti con Dio, non lamentarti del tuo destino. Le prove che ci arrivano sono sempre nella nostra misura, e tu non hai mai avuto davvero grandi difficoltà. Vivi la tua vita così comè.

Limmagine della nonna svanì nella nebbia. Al mattino, il sole iniziò a fare capolino. Serafina si alzò, si mise la sciarpa, uscì sul portico. La nebbia si era diradata, la rugiada brillava sullerba, il giorno prometteva bel tempo.

Che bella vita pensò felicemente tutto è bene. Ho vissuto come in una nebbia, invidiosa degli altri, immaginando le loro vite. Non mi rendevo conto che la mia era già piena di gioia: il marito Edoardo, che non mi tradirà mai; i figli, Marco e Luca, che vanno a scuola con ottimi voti; le piccole cose di cui mi preoccupavo sono davvero insignificanti. Che sollievo vedere la nebbia diradarsi.

Rientrò in casa, tolse la sciarpa, sistemò la coperta sul letto di Micol e, poco a poco, tutto tornò al suo posto. La vita continuava, e Serafina capì che la felicità non sta nel confrontarsi con gli altri, ma nel riconoscere e apprezzare le benedizioni che già possediamo.

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