Fai restare tua moglie in campagna per ora, ordinò la suocera dalla cucina con la voce di un generale. Sta per arrivare una cara amica con la figlia. Dicono che rimarranno qui una settimana, forse anche di più.
Io lo guardai, anchio ancora sotto shock.
Mamma, che amica? gridò Valentino.
Lunica e irripetibile! rispose Miriam Pavolini, poi scomparve nella sua stanza.
Dove devo andare? chiesi, un po confusa.
Liza, hai sentito tutto, vero? sbottò Miriam con un tono che sembrava una freccia.
La suocera frugò nel suo armadio e tirò fuori dei bicchieri di cristallo, quelli riservati ai ospiti donore.
Allora, figliolo, quando li mandi via? disse, rivolta a Valentino.
Chi, mamma? increspò lui.
Valentino, smettila di fare il bambino, fece rotolare gli occhi Miriam. La tua moglie, una palla di peluche.
Ma perché non prenota una camera dalbergo per la sua amica? insistetti.
Sei impazzito? Hai visto i prezzi in euro? Liza resterà in campagna a far la guardia, così non mi mette in imbarazzo.
Allora anche io vengo in campagna. Lestate è qui, prendiamoci le vacanze, rilassiamoci.
Ottima idea, confermò Valentino.
No! Tu, figlio, sei qui da me! ribatté Miriam.
Mamma, abbiamo un appartamento con tre stanze. Tu hai la tua, noi la nostra, e il soggiorno è vuoto; la tua amica può stare lì.
***
Dopo il primo incontro con Sofia capii subito che sarebbe stato un disastro. Miriam si opponeva al nostro matrimonio, non voleva neanche andare al nostro matrimonio e fu costretta a partecipare dalla sorella di Valentino.
Due mesi erano passati dal matrimonio e la suocera non ci aveva ancora accettati nella famiglia. Ora vivevamo nellappartamento dei genitori di Valentino a Milano. Suo padre era scomparso da quasi un anno e Miriam temeva la solitudine.
Va bene, acconsentì la suocera, allora la tua moglie non esce più dalla sua stanza.
Miriam, come ti immagini una cosa del genere? mi arrabbiai.
Troverò una soluzione, vedrai.
Mamma, quando arriva la tua misteriosa amica?
Dovrebbe già essere qui, controllò lorologio.
In quel momento suonò il campanello.
Che puntualità! commentai sorpresa.
Miriam corse ad aprire, io e Valentino la seguimmo.
Buongiorno, Sofia!
Ciao, Miriam!
Entrò una donna robusta, seguita dalla figlia.
Ti presento la mia principessa!
Che bellezza! esclamò Miriam battendo le mani.
E la principessa ha nome? ridacchiò Valentino.
Fiorenza! si presentò la ragazzina, una cicciona di circa 120 chili.
Miriam, facci conoscere i tuoi parenti, disse Silvana, la suocera di Valentino, guardandoci.
Questo è mio figlio, Valentino, ti ho già parlato di lui.
Lo ricordo, un bravo ragazzo, sorrise Silvana.
E questa è sua sorella, la cugina! aggiunse Miriam, indicando me.
La mia mascella cadde, Valentino scoppiò a ridere.
Miriam, ma voi interruppe il marito tirandomi in camera.
Liza, non parleremo ancora di chi sei.
Perché no? rimasi perplessa.
Non capisci cosa sta succedendo?
Spiegami.
Sembra che la mamma non abbia invitato la sua amica per caso.
Credo di capire: tua madre ti ha trovato una nuova moglie.
Vediamo cosa faranno dopo, la verità la diremo comunque.
Tornammo al corridoio dove gli ospiti cominciavano a spogliarsi.
Valentino, aiuta Fiorenza a togliere lo zaino magnifico, ordinò Miriam.
Miriam, dove sono le nostre camere?
Venite, Silvana, guidò Miriam Fiorenza e laltra nella zona giorno.
La sera ci sedevamo a tavola. Miriam aveva apparecchiato una tavola sontuosa come per Capodanno. Al centro cera Fiorenza, ai lati sua madre e la suocera. Io mi sedetti lontano da Valentino, su ordine di Miriam. La principessa infilava pollo e patate, mentre le due donne più anziane la osservavano commosse.
Fiorenza, non fare la timida, mangia! incitò Miriam.
Ultimamente non mangia più, è magra, si lamentò Silvana. È una storia damore non corrisposto! Si è innamorata di un ragazzo e lui è scappato!
Forse voleva mangiarlo! scoppiò Valentino.
Io quasi caddi dalla sedia dal ridere.
Valentino, dove sono le tue buone maniere? sgridò Miriam.
Scusate, non volevo offendere lonore!
La cena procedeva, le madri bevevano volentieri.
Voglio fare una dichiarazione importante! prese la parola Silvana.
Stanno per fidanzarsi, sussurrò Valentino accanto a me.
Carissima Miriam, caro Valentino, sorella! Voglio che le nostre famiglie si uniscano, la mia principessa deve sposare Valentino! esclamò Silvana.
Siamo daccordo! urlò Miriam, applaudendo.
Valentino rise di nuovo, e io corsi fuori dalla cucina.
Anchio ho una dichiarazione! tornai un attimo dopo.
Dimmi, sbottò Miriam.
Aspetto un bambino! proclamai a gran voce.
Che spocchia, replicò Miriam.
Dalla parte di tuo figlio, Miriam, ecco la prova! estrassi il test di gravidanza, due righe ben visibili.
Fiorenza ingurgitò il pollo, Silvana si strozzò con la grappa.
Dal cugino? spalancò gli occhi Miriam.
Che cè di male? Dormiamo insieme, non lo nascondiamo! Abbiamo persino fatto finta di sposarci! difese Valentino.
Fiorenza, alzati subito e vai via! ordinò Silvana.
Ma mamma, non ho finito il pollo! protestò la principessa.
Non torneremo più in questa casa peccaminosa! dichiarò Silvana, afferrando la figlia e uscendo.
Miriam corse dietro di loro.
Sofia, non dare loro retta, stanno solo scherzando.
Scherzi di pessimo gusto! Miriam, credo sia ora di chiudere i contatti!
Dopo quelle parole le due signore paffute se ne andarono.
Io e Valentino rimasiamo a ridere al tavolo.
Miriam continuò a lamentarsi per una settimana, ma noi non le prestammo più troppa attenzione.
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