Una giovane ragazza ha stregato mio marito di 63 anni e lo ha portato via dalla nostra famiglia; però a quel punto non avevano ancora idea della sorpresa che avevo in serbo per loro.
Io e mio marito Giorgio abbiamo vissuto insieme quasi quarantanni. In quel tempo abbiamo cresciuto i figli, costruito una casa a pochi chilometri da Roma, messo su una piccola ma solida attività di artigianato, e comprato una robusta Fiat Panda. Eravamo inseparabili, non ci mancava nulla. I figli sono cresciuti, hanno fatto le loro famiglie, e noi sognavamo una vecchiaia tranquilla accanto al focolare.
Ma un giorno tutto è andato a rotoli.
Ho notato che Giorgio si comportava in modo strano: nascondeva il cellulare, si faceva trovare al lavoro più a lungo del solito, iniziò a radersi due volte al giorno e persino a fare la doccia con la stessa energia di un ventenne. Non serve essere Sherlock Holmes per capire che cera una nuova amica. E che amica! Una ventidenne di nome Fiorenza, snella come un salice, con gli occhi pieni di calcoli. Per Giorgio era praticamente una nipotina.
Ho capito subito: a lei non interessavano i capelli argentati di Giorgio, ma i suoi conti. E Giorgio, accecato dalla sua giovinezza e dalle sue parole zuccherose, credeva di aver ritrovato la seconda giovinezza. Dopo un paio di mesi ha annunciato che se ne andava per sposarla. Immaginate? Quarantanni di convivenza infranti da una ragazza che lo chiamava cucciolo e lo guardava storto ogni volta che starnutiva troppo forte.
Io non ho urlato, non ho strappato i capelli. Mi sono limitata a dare il mio silenzioso consenso. Ma allora lui non sapeva ancora cosa lo aspettava. Io, invece, avevo preparato quello che lo avrebbe fatto strisciare ai miei piedi, implorando perdono.
Loro hanno vissuto come in una fiaba: matrimonio, foto su Instagram, viaggio in Turchia. Sembrava tutto rotolare come formaggio su pane caldo. Ma hanno trascurato un dettaglio fondamentale.
Tanto tempo fa, quando stavamo avviando lattività e compravamo la casa, mio fratello avvocato ci aveva consigliato di intestare tutti i beni ai figli. Formalmente, né io né Giorgio possedevamo nulla: né la casa, né limpresa, né i conti in banca. Tutto era a nome di Alessandro e Laura. Lui se ne era dimenticato. E loro non lo sapevano nemmeno.
Quando la luna di miele è finita, le domande hanno cominciato a piovere:
Perché non puoi vendere il negozio?
Dovè la tua auto? Mi avevi detto che avevi una nuova Panda!
Dovremo vivere in un monolocale in affitto per tutta la vita?
Mi avevi promesso che avresti tutto!
Quando la verità è venuta a galla, Fiorenza ha preso la valigia e se nè andata. Nessuna lacrima, nessuna sceneggiata. È sparita, lasciando il mio ex con il conto in rosso.
Due mesi dopo è venuto a strisciare da me, dimagrito, con gli occhi spenti. Piangeva, baciava le mie mani, diceva di essere cieco senza di me, che io ero lunica cosa che voleva riavere.
Ma non ero più la buona Nadia che lo aspettava con la cena pronta. Vendetta non è nel mio DNA. Lho guardato e ho detto:
Scusa, ma non voglio stare con un uomo per il quale una gonna lunga un metro e cinquanta è più preziosa di quarantanni di vita, di figli e di tutto quello che abbiamo costruito.
Ho chiuso la porta. E dietro di me cè tutta una vita. La mia. Vera. Senza il suo tradimento.
