La futura suocera rovina la vacanza: come un viaggio sognato in Thailandia con la famiglia del fidanzato si trasforma in una sfida all’italiana tra consigli non richiesti, parenti invadenti e imprevisti di convivenza

Capirai, da sola con mia figlia mi spaventerei a girare per il mondo, siamo due donne, non sappiamo la lingua, e se succede qualcosa… la suocera alzò le mani in segno di resa. Ma con voi due, già mi sento più tranquilla. Almeno siamo tutti vicini in caso di bisogno.

Oh, Giulia non poteva ancora nemmeno immaginare quanto vicini sarebbero stati davvero.

Che disdetta, sospira Giulia.

I programmi per le vacanze con Lorenzo, Chiara e Marco li stavano organizzando da sei mesi ormai. Il fratello del futuro sposo e sua moglie erano la compagnia ideale: con loro non cera paura nemmeno ad andare in trattoria, figuriamoci in viaggio; i gusti e le idee sullozio erano incredibilmente allineati.

Due volte, lanno scorso, erano partiti insieme e in entrambi i casi era andato tutto perfettamente.

E ora…

No, non era certo colpa della futura cognata se si era ammalata proprio adesso Giulia non avrebbe mai puntato il dito.

Però, un po di delusione ci sta, no?

E che ci vuoi fare? Dovrete andare voi da soli a vedere le bellezze antiche, sospira Marco.

Anche il fratello di Lorenzo era triste per i piani saltati, ma era ovvio che non potesse lasciare la moglie malata per andare a divertirsi questione di coscienza.

Nessuno, daltra parte, si aspettava il contrario. Solo che era un peccato per i soldi della vacanza: ormai, il rimborso intero era impossibile. E, in fondo, dispiaceva per i bei progetti svaniti.

Lorenzo, Giulietta, ho una splendida idea! la stessa sera venne a trovarli la mamma di Lorenzo e Marco.

I suoi arrivi non erano niente di insolito, visto che tra Lorenzo e la madre cera un rapporto affettuoso.

Ed Elena Rinaldi, pur con i suoi difetti come ogni suocera tradizionale, aveva la mania di dare consigli a Giulia sulla casa e la vita , era comunque una persona piacevole.

Stando a quanto raccontavano le amiche, Giulia con Elena era persino stata fortunata: quattro visite a settimana forse, ma solo ogni tanto partiva con le lezioni di vita, e magari qualche consiglio risultava persino utile. Insomma, la futura suocera non era certo una tiranna.

Quindi, Giulia prese bene anche la proposta di passare le vacanze insieme.

Lidea era questa: Elena avrebbe portato la figlia più piccola, Francesca, avrebbe rilevato dalle mani del figlio Marco e della moglie i pacchetti vacanza, e poi avrebbe preso il volo con il figlio maggiore e la futura nuora verso la Thailandia, per scaldarsi un po le ossa e fare nuove esperienze.

Da sola con mia figlia mi inquieterei troppo, lo capite insiste Elena Noi due donne, straniere, la lingua… ma con voi due, mi sento al sicuro. Saremo vicine in caso di necessità.

Oh, Giulia proprio non sospettava quanto vicine sarebbero diventate…

Se lavesse capito, forse non avrebbe mai accettato la compagnia della futura suocera e della cognatina.

Daltra parte, però, meglio aver visto tutti i veri volti non solo dei futuri parenti, ma anche del futuro marito, prima del matrimonio e non dopo, quando separarsi sarebbe stato burocraticamente più complicato.

Si può dire che la giovane donna sia uscita dalla situazione ancora con pochi danni.

Quando Giulia accettò la vacanza insieme, le amiche si preoccuparono di farle notare la sua pazzia.

Ma chi va in vacanza con la suocera, anche se futura? Ti rovinerà tutto il viaggio, farà fare a te e a suo figlio tutto quello che vuole lei, e magari ti costringerà pure a badare alla sorellina!

Giulia, però, ribatté che Francesca aveva già diciannove anni e non aveva certo bisogno di baby-sitter tra i parenti. Anzi, di solito con lei a malapena scambiava due parole: buongiorno, buonasera, o passami il sale a tavola. Tutta lì linterazione.

Improbabile che la futura cognata improvvisamente avesse voglia di stare appiccicata in vacanza.

Quanto a Elena Certo, era chiaro che il viaggio andava organizzato considerando la presenza di una signora di una certa età, ma non sembrava questa così tragica.

E poi, anche ammesso che ci fossero momenti scomodi sono solo due settimane, e dopo basta, la prossima volta avrà pure la scusa per evitare altri viaggi con la suocera.

Del resto, Giulia era stata educata a provarci prima di dire no, almeno una volta.

E poi, le amiche non conoscevano Elena: le loro suocere erano arpie insopportabili, a sentirle, mentre fino a ieri loro stesse dicevano che Giulia aveva avuto fortuna con la famiglia del futuro marito.

Ora, però, allimprovviso, le stesse amiche le consigliavano di declinare subito.

Come puoi però tirarti indietro, quando la suocera è tutta entusiasta e Lorenzo che non sta più nella pelle allidea di portare la mamma in Thailandia?

Il primo campanello dallarme suonò già sullaereo.

Francesca si sistemò accanto al finestrino, nessuno ebbe nulla da ridire.

Giulia, abituata a girare spesso per lavoro, non dava nessun valore al sedile vicino alloblò. Lorenzo non si curava affatto del paesaggio: preferiva il cinema di bordo.

A Giulia piaceva stare verso il corridoio, così si alzava liberamente senza scalare chi dormiva ai lati.

Dallaltra parte del corridoio, Elena appariva tesa; non appena laereo entrò in una turbolenza, sembrava quasi sul punto di piangere.

Non avrebbe certo potuto rifiutarle la richiesta di cedere il posto accanto al figlio, se quello poteva rassicurarla.

Solo che poi, passata la montagna russa, nessuno sembrava avere fretta di restituire il posto a Giulia.

Anzi, Elena iniziò con finto interesse a guardare il film sullo schermo di Lorenzo, e finì addirittura per addormentarsi, poggiando la testa sulla spalla del figlio.

Non serve arrabbiarsi, si rimproverava Giulia. Se avessi vissuto una paura simile, nemmeno io avrei avuto subito voglia di restituire il posto… E non sta bene svegliare chi dorme.

Eppure il pensiero strisciante rimane: chi dorme profondamente non si sveglia proprio nel momento esatto in cui passano i carrelli della ristorazione… E, in fondo, Elena avrebbe potuto anche chiedere di cambiare posto con Francesca, ormai da tempo stufa di guardare fuori dal finestrino e intenta anche lei a vedere un film.

Guardando questa idilliaca famiglia, Giulia sentiva crescere il fastidio, che esplose allarrivo in aeroporto.

Lorenzo non guardò nemmeno Giulia: si precipitò prima a dare aiuto alla madre con i bagagli, poi si mise a cercare un distributore dacqua per lei.

Sembrava quasi che, in quel viaggio, alla sposa non toccasse posto. Una specie di spettro invisibile, di cui ci si poteva tranquillamente dimenticare.

Ma dai, amore, non fare così. Nessuno ti sta mettendo da parte, smettila di pensarlo.

Solo che, la mamma la porti allestero per la prima volta, hai visto che forse non le piace volare…

Ma chi te lha fatto fare di portare tua madre con noi? questo però Giulia se lo tiene.

E anche la voce della bambina buona, cresciuta con lidea che bisogna sempre cedere, aiutare chi è più debole e non pensare solo a se stessi, le sussurra che intorno a lei non serve troppo attenzione, mentre la madre del fidanzato ha passato davvero un trauma e Lorenzo, da bravo figlio, è giusto che la consola.

A Giulia non è successo nulla di grave, solo che il suo fidanzato ha aiutato la madre con le valigie e si è assicurato che stesse bene.

Giulia però non sa ancora che quello che è successo tra laereo e laeroporto era solo linizio.

Perché già la sera dopo, la mamma del futuro marito, con tanto di aria solenne, si è trasferita nel loro appartamentoNei giorni seguenti, Giulia capì cosa significasse davvero vacanza in famiglia. Appena messo piede in albergo, mentre ancora cercava di estrarre il costume dal trolley, si ritrovò coinvolta dai sorrisi e dalle direttive materne: «Mi raccomando, alle sei in piscina, facciamo una foto tutti insieme per Marco! E poi non dimentichiamo il tour degli antichi templi domani, ho già prenotato la guida italiana.» Lorenzo, frastornato e forse sollevato dallinsicurezza materna, eseguiva tutto ciò che Elena diceva, mentre Francesca di poche parole, sempre musica nelle orecchie fluttuava nella scia familiare, invisibile ma mai lontana.

Giulia provò più volte a proporre mini-escursioni di coppia, o solo qualche ora in Spa. Ogni tentativo si infrangeva contro la cortese determinazione di Elena, che si sedeva sempre in mezzo a lei e Lorenzo a tavola, che si premurava di ordinare tre dolci «perché tanto Francesca non li vuole mai», che voleva imparare i balli thailandesi tutti insieme, dai!.

Una sera, mentre il sole scompariva dietro le palme e la spiaggia era già di un blu vellutato, Giulia guardò la sua ombra lunga sulla sabbia. Francesca, vicina, le si avvicinò quasi per caso.

«Ti piace stare qui?» chiese la cognata, la voce bassa.

Giulia, sorpresa, ci pensò. Poi scosse la testa e rise piano. «Non proprio come immaginavo. Ma almeno avrò storie da raccontare.»

Francesca sorrise. «Anchio pensavo saresti stata molto più distante. Ma sei normale.»

Era strano, ma quellammissione, detta senza ironia, scaldò Giulia. Mentre tornavano al bungalow, Francesca le confidò di voler studiare allestero lanno seguente, di aver paura ma anche un folle desiderio di partire.

Forse fu allora che Giulia intuì di non essere la sola a sentirsi in una gabbia dorata. Forse quella vacanza non avrebbe dato la complicità attesa con Lorenzo, ma ne avrebbe guadagnato una sorta di alleanza con Francesca, costruita tra un karaoke fallimentare e una fuga allalba al mercato galleggiante, solo loro due.

Alla fine, quando risalirono sullaereo per tornare in Italia, Elena li abbracciò uno per uno, confidando a Giulia: «Non so come avrei fatto senza di te. Per me, sei già di famiglia.»

Giulia sorrise sinceramente non perché tutto fosse andato liscio, ma perché ora conosceva davvero i futuri parenti. E, guardando Lorenzo addormentato tra lei e la madre, sentì che di una cosa era finalmente certa: il matrimonio non era solo una festa, ma unavventura. Una non sempre perfetta, né comoda ma, con ironia e un po di coraggio, sorprendentemente sua.

Spalancò gli occhi verso loblò e, finalmente, dal finestrino vide lalba sopra le nuvole. Nellaurora, un nuovo viaggio iniziava, e questa volta la direzione la avrebbe scelta lei.

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