La pensionata mi ha confidato che non vede suo figlio da oltre sei anni – Da quanto tempo tuo figlio non ti parla più? – chiesi alla mia vicina… e in quell’istante mi si spezzò il cuore

La pensionata mi raccontava che non vedeva suo figlio da più di sei anni, e tutto sembrava annegato in un sogno strano, tra le persiane azzurre e le campane lontane di Firenze.

Da quanto tempo tuo figlio non ti parla più? chiesi alla vicina, mentre intorno a noi il sole faceva danzare le ombre delle tende sul pavimento di cotto. In quel momento sentii il cuore crollare, come un vecchio palazzo che si incrina piano.

Sono passati sei anni dallultima volta che lho incrociato mormorò. Dopo che lui e la moglie sono andati a vivere a Milano, almeno allinizio mi chiamava talvolta. Poi il silenzio. Ricordo ancora quando comprai una torta alla pasticceria sotto casa per il suo compleanno e lo andai a trovare… A quel punto abbassò gli occhi, le mani che tremavano sopra la tovaglia ricamata, e scoppiò a piangere silenziosamente.

E poi? chiesi, quasi temendo la risposta.

Mi aprì la porta la nuora, Francesca si chiamava, e mi disse che non ero gradita in casa loro. Mio figlio lui non disse nulla. Mi guardò come se fossi colpevole di chissà cosa, poi voltò lo sguardo. Da allora non lho più visto.

E non ti ha più cercata? Trattenevo il fiato, incredula.

Lho cercato io, una volta soltanto, quando decisi di vendere il trilocale in centro per comprarmi questo piccolo appartamento qui in periferia. Naturalmente gli ho lasciato qualcosa, pensai che una parte dei soldi gliela dovevo. Veniva, firmò i documenti, prese i soldi poi sparì ancora. Non una telefonata.

Ma non ti manca la compagnia? O hai imparato ad amare la solitudine? chiesi mentre fuori leco di una Vespa saliva dalla strada.

Sto bene! disse stirando piano il grembiule sulle ginocchia. Da giovane, mi lasciò mio marito per unaltra donna e rimasi sola con mio figlio piccolo. Lho cresciuto con tutto lamore che avevo. Poi, quando mi disse che voleva trovarsi una casa per conto suo, quasi ero felice: pensavo fosse diventato un uomo, pronto a camminare sulle sue gambe.

Invece era la compagna, Francesca, che voleva che stessero soli, senza nessuno a disturbare il loro divertimento. Poi è rimasta incinta.

Mi racconti tutto questo come se niente fosse. Non ti fa rabbia che tuo figlio ti abbia lasciata così, in questa età? sussurrai, sorpresa del suo distacco.

Ci si abitua, sai? Mi piace la mia casa nuova, è luminosa, piccola, ma cè tutto. Ho abbastanza soldi, non mi manca nulla. Ogni mattina mi sveglio, metto su il bollitore, vado in balcone e bevo il tè guardando la città che si risveglia. Da giovane sognavo solo di poter dormire un po di più, lavoravo due turni per non far mancare nulla a mio figlio. Speravo che da vecchia sarei stata circondata da persone care Ma forse il destino era un altro. Sono come una barca senza porto.

Perché non prendi un animale? In due la vita pesa meno.

Sai, cara, anche i gatti se ne vanno. E un cane non posso prenderlo: non so mai se la mattina mi sveglio ancora, non posso prendermi cura di chi non so proteggere. Una volta ho fatto una sciocchezza, mi basta così…

La voce della signora si spezzò. Trattenne il respiro, ma poi le lacrime vennero giù, come un temporale estivo sulle colline.

Figli, non lasciate mai soli i vostri genitori. Siete parte di loro e, quando se ne vanno, anche un po di voi se ne va con loro.

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La pensionata mi ha confidato che non vede suo figlio da oltre sei anni – Da quanto tempo tuo figlio non ti parla più? – chiesi alla mia vicina… e in quell’istante mi si spezzò il cuore