I figli sono venuti a trovarmi e mi hanno chiamata una cattiva padrona di casa

I bambini venivano a trovarmi e mi chiamavano una cattiva casalinga.

La notte prima del mio compleanno, cominciai a preparare i piatti per la festa. Chiesi a mio marito, Vittorio, di sbucciare le verdure e tagliare linsalata a pezzetti, mentre io rosolavo la carne e mi dedicavo agli altri piatti. Mi sembrava di aver creato una deliziosa tavolata, piena di sapori veri, con cui potevo nutrire tutta la mia famiglia allargata. La mattina del mio compleanno, io e Vittorio andammo alla pasticceria in piazza a prendere una torta grande, spumosa, con la panna fresca, che ero certa sarebbe piaciuta ai miei nipotini.

I primi ad arrivare furono mio figlio Giulio con sua moglie Francesca e il piccolo Matteo. Poi venne mia figlia maggiore, Alessandra, con i suoi due bambini, e infine mia figlia di mezzo, Isabella, col marito e i figli. Tutti si radunarono intorno al tavolo, il tintinnio di cucchiai e forchette sembrava voler bucare il tavolo stesso. Pareva davvero che gradissero: ce nera in abbondanza per tutti. I nipotini erano talmente pieni che lasciarono impronte appiccicaticce sulla carta da parati, e gli adulti macchiarono la tovaglia con le mani unte. Quando portai il tè, Alessandra, la maggiore, mi guardò e disse:

Hai messo davvero poco in tavola Abbiamo mangiato, e adesso?

Le sue parole mi colpirono in fondo al cuore. Era una battuta, certo, gli altri ridevano, ma io mi sentii umiliata. È vero che cerco sempre di preparare qualcosa che avanzi anche da portare a casa, ma sfamare tutti con le mie pentole piccole non è facile. E con la mia pensione non potrei mai permettermi una festa regale.

«Non pensarci, cara,» sussurrò Vittorio dalla cucina mentre portava la torta, «vuol dire che era così buono che non potevano saziarsi. La prossima volta dai loro le ricette: così cucinano loro. E poi, dovrebbero portare qualcosa anche loro ogni tanto. Sono così tanti, e noi siamo soltanto in due.»

Tutto sembrava vero e strano come una scena in un teatro di nuvole. Sul soffitto si rincorrevano le luci del tramonto, e le parole delle mie figlie danzavano come foglie secche tra i piatti sporchi e le sedie storte.

Rate article
Add a comment

;-) :| :x :twisted: :smile: :shock: :sad: :roll: :razz: :oops: :o :mrgreen: :lol: :idea: :grin: :evil: :cry: :cool: :arrow: :???: :?: :!:

9 − six =

I figli sono venuti a trovarmi e mi hanno chiamata una cattiva padrona di casa