Lui ha passato una settimana a costruire una casetta da giardino e a divorare tutto quello che cera nel frigo. Ho sottratto il valore di quegli alimenti dal suo stipendio e lui ha cominciato a brontolare.
Mi serviva una casetta da giardino sul mio terreno. Decisi di non rivolgermi a una grande impresa edile, ma solo a un tipo che sapesse al mondo le basi del mestiere.
Un vicino mi ha indicato un amico suo, un muratore di Napoli, che a quanto pare doveva essere in grado di erigere una semplice casetta da giardino.
Per fortuna luomo era disponibile. Non voleva il lavoro, ma sono riuscito a convincerlo con un po di parole dolci.
Mi ha garantito di finirla in una settimana, cosa che mi andava benissimo. Sabato ha detto che sarebbe passato a dare unocchiata, e il giorno dopo avrebbe acquistato tutti i materiali necessari.
Abbiamo parlato anche di forza lavoro. Ha detto che avrebbe avuto bisogno subito di un aiuto, e che avrebbe trovato un compagno di squadra, perché ha una cricca di amici nel settore.
Il punto cruciale era che tutta la settimana sarei stato in città, a lavorare, quindi non avrei potuto stare in cantiere. Gli ho quindi consegnato le chiavi fino al weekend successivo.
Roberto mi ha promesso che si sarebbe occupato di tutto, perché è un vero professionista. Ha chiesto un compenso adeguato, piuttosto alto, ma ho accettato.
Sabato sera la casetta da giardino era pronta. Era esattamente come la volevo, senza un difetto da segnalare. Roberto, a quel punto, non aveva alcun problema.
Lunica cosa che non mi è piaciuta è stata la sua fame insaziabile: ha mangiato tutto quello che avevo in frigo. Due chili di filetti di maiale, due dozzine di uova, diversi cartoni di latte, sugo e una bottiglia di vino. Per me è stato inaccettabile. Non è che avessi pietà per il cibo, è solo che nessuno mi ha chiesto se poteva concedersi uno spuntino; mi ha semplicemente mangiato il contenuto.
Ho calcolato quanto costassero quegli alimenti e li ho sottratti al suo stipendio. È stato solo un goccia sul piatto, ma per me ha fatto la differenza.
A Roberto non è piaciuto. Ha iniziato a discutere, sostenendo che i muratori vanno sempre nutriti e che è una consuetudine del mestiere. Ha aggiunto che, durante i lavori, ci sono stati momenti in cui ha dovuto sforzarsi di più, ma che il totale non è cambiato.
Da una parte avrei potuto assecondarlo, dallaltra continuo a ritenere di aver rispettato tutti i termini che avevamo concordato e che avrei dovuto essere avvisato di qualsiasi variazione.
