La pensionata mi racconta: “Non vedo mio figlio da più di sei anni” – Da quanto tempo tuo figlio non ti parla più? – ho chiesto alla mia vicina… E in quel momento mi si è spezzato il cuore. – Sono ormai sei anni che non lo vedo. Dopo essersi trasferito con la moglie, almeno ogni tanto mi chiamava, poi però ha smesso di cercarmi. Una volta ho comprato una torta per il suo compleanno, sono andata a trovarlo e… – a quel punto ha abbassato lo sguardo e si è messa a piangere. – E poi? – Mi ha aperto la porta mia nuora e mi ha detto che in quella casa non ero la benvenuta. Mio figlio non ha detto nulla, mi ha solo guardata come se avessi chissà quale colpa e poi ha distolto lo sguardo. Quella è stata l’ultima volta che l’ho visto. – Non ti ha mai più chiamata? – Non riuscivo a credere a ciò che sentivo. – Una volta l’ho chiamato io, quando ho deciso di vendere il trilocale per prendere una casa più piccola. Ovviamente gli ho dato qualcosa. È venuto, ha firmato le carte, ha preso i soldi e non si è più fatto sentire. – Sei molto sola o ormai ti sei abituata alla solitudine? – ho chiesto alla signora. – Sto bene, sai! Quando ero giovane sono rimasta sola con mio figlio, perché mio marito mi ha lasciata per un’altra donna. Ho cresciuto mio figlio praticamente da sola, con tanto amore e attenzioni. Poi mi ha detto che voleva andare a vivere per conto suo. All’inizio ero contenta, pensavo fosse cresciuto, che avesse iniziato a pensare a una casa propria. Ma in realtà era una decisione della fidanzata, era lei a volere una casa tutta loro, senza nessuno che “li disturbasse”. Poi lei è rimasta incinta. – Me lo racconti così tranquillamente? Non ti pesa che tuo figlio ti abbia abbandonata proprio ora che saresti più fragile? – ero stupita. – Ormai ci ho fatto l’abitudine. Mi piace stare nella mia casa nuova. Ho i soldi, ho tutto quel che mi serve. Al mattino mi sveglio, metto su il bollitore, mi affaccio e bevo il tè sul balcone guardando la città che si risveglia. Da giovane sognavo solo di poter dormire un po’ di più, lavoravo sempre su due turni. Sognavo di invecchiare circondata da persone care… ma, a quanto pare, doveva andare così. – E un animale domestico? In due viene meno la solitudine. – Sai, cara, anche i gatti a volte lasciano i loro padroni… e un cane non potrei prenderlo, non so nemmeno se domani mattina mi sveglierò ancora. Non posso prendermi cura di qualcuno che non saprei proteggere. Ho già fatto una sciocchezza una volta, basta… La signora ha provato a trattenersi, ma poi non ce l’ha fatta e ha iniziato a piangere… Figli, non abbandonate mai i vostri genitori! Siete parte di loro, e quando se ne andranno, se ne andrà una parte di voi!

La pensionata disse che non vedeva suo figlio da più di sei anni.

Da quanto tempo tuo figlio non ti parla più? chiesi alla mia vicina. E in quel momento sentii il cuore spezzarsi come pane raffermo.

È passato sei anni dallultima volta che lho visto. Dopo essersi trasferito a Bari con sua moglie, almeno allinizio ogni tanto mi chiamava, ma poi ha smesso di cercarmi. Una volta avevo comprato una torta alla pasticceria per il suo compleanno, sono andata a trovarlo e abbassò lo sguardo, e sentii il suo pianto nascosto tra le ciglia.

E poi?

Mi aprì la porta mia nuora, e mi disse che a casa loro non ero gradita. Mio figlio non disse niente, mi fissò come se avessi commesso qualcosa, poi abbassò il capo. Fu lultima volta che lo vidi.

Non ti ha più chiamata? Mi sembrava impossibile.

Una volta lho chiamato io, quando decisi di vendere il mio vecchio trilocale per comprare questa casetta più piccola. Ovviamente gli diedi qualche migliaio di euro. Lui venne, firmò le carte, prese quei soldi… e da quel giorno sparì per sempre.

Ti senti molto sola, o ormai ci hai fatto labitudine? domandai alla signora.

Sto bene! Quando ero giovane mi sono ritrovata sola con mio figlio, sai? Mio marito mi lasciò per unaltra donna raccontava senza tremare la voce Crescemmo io e lui, soli ma pieni daffetto. Ho sempre creduto che gli avessi dato amore e buoni valori. Poi un giorno mi venne a dire che voleva prendere casa per conto suo. Allinizio mi sembrò una buona notizia: pensavo finalmente è diventato adulto.

Ma la verità era unaltra: la sua ragazza voleva che vivessero da soli, senza interferenze, senza nessuno tra le scatole mentre si godevano la loro libertà. Poi rimase incinta.

Racconti tutto questo con una calma incredibile! Non sei arrabbiata che tuo figlio ti abbia lasciato sola alla tua età? chiesi, sbalordita.

Ormai ci ho fatto il callo. Sai, mi piace la mia nuova casa nei pressi di Firenze. Ho abbastanza soldi, mi basta e avanza. Ogni mattina mi sveglio, metto su la moka e vado sul balcone a bere il mio tè, guardando Firenze che si sveglia con il Duomo allorizzonte. Da ragazza lunica cosa che volevo era dormire: lavoravo doppio turno nelle fabbriche di Prato. Sognavo solo di arrivare alla vecchiaia con le persone care attorno ma evidentemente era destino per me restare sola.

E un animale? Un gattino o un cane… ti terrebbero compagnia.

Vedi, cara, anche i gatti abbandonano a volte chi li ama. E un cane non posso, non so nemmeno se domani mi sveglierò ancora. Non posso prendermi cura di nessuno che non posso proteggere. Ho già fatto un errore, uno solo mi basta.

La signora provava a tenere la testa alta, ma poi dovette arrendersi alle lacrime.

Figli, non abbandonate mai i vostri genitori! Siete parte di loro, e se se ne vanno, una parte di voi se ne va con loro.

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La pensionata mi racconta: “Non vedo mio figlio da più di sei anni” – Da quanto tempo tuo figlio non ti parla più? – ho chiesto alla mia vicina… E in quel momento mi si è spezzato il cuore. – Sono ormai sei anni che non lo vedo. Dopo essersi trasferito con la moglie, almeno ogni tanto mi chiamava, poi però ha smesso di cercarmi. Una volta ho comprato una torta per il suo compleanno, sono andata a trovarlo e… – a quel punto ha abbassato lo sguardo e si è messa a piangere. – E poi? – Mi ha aperto la porta mia nuora e mi ha detto che in quella casa non ero la benvenuta. Mio figlio non ha detto nulla, mi ha solo guardata come se avessi chissà quale colpa e poi ha distolto lo sguardo. Quella è stata l’ultima volta che l’ho visto. – Non ti ha mai più chiamata? – Non riuscivo a credere a ciò che sentivo. – Una volta l’ho chiamato io, quando ho deciso di vendere il trilocale per prendere una casa più piccola. Ovviamente gli ho dato qualcosa. È venuto, ha firmato le carte, ha preso i soldi e non si è più fatto sentire. – Sei molto sola o ormai ti sei abituata alla solitudine? – ho chiesto alla signora. – Sto bene, sai! Quando ero giovane sono rimasta sola con mio figlio, perché mio marito mi ha lasciata per un’altra donna. Ho cresciuto mio figlio praticamente da sola, con tanto amore e attenzioni. Poi mi ha detto che voleva andare a vivere per conto suo. All’inizio ero contenta, pensavo fosse cresciuto, che avesse iniziato a pensare a una casa propria. Ma in realtà era una decisione della fidanzata, era lei a volere una casa tutta loro, senza nessuno che “li disturbasse”. Poi lei è rimasta incinta. – Me lo racconti così tranquillamente? Non ti pesa che tuo figlio ti abbia abbandonata proprio ora che saresti più fragile? – ero stupita. – Ormai ci ho fatto l’abitudine. Mi piace stare nella mia casa nuova. Ho i soldi, ho tutto quel che mi serve. Al mattino mi sveglio, metto su il bollitore, mi affaccio e bevo il tè sul balcone guardando la città che si risveglia. Da giovane sognavo solo di poter dormire un po’ di più, lavoravo sempre su due turni. Sognavo di invecchiare circondata da persone care… ma, a quanto pare, doveva andare così. – E un animale domestico? In due viene meno la solitudine. – Sai, cara, anche i gatti a volte lasciano i loro padroni… e un cane non potrei prenderlo, non so nemmeno se domani mattina mi sveglierò ancora. Non posso prendermi cura di qualcuno che non saprei proteggere. Ho già fatto una sciocchezza una volta, basta… La signora ha provato a trattenersi, ma poi non ce l’ha fatta e ha iniziato a piangere… Figli, non abbandonate mai i vostri genitori! Siete parte di loro, e quando se ne andranno, se ne andrà una parte di voi!