Sono passate due settimane dall’ultima volta che sono stato nella mia casa in campagna, e ho trovato che i vicini avevano montato una serra sul mio terreno e piantato cetrioli e pomodori

Sono passate due settimane dallultima volta che sono stato nella mia casa in campagna, e, con mia grande sorpresa, i miei vicini avevano allestito una serra sul mio terreno, piantando cetrioli e pomodori.

Il mio piccolo pezzo di terra si trova fuori Firenze. Non coltivo nulla, preferisco usarlo come rifugio per il mio tempo libero, lontano dalla frenesia cittadina. Non voglio impegnare le mie energie per curare un orto. Ho sistemato lì una griglia per la carne, un gazebo per ripararmi dalla pioggia e rilassarmi allombra, e ho in mente di mettere una recinzione intorno al terreno al più presto.

Laltro giorno sono andato proprio lì per fare qualche salsiccia alla brace e godermi qualche ora di quiete. I miei vicini sono sempre stati piuttosto tranquilli, non invadenti né chiacchieroni. Solo una vicina mi dava ogni tanto sui nervi: si chiama Elisabetta. Si chiedeva spesso come facessi a vivere senza coltivare nulla. Dallaltra parte della strada, il suo orto era unesplosione di piantine e fiori, e passava giorni interi a prendersene cura con dedizione.

Dal momento che ancora non avevo montato la recinzione, a Elisabetta non sembrava importare di camminare liberamente sulla mia proprietà. A dire la verità, questa cosa non mi piaceva per niente. Mi capitava di arrivare e trovarla già lì, che gironzolava e ispezionava il terreno come se fosse casa sua.

Un giorno le ho chiesto:
Tutto bene, Elisabetta?
Sì, certo, mi ha risposto Dà semplicemente unocchiata per capire dove sarebbe meglio piantare qualche cipolla. Hai così tanto spazio libero qui dove non cresce niente Non ti dispiacerebbe, vero, se piantassi qualcosa?

Colto alla sprovvista non sapevo cosa dire. Non volevo sembrare scortese, quindi ho riflettuto un attimo e poi ho risposto:
Va bene, puoi utilizzare una piccola aiuola.

In realtà, questa cosa non mi lasciava affatto sereno. Elisabetta passava ore a trafficare nella sua aiuola e la sua presenza continuava a darmi fastidio invece che farmi rilassare.

Poi è arrivato il momento delle vacanze e sono partito per qualche giorno sulla costa toscana. Appena tornato, il primo fine settimana sono corso a vedere la mia casetta in campagna. E mi sono trovato davanti una sorpresa: una serra e altre aiuole con pomodori e cetrioli erano spuntate sul mio terreno.

Sapevo bene chi era stato. Ero davvero arrabbiato e ho deciso di agire. Ho chiamato il mio amico Stefano e, senza aspettare, siamo andati al negozio di ferramenta. Abbiamo fatto una spesa di circa 200 euro e, quel pomeriggio stesso, abbiamo montato una recinzione intorno al mio terreno. Da quel momento, Elisabetta non poteva più entrare senza permesso e fare tutto ciò che le passava per la testa.

La settimana successiva si è presentata e mi ha detto:
Come mai hai messo un recinto? Ora non posso più accedere alle mie piantine. Hai intenzione di occupartene tu adesso?

Ho trovato questa domanda veramente sfacciata. Quella stessa sera ho smontato la serra e ho passato tutto ciò che era suo dallaltra parte della recinzione. Da allora, Elisabetta non mi saluta più nemmeno per sbaglio.

Questa esperienza mi ha insegnato che la gentilezza va bene, ma bisogna anche sapere mettere dei confini chiari, soprattutto quando si tratta dei propri spazi.

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