Sarò sempre con te, mamma. Una storia vera da credere Nonna Valeria non vedeva l’ora che arrivasse sera. La sua vicina Natalia, una donna sola sulla cinquantina, le aveva raccontato qualcosa di così incredibile da farle girare la testa. Per provarle quello che diceva, l’aveva perfino invitata a casa sua la sera stessa, promettendo di mostrarle qualcosa di speciale. E tutto era iniziato da una semplice chiacchierata. Natalia quella mattina era passata da nonna Valeria mentre andava al supermercato: – Ti serve qualcosa, nonna Vale? Devo andare al negozio qui vicino, voglio fare una torta e prendere un po’ di cosine. – Sei proprio una brava donna, Natalia, buona e premurosa. Ti ricordo ancora ragazzina. Peccato che non hai trovato la tua metà, sempre da sola. Però ti vedo serena, mica ti lamenti. Non tutte sono così. – E che dovrei lamentarmi, nonna Vale? Un uomo che amo io ce l’ho, solo che per ora non possiamo vivere insieme. Ma ti racconto perché. A te voglio raccontare anche qualcos’altro, a nessuno lo direi ma a te sì. Tanto se anche spifferi qualcuno non ti crederà comunque! – rise Natalia – Ma dimmi cosa ti porto? Poi torno, ci facciamo una tazza di tè e ti racconto come sto. Penso che ti farà piacere per me e non mi farai più la pena. Nonna Valeria in realtà non aveva bisogno di nulla, ma chiese a Natalia un po’ di pane e dei cioccolatini per il tè. La curiosità le bruciava: chissà che voleva raccontarle la vicina. Natalia tornò col pane e i cioccolatini, nonna Valeria mise su il tè e si preparò ad ascoltare… (Mantieni il resto come nel testo scelto per l’incipit.) Sarò sempre con te, mamma. Una storia vera da credere

Sarò sempre con te, mamma. Una storia nella quale si può credere

Nonna Valeria proprio non vedeva lora che arrivasse la sera. La sua vicina di casa, Natalia, una donna sulla cinquantina rimasta sola, le aveva raccontato una cosa talmente assurda che ora la testa le girava come dopo tre giri di tarantella.

A conferma di quanto detto, Natalia aveva persino invitato Valeria a casa sua per la sera: Vieni, che ti faccio vedere una cosa!, aveva detto, strizzandole locchio.

E tutto era cominciato con una chiacchierata banale. Natalia, quella mattina, andava al supermercato e aveva fatto tappa da nonna Valeria:

Devo prendere qualcosa, nonna Vale? Passo dal supermercato qui vicino, vorrei preparare una crostata e comprare due cosine di sfizio.

Eh, guarda che sei proprio una brava persona, Natalia. Sempre gentile, sempre premurosa. Ti ricordo quanderi una ragazzina magra come uno spaghetto. Peccato che non hai trovato ancora un compagno, sei sempre sola. Però vedo che non ti abbatti mai, non ti lamenti. Non come qualcuna che conosco…

E che dovrei lamentarmi a fare, nonna Vale? Un uomo ce lho, eccome, solo che ancora non possiamo vivere insieme. E sai perché? Ora te lo racconto. A nessuno lho detto, ma a te lo dico. E poi ti voglio raccontare un altro segreto.

Perché ti conosco, e se anche vai a spifferare qualcosa, figurati se qualcuno ci crede! rise Natalia Dimmi solo cosa devo prendere. Poi passo da te, mi versi una tazza di tè, e ti racconto che vita faccio. Magari ti rallegri per me, e smetti di avermi pena addosso!

A nonna Valeria in realtà non serviva quasi niente. Però si lasciò tentare: le chiese del pane fresco e delle caramelle da mangiare col tè.

La curiosità la stava mangiando viva: cosa mai doveva raccontarle quella Natalia?

Portò Natalia il pane e le caramelle, e nonna Valeria mise subito su il tè profumato, preparandosi a sentire chissà che storia.

Nonna Vale, ti ricordi quello che mi è successo una ventina danni fa? Avevo quasi trentanni. Stavo con un uomo, ci dovevamo sposare. Lui era doro, anche se lamore vero… mah. Però pensavo: meglio che niente, almeno provo ad avere una famiglia, magari un figlio.

Lui si trasferì subito a casa mia; io rimasi incinta. Allottavo mese la bambina nacque, ma dopo due giorni se nè andata. Sono impazzita dal dolore. Ci siamo lasciati con quel ragazzo non cera più nulla che ci tenesse insieme. Sono passati due mesi. Poi, piano piano, sono tornata a vita normale, ho smesso di piangere.

E poi.

Natalia guardò Valeria con uno sguardo pieno di mistero.

Non so nemmeno come raccontartelo. Nella stanza avevo preparato tutto per la figlia che doveva arrivare.

Si dice che sia sfortuna comprare le cose prima, e allora non credevo a queste superstizioni, avevo già sistemato tutto, giocattoli, lenzuolini… tutto pronto.

E una notte mi sveglio… sai da cosa? Dal pianto di una bambina! Allinizio pensavo di sentire le voci dalla disperazione, ma invece niente, insisteva. Mi avvicino alla culla, e cera davvero una bambina!

Lho presa in braccio quasi non respiravo dalla gioia. Mi ha guardata, ha chiuso gli occhi e si è addormentata, serena.

E da allora, ogni notte, la mia bambina torna da me.

Ho finito per comprare il latte, il biberon Ma quasi non mangia. Sta con me, si fa cullare, mi sorride, chiude gli occhi e dorme.

E come sarebbe possibile una cosa così?, domandò nonna Valeria, rapita come davanti a un film di Totò Queste cose mica succedono sul serio!

Beh, nemmeno io ci avrei creduto! Natalia ormai aveva due guance rosse come pomodori per lemozione.

E poi? Valeria, sempre più scettica ma curiosa, mise in bocca una caramella e bevve una sorsata di tè.

E da allora viene così. La mia piccola vive in un altro mondo, lì ha una mamma e un papà, ma non mi dimentica mai. Torna da me quasi tutte le notti, sempre per poco.

Una volta mi ha detto:

Mamma, io sarò sempre con te. Siamo unite da un filo invisibile che nessuno spezza!

Qualche volta mi chiedo: sto sognando? Ma sai che lei mi ha anche portato dei regali da quellaltro mondo? Peccato che qui durino poco: spariscono come la neve al sole.

Però, è incredibile nonna Valeria prese ancora un sorso, come se le si fosse seccata la gola da tanta emozione.

Perciò voglio che vieni una sera a casa, disse Natalia così vedi con i tuoi occhi e mi dici se è tutto vero quello che vedo.

Io ci credo, ma tu lo sai, una conferma fa sempre piacere.

Tardi, quella sera, nonna Valeria andò da Natalia. Rimasero a sedere a chiacchierare nel buio, solo loro due. In casa non cera anima viva, tranne Natalia e la sua ospite. Era quasi lora di andare a dormire, quando dimprovviso una luce soffusa riempì la stanza, laria prese a brillare e comparve una ragazza bellissima:

Ciao mamma! Ho avuto una giornata splendida oggi, voglio raccontartela! E questo è un pensierino per te e la ragazza posò sul tavolo un mazzo di fiori.

Oh, buonasera! si rivolse poi a nonna Valeria Scusate, mamma mi aveva detto che sareste venuta a vedermi. Io sono Marianna…

Dopo un po Marianna salutò e svanì nellaria, come una nuvola di zucchero a velo.

Nonna Valeria rimase muta, come basita. Solo dopo un po riuscì a parlare:

Ma guarda che roba, Natalia Allora è proprio vero che succedono certe cose.

Tua figlia è davvero una bellezza, tutta sua mamma!

Sono contenta per te, Natalia. Altro che da compatire! Sei davvero una donna fortunata, forse più degli altri!

Chi lavrebbe detto? Mai ci avrei creduto, se non lavessi visto con i miei occhi. Ma che bella sorpresa, guarda!

Ti ringrazio.

Mi hai aperto gli occhi. La vita continua dappertutto, non si ferma mai Adesso non mi fa più paura neanche lultimo viaggio.

Sii felice, carissima Natalia!

I fiori sul tavolo diventavano sempre più pallidi, fino a sparire del tutto.

Natalia, dopo aver salutato la vicina, sorrideva tra sé. Domani sarebbe stato un altro giorno meraviglioso. Avrebbe incontrato Arcadio, luomo che amava tanto. E anche lui amava lei, Natalia lo sentiva, forte e chiaro.

Come?

E che te lo devo spiegare?

E un giorno li avrebbe fatti conoscere.

I due amori più grandi della sua vita: Marianna e Arcadio.

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Sarò sempre con te, mamma. Una storia vera da credere Nonna Valeria non vedeva l’ora che arrivasse sera. La sua vicina Natalia, una donna sola sulla cinquantina, le aveva raccontato qualcosa di così incredibile da farle girare la testa. Per provarle quello che diceva, l’aveva perfino invitata a casa sua la sera stessa, promettendo di mostrarle qualcosa di speciale. E tutto era iniziato da una semplice chiacchierata. Natalia quella mattina era passata da nonna Valeria mentre andava al supermercato: – Ti serve qualcosa, nonna Vale? Devo andare al negozio qui vicino, voglio fare una torta e prendere un po’ di cosine. – Sei proprio una brava donna, Natalia, buona e premurosa. Ti ricordo ancora ragazzina. Peccato che non hai trovato la tua metà, sempre da sola. Però ti vedo serena, mica ti lamenti. Non tutte sono così. – E che dovrei lamentarmi, nonna Vale? Un uomo che amo io ce l’ho, solo che per ora non possiamo vivere insieme. Ma ti racconto perché. A te voglio raccontare anche qualcos’altro, a nessuno lo direi ma a te sì. Tanto se anche spifferi qualcuno non ti crederà comunque! – rise Natalia – Ma dimmi cosa ti porto? Poi torno, ci facciamo una tazza di tè e ti racconto come sto. Penso che ti farà piacere per me e non mi farai più la pena. Nonna Valeria in realtà non aveva bisogno di nulla, ma chiese a Natalia un po’ di pane e dei cioccolatini per il tè. La curiosità le bruciava: chissà che voleva raccontarle la vicina. Natalia tornò col pane e i cioccolatini, nonna Valeria mise su il tè e si preparò ad ascoltare… (Mantieni il resto come nel testo scelto per l’incipit.) Sarò sempre con te, mamma. Una storia vera da credere