Cuore di genitori: un racconto sulle sfide, le rinunce e le ansie della mamma e del papà italiani tra figli cresciuti, difficoltà quotidiane, sogni infranti, incidenti improvvisi e, infine, l’abbraccio di una famiglia che si riscopre unita nonostante tutto

Il Cuore di un Genitore

Grazie di cuore per il vostro sostegno, per i like, lattenzione, le vostre opinioni sui racconti, le iscrizioni e, davvero, un GRAZIE IMMENSO da parte mia e dei miei cinque gattini per tutte le donazioni ricevute.
Condividete per favore i racconti che vi sono piaciuti sui social anche questo fa piacere all’autore!

Come mai sei così cupa stamattina? Neanche sorridi, dai, facciamo colazione.
Roberto entrò in cucina stiracchiandosi ancora assonnato, finalmente era domenica, il giorno di riposo.

Sulla stufa sfrigolavano uova e pancetta, mentre sua moglie versava il tè. Gli mise nel piatto più di metà della frittata e gli poggiò accanto del pane: Mangia, su, prendi la forchetta.

Non capisco, ho fatto qualcosa che non va, Giulia? domandò Roberto con tono gentile.

Hai fatto, lo abbiamo fatto entrambi: abbiamo cresciuto male i nostri figli, sospirò Giulia Vannucci, sedendosi accanto a lui, senza grande appetito.

La nostra figlia e il nostro figlio sono cresciuti, abbiamo rinunciato a tante cose per loro, ai nostri tempi non era facile. Li abbiamo sempre sostenuti, ma chi sostiene noi adesso, almeno con una parola? Hanno sempre problemi: o si annoiano, o i soldi non bastano mai. Sia Lucia che Marco si lamentano sempre.

Ma perché dici questo?

Roberto aveva già finito le uova e spalmava con piacere un po di burro su una fetta di pane, aggiungendoci sopra un velo di marmellata.

Perché a te va bene, scrivono tutto a me, alla mamma. Marco ieri mi ha chiesto dei soldi: voleva portare la famiglia a giocare a bowling, ma mi sono arrabbiata e ho detto di no, così ci è rimasto male. E prima mi aveva chiamato Lucia: non le va la carriera come cantante, è sempre giù di morale. A me va anche bene che canti per passione, ma serve pure lavorare, no? Vorrebbe vivere cantando, ma non è cosa per tutti e ormai dovrebbe capirlo, trovarsi un lavoro vero! E poi, da piccoli lei e Marco erano inseparabili, adesso sembra quasi non si parlino più!

Giulia spinse via la frittata oramai fredda e iniziò a bere il suo tè.

Non prendertela così, si sistemerà tutto, anche noi da giovani avevamo i nostri guai, cercò di tranquilizzarla Roberto, ma così lei si accese ancora di più.

Ma dai, Roberto, ricordati un po anche tu! Vivevamo con quel che avevamo, ed eravamo felici! Quando nacque Marco, fu una gioia. La carrozzina ce laveva regalata la mia amica, le tutine e le coperte arrivavano da mia sorella, tutto usato ma come nuovo, i bambini crescono velocemente. Ed eravamo contenti lo stesso. Quando poi abbiamo comprato la nostra Fiat 126, ci sentivamo i più orgogliosi. Avevamo perfino il box sotto casa, sembrava una ricchezza! Ora invece, se i nostri non sono stati almeno una volta all’estero, pensano di aver fallito la vita. Ma chi ha insegnato loro queste cose?

I tempi cambiano, Giulia, ci sono tante tentazioni, sono giovani, pazienta, capiranno.

E se fosse troppo tardi? Si perderanno inseguendo il benessere, e la vita… vola, Roberto. Io mi guardo allo specchio e mi chiedo: davvero sono già nonna? E tu nonno

Il loro discorso venne interrotto dal telefono: chiamava Marco.

Ecco, ci risiamo, disse Giulia, prendendo la chiamata. Ascoltando, strabuzzò gli occhi, si alzò di scatto.

Roberto, vestiti subito, Marco è in ospedale, il vicino di stanza mi ha chiamata!

Cosè successo? anche Roberto si alzò di scatto, già pronto per uscire.

Non ho capito bene, pare si sia tagliato con una smerigliatrice, il disco gli ha lacerato la mano. Pare che i medici stiano cercando di salvargli la mano… Che disgrazia, speriamo non la perda! Su, andiamo presto!

Si vestirono in fretta, non più giovani ma nemmeno vecchi, con negli occhi la preoccupazione di sempre.

E si affrettarono verso lospedale, dimenticando tutto il resto

Mentre correvano verso la fermata del pullman, Lucia chiamò: Mamma, oggi a pranzo passo da voi, va bene?
Vieni, cara, ma forse non saremo ancora tornati, rispose trafelata Giulia, senza nemmeno ascoltare la risposta, correndo dietro a Roberto.

Allospedale vennero subito rassicurati: la mano era salva, ma non li fecero entrare dal figlio.

Finché non ci fate entrare io non me ne vado, aspetterò qui, disse Giulia sedendosi nel corridoio, affiancata da Roberto.

Allimprovviso, Lucia entrò correndo e si gettò su di loro:

Mamma, come mai siete così sconvolti? È andata, Marco è stato operato, è sveglio, muove le dita Mamma, ma che faccia avete! È tutto passato!

Ma come lo sai? sussurrò Giulia ancora sconvolta.

Ci siamo sempre sentiti, con Marco e pure con sua moglie Elena. Ci aiutiamo a vicenda, tutto qui!

E perché non ci avete mai raccontato niente? chiese Roberto.

Papà, siete così forti, così capaci, che noi neanche vogliamo darvi altri pensieri… E poi, siete ancora giovani e belli: adesso tocca a voi pensare un po a voi stessi.

Ma pensa te, io invece stavo per credere che non vi importasse più nulla di noi, sorrise anche Giulia.

Ma mamma! Solo che la vostra generazione è fatta di gente incredibile, siete una forza! Cerchiamo di imitarvi, anche se non è facile. Ci proviamo con tutto il cuore, davvero.

I genitori sorrisero, e nei loro occhi lansia si stava già trasformando in pace.

Volevo anche dirvi che ho trovato lavoro. E adesso mi chiamano pure a cantare alle feste, agli asili, ieri sono andata a cantare in una casa di riposo, e gli anziani erano così felici, qualcuno si è messo a piangere. Una signora, la cui figlia è famosa cantante, mi ha detto che non vede mai sua madre, sempre in giro per il mondo: che tristezza

Lucia allora abbracciò i suoi genitori: E ricordatevi che io e Marco vi vogliamo bene, davvero tanto.

Proprio allora linfermiera diede loro il permesso di vedere Marco per qualche minuto. Giulia quasi scoppiò a piangere, ma Marco la rassicurò:

Mamma, ormai il peggio è passato, state tranquilli. Papà, ti ricordi quando a te, nel box dellauto, ti pizzicarono tutte quelle vespe? Sei finito in ospedale pure tu, per poco non ci rimettevi la pelle. Capita di tutto, ma si va avanti. Quando esco, venite da noi a festeggiare il Capodanno, così stiamo tutti insieme. E Lucia vuole pure presentarci il suo nuovo fidanzato, non ve lha ancora detto?

Sulla via del ritorno, Giulia e Roberto decisero di fare due passi a piedi, godendosi laria fresca.

Non più giovani, ma nemmeno ancora anziani, i genitori

Ah, il cuore di un genitore, sempre in pena per i propri figli. Ci sembra sempre che i figli degli altri siano più bravi, che siano più fortunati, che obbediscano di più.

Ma ognuno ha la sua strada, e va percorsa, per quanto tortuosa sia. I nostri figli sono persone buone, daltronde… sono i nostri figli.

E la vita ci insegna che Amare davvero significa lasciare che crescano e camminino sulle proprie gambe, sapendo che, in ogni momento, il cuore di un genitore sarà sempre lì, ad ascoltare e proteggere.

Rate article
Add a comment

;-) :| :x :twisted: :smile: :shock: :sad: :roll: :razz: :oops: :o :mrgreen: :lol: :idea: :grin: :evil: :cry: :cool: :arrow: :???: :?: :!:

20 + 3 =

Cuore di genitori: un racconto sulle sfide, le rinunce e le ansie della mamma e del papà italiani tra figli cresciuti, difficoltà quotidiane, sogni infranti, incidenti improvvisi e, infine, l’abbraccio di una famiglia che si riscopre unita nonostante tutto