Eredità dall’ex marito o sorpresa dalla suocera: la storia di Ela, tra il peso di un passato difficile e l’inaspettato lascito di famiglia

Diario personale, 5 giugno

Oggi mi sono svegliata con pensieri confusi, ripensando a tutto quello che è successo negli ultimi mesi. Mi chiamo Donatella Bianchi, e mai mi sarei aspettata che dalla vita potesse capitarmi una storia come questa.

Molti anni fa ho divorziato da Marco, mio ex marito. Era schiavo dellalcol e diventava spesso aggressivo, tanto che, dopo anni di sopportazione, ho trovato il coraggio di lasciarlo. Non solo per lui, ma soprattutto per me stessa. I nostri rapporti si sono rotti da quellistante, e lunica cosa che ci legava era nostro figlio, Davide. Anche Davide, però, crescendo, si è allontanato dal padre. Come biasimarlo? Nessuno desidera avere a che fare con un padre così.

Avevamo tagliato fuori Marco da ogni aspetto delle nostre vite. Tempo fa Davide si è sposato ed è andato a vivere a Bologna con la sua famiglia. Marco non gli ha mai dato nulla, nemmeno affetto. Era una ferita che nessuno di noi aveva il coraggio di riaprire.

Una domenica mattina ho ricevuto una telefonata inaspettata: Marco era morto. Nessuno si era occupato di lui, nemmeno della sua sepoltura, così io e Davide abbiamo dovuto gestire tutto. Abbiamo organizzato un funerale decoroso: nonostante tutto, era pur sempre il padre di mio figlio.

Poi è rimasto il problema più grande: la madre di Marco, la signora Rosa, ormai anziana e malata, rimasta sola nella vecchia casa di campagna poco fuori Ferrara. Davide è tornato a Bologna subito dopo il funerale ha una famiglia, un lavoro impegnativo e così lassistenza per la nonna bisbetica è ricaduta sulle mie spalle.

Cosa potevo fare? Ho iniziato ad andare spesso a trovarla, almeno tre volte a settimana. Le portavo la spesa, che lei non mancava mai di criticare, anche se poi divorava tutto con gusto. Spaccavo la legna per scaldare la casa, mi occupavo di tutte le piccole faccende quotidiane. Certo, non è stato per niente facile: Rosa non era mai stata gentile con me, anzi, aveva reso difficile ogni momento vissuto insieme ai tempi del matrimonio. Ma come si fa ad abbandonare una persona fragile, anche se ti ha dato solo dispiaceri?

Abbiamo vissuto così per tre mesi. Poi Rosa ci ha lasciati. Non avrei mai pensato che il destino si rivelasse così sorprendente: nel suo testamento aveva scritto che lasciava a me la sua casa e una somma considerevole, oltre 70.000 euro, accumulata in una vita di sacrifici.

Oggi mi chiedo, tra stupore e gratitudine, se questo sia stato il modo di Rosa per chiedere scusa o soltanto unultima ironia del destino. Forse, in fondo, anche i rapporti più dolorosi sanno sorprenderci.

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