Bisognava prepararsi prima all’arrivo del bambino! – La mia uscita dall’ospedale è stata un vero caos: mio marito venne a prendermi di corsa dall’ufficio, nulla era pronto, la casa era in disordine, mancavano carrozzina e cassettiera, nessun vestitino pulito per il piccolo – e alla fine mi sono vergognata davanti a tutta la famiglia che è venuta a trovarci. Meno male che almeno le amiche mi hanno portato i pannolini! Racconto di Renia, 30 anni, mamma da poco, alle prese con i consigli e i rimproveri dei parenti: è colpa sua o della famiglia se nulla era pronto? Tu come avresti reagito?

Avremmo dovuto prepararci prima per la nascita del bambino!

Il mio ritorno a casa dallospedale è stato qualcosa che non dimenticherò mai. Mio marito era ancora a lavoro; è arrivato di corsa dallufficio, trafelato. Gli avevo chiesto di prendere dei giorni di permesso o almeno qualche ora libera, ma il direttore non glielha concesso. Lho pregato più volte di organizzare tutto per larrivo del piccolo, mi aveva giurato che avrebbe pensato a tutto. Se solo avessimo fatto prima una lavatrice, se avessimo comprato e sistemato tutto… Invece, niente! si è sfogata la trentenne Fiorella.

Quindi, non ha mantenuto la promessa?

Sono andata a partorire impreparata. Al mio rientro, la casa era nel caos più totale. Ero imbarazzata davanti alla famiglia, accorsa per dare il benvenuto al piccolo. Polvere dappertutto, potevo scrivere il mio nome sulle mensole! Mancava la carrozzina, mancava la cassettiera; lui neppure si era preoccupato di comprare i vestitini per il bambino. Almeno le mie amiche mi avevano procurato dei pannolini continua la giovane mamma con un filo di voce.

Fiorella si era sposata sei anni prima. Finalmente, lei e suo marito diventavano genitori. Avevano rimandato a lungo larrivo di un figlio, per trovare un po di stabilità economica. Quando tutto sembrò sistemato, Fiorella decise di cercare una gravidanza.

Avevo avvisato il capo che aspettavo un bambino. Mi ha licenziato senza pensarci due volte. Forse altri avrebbero lottato, io lho presa come un segno del destino. Ho iniziato a prepararmi per la maternità con calma, ricamando e godendomi il tempo libero. I soldi non erano un problema, mio marito era stato promosso racconta con una punta dorgoglio.

La gravidanza andava alla perfezione. Fiorella leggeva molti libri, passeggiava a lungo per le vie di Firenze, scegliendo con cura i futuri oggetti per il suo piccolo.

Però mio marito era fissato: niente acquisti prima della nascita. Diceva che da noi porta sfortuna. Mia sorella aveva promesso di darci la cassettiera e il lettino del suo bambino. Aveva messo da parte altre cosine utili. Mi pregava di prenderle prima, di lavarle e prepararle, ma io, con una valigia già pronta per lospedale, non potevo fare altro sospirò Fiorella, provata.

Quando arrivò il momento del parto, il futuro papà si prese la testa fra le mani: comprese che le spese erano infinite. Fiorella, in preda alle doglie, temeva di non aver avuto neppure il tempo di stendere il bucato rimasto nella lavatrice. E lì rimase, finché non tornò a casa.

Meno male che ho avuto un po di vestiti e i pannolini dalle amiche, così ho potuto cambiare il neonato. Mio marito impazziva per Firenze, cercando tutto il necessario. Ma quello che recuperava era sporco, impolverato e macchiato. Ho dovuto lavare ogni cosa e aspettare che asciugasse. In quei giorni avrei voluto gridare contro tutti, avrei voluto mandare via la famiglia e chiedere il divorzio quasi piangeva Fiorella.

Per giorni la casa fu teatro di pulizie e disordine. Sono già passati due mesi dalla nascita di Lorenzo, ma Fiorella non vuole ancora ricevere nessuno in visita.

I parenti pensano che sia passato un tempo ragionevole per venire a conoscere il bambino. Dovrei anche preparare un bel pranzo per tutti Ma certo! Hanno già organizzato tutto e dato per scontato il mio lavoro dice con voce tesa.

La madre di Fiorella non capisce perché la figlia non sia felice. È evidente che la casa non era pronta. Avrebbe dovuto pensarci lei, in fondo ha avuto nove mesi! Poteva chiedere al marito di portare su i mobili, di pulire ogni angolo. E forse, con un po più di carattere, avrebbe fatto cambiare idea anche a lui sui preparativi. Alla fine, tocca sempre a noi prendere in mano la situazione. Ma chi si fida degli uomini, ormai?

Cosa ne pensate? Fiorella ha ragione ad essere delusa dalla famiglia? O forse avrebbe dovuto pensare a tutto lei? Tu che avresti fatto al posto suo?

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Bisognava prepararsi prima all’arrivo del bambino! – La mia uscita dall’ospedale è stata un vero caos: mio marito venne a prendermi di corsa dall’ufficio, nulla era pronto, la casa era in disordine, mancavano carrozzina e cassettiera, nessun vestitino pulito per il piccolo – e alla fine mi sono vergognata davanti a tutta la famiglia che è venuta a trovarci. Meno male che almeno le amiche mi hanno portato i pannolini! Racconto di Renia, 30 anni, mamma da poco, alle prese con i consigli e i rimproveri dei parenti: è colpa sua o della famiglia se nulla era pronto? Tu come avresti reagito?