Badante per mia moglie
In che senso? Lucia pensava di aver capito male. Dove dovrei andare? E perché? Per quale motivo?
Dai, per favore, evitami queste scenate si infastidì lui. Cosa cè da non capire? Ormai qui non hai più nessuno da assistere. Dove finirai poi, non mi importa proprio.
Enrico, ma che dici? Avevamo detto che ci saremmo sposati
Quello te lo sei inventata tu. Io non ne ho mai avuto lintenzione.
A trentadue anni, Lucia aveva deciso di cambiare vita e lasciare il suo piccolo paese in provincia.
Cosa doveva farci ancora lì? Ascoltare i rimproveri continui della madre?
Sua madre non se ne faceva una ragione e la tormentava a causa del divorzio. Ma come, si era lasciata scappare un marito?
Quel Vasco non valeva una lira sempre con il bicchiere in mano e infedele! Come aveva potuto sposarlo otto anni prima?
Lucia, a dire il vero, non aveva proprio sofferto per il divorzio anzi, aveva ricominciato a respirare.
Solo che le litigate con la madre continuavano. I soldi poi, un dramma a parte, sempre troppo pochi.
Così decise: avrebbe provato a trasferirsi a Firenze, magari riusciva a sistemarsi bene!
Sua amica Simona compagna di scuola era già sposata da cinque anni con un vedovo.
E allora? Sarà anche più vecchio di lei di sedici anni, non sarà un adone, ma ha lappartamento e una busta paga fissa.
E poi, Lucia non si sentiva certo da meno di Simona!
Oh, finalmente ti sei svegliata! laveva incoraggiata Simona. Vieni su, per i primi tempi ti ospitiamo noi e il lavoro lo troveremo.
Ma tuo marito, il signor Vittorio, sarà daccordo? aveva chiesto dubbiosa Lucia.
Ma figurati! Fa tutto quello che gli chiedo. Non ti preoccupare, ce la caveremo!
Alla fine, comunque, Lucia dallamica non era rimasta molto.
Dopo qualche settimana ce la fece a mettere insieme i primi guadagni, trovò una stanza in affitto per conto suo.
E, dopo appena due mesi, le capitò un colpo di fortuna inaspettato.
Ma come mai una donna come te lavora al mercato? chiese con compassione un cliente fisso, Edoardo Bianchi.
I clienti fissi, Lucia ormai li conosceva tutti per nome.
Fa freddo, si sta male, non è il massimo, lo so.
E cosa posso fare? scrollò le spalle lei. Un modo per campare devo trovarlo.
Poi, scherzando aggiunse:
O magari ha unaltra proposta per me?
Edoardo non aveva proprio laspetto delluomo dei sogni di Lucia; più vecchio di almeno ventanni, un po gonfio, già stempiato, con uno sguardo indagatore.
Sempre molto meticoloso nella scelta delle verdure e pagava fino allultimo centesimo. Ma si vedeva che stava bene sempre vestito bene, arrivava in macchina di certo non era un poveraccio o uno sbandato.
Però portava anche la fede al dito, quindi Lucia non lo considerava affatto un partito.
Vedo che sei una donna affidabile, precisa, pulita passò subito al tu Edoardo hai mai fatto assistenza a persone malate?
Sì, certo. Ho curato la vicina di casa. Ha avuto un ictus, figli lontani e nessuno aveva tempo per starle dietro. Così mi hanno chiesto aiuto.
Perfetto! si illuminò lui, subito però si rabbuiò: Purtroppo anche mia moglie, la signora Teresa, ha avuto un ictus.
I medici non le danno molte speranze. Lho riportata a casa, ma non riesco a starle dietro. Mi aiuteresti? Ti pagherei regolarmente, ovviamente.
Lucia non ci pensò due volte. Meglio stare in una casa calda, anche a pulire e cambiare le lenzuola, piuttosto che undici ore al freddo servendo clienti capricciosi!
In più, Edoardo le propose anche di vivere lì, così risparmiava anche sullaffitto.
Tre camere tutte per me! Uno spazio enorme, sembra un campo da calcio! raccontava entusiasta Lucia a Simona. Non hanno nemmeno figli.
La madre di Teresa, invece, era un personaggio: a sessantotto anni si dava ancora molte arie, e da poco si era risposata. Aveva altro a cui pensare.
Ma comè messa davvero, sta male sul serio?
Eh sì Ne ha passate tante, la poveretta può solo stare a letto e a malapena mormora qualcosa. Dubito che si riprenderà.
E tu non ne sembri troppo dispiaciuta disse sospettosa Simona.
Ma no, ovvio che dispiace Lucia abbassò lo sguardo però, poi Edoardo sarà libero
Lucia, ci pensi a quello che dici? Augurare la morte a una persona per un appartamento?! Ma ti rendi conto?
Ma cosa vai a pensare! Io non auguro niente a nessuno, ma nemmeno voglio lasciarmi sfuggire loccasione! Facile per te parlare, tu la vita ce lhai fatta!
Litigarono di brutto, e per sei mesi non si parlarono più. Fu solo dopo tutto quel tempo che Lucia si confidò con Simona e le raccontò della relazione con Edoardo.
Vivevano ormai come una coppia, anche se lui non avrebbe mai lasciato la moglie, non è il suo tipo, così aveva detto. Sarebbero rimasti amanti in attesa di non si sa cosa.
Quindi vi vedete di nascosto nella stanza accanto mentre la moglie è morente? la rimproverò Simona. Ma ti rendi conto di quanto sia squallido? Sei cieca per i soldi, o quali soldi poi?
Sei sempre la solita, non sei mai contenta per me! si offese Lucia.
Così interruppero di nuovo ogni rapporto. Ma Lucia non si sentiva troppo in colpa (solo un po’).
Tutti santi, parlano bene solo a stomaco pieno, come si dice. E pazienza, avrebbe fatto a meno anche di quellamica.
Lucia, intanto, si impegnava davvero con Teresa: attenta, precisa, responsabile. Dopo che era iniziata anche la storia con Edoardo, si era presa cura di tutta la casa.
Un uomo non bisogna solo saperlo amare nel letto, ma anche cucinargli bene, lavargli e stirargli le camicie, tenere la casa pulita
A Lucia sembrava che allamante la cosa andasse più che bene, e anche lei tutto sommato si godeva la vita.
Neppure si era accorta subito che Edoardo aveva smesso di pagarle la retta: ormai erano praticamente marito e moglie, che importava parlare di soldi?
Lui le dava i soldi per la spesa e per le spese comuni, e Lucia gestiva il bilancio della casa, senza accorgersi che finivano sempre giusti giusti.
Comunque, da caporeparto, Edoardo non prendeva poco: ma tanto, si sarebbero sistemati una volta sposati, pensava Lucia.
Col tempo la passione era scemata, e Edoardo era meno presente a casa; Lucia dava la colpa allo stress per la moglie malata.
Sul perché fosse stanco, visto che dalla moglie non ci andava quasi mai, Lucia non si sapeva spiegare, ma lo compativa.
Quando Teresa morì, anche se se lo aspettava, Lucia scoppiò comunque a piangere.
Un anno e mezzo dedicato a quella donna, mica poco. Anche i funerali li organizzò lei, perché Edoardo era distrutto dal dolore.
I soldi però glieli diede contati, e Lucia cercò comunque di fare tutto al meglio. Nessuno le avrebbe potuto rimproverare nulla.
Anche le vicine, che la guardavano di traverso da mesi per la storia con Edoardo tanto in paese tutti sanno tutto la salutarono alle esequie con rispetto. Pure la suocera apprezzò.
Quello che proprio Lucia non si aspettava, fu quello che sentì da Edoardo dieci giorni dopo il funerale.
Come puoi capire, non cè più bisogno di te qui, ti do una settimana per lasciare la casa disse freddamente Edoardo.
In che senso? Lucia non capiva. Dove dovrei andare? E perché?
Per favore, risparmiami le sceneggiate Edoardo si innervosì. Non hai più nessuno a cui badare, dove te ne vai non mi interessa.
Enrico, ma che dici? Dovevamo sposarci!
Sei tu che ti eri fatta il film. Io non ho mai detto nulla del genere.
Il mattino dopo, dopo una notte insonne, Lucia provò di nuovo a parlarne, ma Edoardo ripeté esattamente le stesse parole e le chiese di liberare subito la stanza.
La mia futura sposa vuole ristrutturare casa prima del matrimonio aggiunse lui, freddo.
Sposa? Ma chi sarebbe?
Non ti riguarda.
Ah no? Ok, me ne vado, ma prima pagami quello che mi devi per il lavoro. Non mi guardare così!
Avevi promesso 2000 euro al mese. Me li hai dati solo due volte. Quindi mi devi 32.000 euro.
Guarda come sa far di conto rise amaro Edoardo. Non sperarci troppo
Ah sì? E allora aggiungi anche i soldi per tutto quello che ho fatto in casa! Dai, facciamo pari a 50.000 euro, e ognuno per la sua strada!
Altrimenti che fai, vai per avvocati? Non hai nemmeno un contratto.
Lo racconterò alla signora Maria, tua suocera. È stata lei a comprarti la casa, ricordi?
Vedrai che dopo quello che le dirò, ti ritroverai senza lavoro. Dovresti conoscerla meglio di me.
Edoardo impallidì, ma subito si ricompose.
Ma chi vuoi che ti creda? Stai delirando. Sparisci, anzi, vai via subito.
Ti do tre giorni, caro mio. Se non vedo un euro, scoppierà un casino Lucia raccolse le sue poche cose e si sistemò in un ostello. Qualcosa era riuscita a mettere da parte.
Dopo quattro giorni senza risposta, andò a casa di Edoardo e, per fortuna, trovò anche Maria.
Dal viso di Edoardo capì che non avrebbe visto un centesimo, quindi raccontò tutto alla suocera.
Ma che sta dicendo questa? Vaneggia! Non crederle! si strillò il vedovo.
Sì, qualcosa avevo sentito anche io ai funerali, ma non volevo crederci lo fissò la suocera. Ora ho capito tutto, caro mio. E spero che lo ricordi anche tu. Questa casa è ancora intestata a me.
Edoardo rimase pietrificato.
Dunque, voglio che in tre giorni non ci sia più traccia di te qui.
Maria quasi arrivò alla porta, poi si fermò davanti a Lucia.
E tu, Lucia, che aspetti? Un premio? Fuori di qui!
Lucia uscì di corsa dallappartamento. Ormai, dei soldi nemmeno a parlarne. Non le restava che tornare al mercato lì un lavoro si trova sempre.
Quello che ho imparato?
A non credere mai troppo ai sogni venduti da chi pensa solo a se stesso, e mai, mai legare la propria sorte a quella di qualcun altro senza avere in mano una vera sicurezza. La dignità vale più di qualsiasi promessa.






