Oggi compio 50 anni, e mentre sfoglio le pagine del mio diario, sento il peso delle cicatrici lasciate dall’infedeltà. Abitavamo in un tranquillo paese vicino a Parma, dove il Po scorre lento tra i campi di grano. Mi chiamo Elisabetta, ma tutti mi chiamano Betta. La mia vita, che credevo perfetta, si è frantumata come un vetro colpito da un sasso. Mio marito, l’uomo per cui ho sacrificato tutto, mi ha lasciato per una ragazza giovane, lasciandomi con un vuoto che ancora mi brucia.
**La felicità che credevo eterna**
A 49 anni, mi sentivo al sicuro. Io e mio marito, Federico, avevamo due figli adulti: mia figlia Beatrice e mio figlio Matteo. Beatrice si era appena sposata, mentre Matteo stava terminando l’università. Vivevamo in un grande appartamento a Modena, acquistato con anni di sacrifici. Io lavoravo come contabile in uno studio locale, lui come ingegnere meccanico. Le nostre serate erano piene di risate, di progetti, della complicità che credevo indistruttibile. Lo amavo per il suo sorriso, per come si prendeva cura di me, per la sicurezza che mi dava. Pensavo che il nostro amore fosse una roccia. Invece, era già sgretolato.
**La verità che mi ha spezzato**
Notai dei cambiamenti. Federico tornava tardi, era distante, rispondeva a monosillabi. Lo attribuivo allo stress, ma un giorno, rientrando, sentii addosso a lui un profumo che non era il mio. Il cuore mi si strinse. Una notte, controllai il suo telefono. E lì, trovai lei: Alessia, vent’anni meno di noi, capelli scuri e messaggi pieni di promesse.
Quando lo affrontai, non negò. “Betta, ho bisogno di qualcosa di nuovo. Lei mi fa sentire vivo”, disse, senza rimorso. Le sue parole furono come un coltello. Non chiese scusa, non esitò. Semplicemente, se ne andò. In quel momento, capii che l’uomo che amavo da 25 anni non esisteva più.
**Il crollo del mio mondo**
Federico lasciò la nostra casa, portando via metà della mia anima. Beatrice urlò, lo chiamò egoista. Matteo, silenzioso, aveva gli occhi pieni di delusione. Cercai di essere forte per loro, ma dentro ero una tempesta. Come poteva farlo? Dopo tutto quello che avevamo costruito? Io non ero solo sua moglie: ero stata la sua compagna, la madre dei suoi figli, la sua alleata. E lui mi aveva scambiata per una ragazzina.
L’appartamento era un cimitero di ricordi. La sua poltrona, le foto, perfino le tazzine che avevamo scelto insieme mi straziavano. E poi c’erano i pettegolezzi. In un paese così piccolo, tutti sapevano: “Povera Betta, il marito l’ha lasciata per una ventenne”. Le vicine mi guardavano con pietà, le colleghe sussurravano. Mi sentivo umiliata, come se avessi fallito.
**La rinascita**
Federico propose di vendere la casa, ma mi rifiutai. Quello era il nido dei miei figli, e non gliel’avrei ceduto. Lui andò a vivere con Alessia, io rimasi a lottare. I miei figli mi sostennero, ma la loro vicinanza rendeva il vuoto ancora più pesante. Non potevo affondare. Iniziai a fare yoga, tornai a lavorare con più impegno, trovai un lavoretto extra. La notte piangevo, ma all’alba mi rialzavo.
Un giorno, Beatrice mi disse: “Mamma, sei più forte di quanto credi. Papà ha fatto una scelta, ma tu non devi soffrire per sempre”. Quelle parole mi salvarono. Capii che non volevo più essere una vittima.
**Un nuovo inizio**
È passato un anno. Federico, a quanto ho saputo, non è più così felice. Alessia vuole soldi, litigano spesso, il sogno si è trasformato in routine. Lui ha cercato di riavvicinarsi, ma io ho chiuso la porta. Non posso perdonare chi ha calpestato il mio cuore. Non voglio il passato—voglio costruirmi un futuro.
Ora mi godo i piccoli piaceri: le cene con i miei figli, le passeggiate lungo il fiume, i libri che non avevo mai tempo di leggere. Scrivo questo diario per liberarmi dal dolore. Le amiche mi invitano a viaggiare, e forse accetterò. A 50 anni, la vita non finisce—ricomincia, se hai il coraggio di prenderla tra le mani.
**La lezione più dura**
Questa è la storia di come il tradimento mi ha resa più forte. Federico credeva che una ragazza giovane lo avrebbe salvato, ma ha perso tutto. Io, invece, ho ritrovato me stessa. I miei figli sono il mio orgoglio, e io sono il loro esempio. Non so cosa mi aspetta, ma una cosa è certa: non permetterò più a nessuno di spezzarmi. Lui viva con le sue scelte. Io scelgo me.