Addio Inaspettato: Un Saluto lungo il Viaggio di Ritorno a Casa

Ecco qua, senti questa “Addio in Ritardo: Un Saluto sulla Strada di Casa”

Dopo aver salutato lamante con un bacio tenero, Filippo Romano salì in macchina e si diresse a casa. Si fermò un attimo davanti al portone, respirò profondamente, ripassando mentalmente le parole che avrebbe detto alla moglie. Salì le scale e aprì la porta.

Ciao disse Filippo. Eleonora, sei in casa?
Sì rispose lei, senza emozione. Ciao. Allora, friggo le cotolette?

Filippo si era promesso di essere chiaro, fermo, senza giri di parole un uomo di decisione! Era ora di finirla con quella doppia vita, mentre sentiva ancora il calore delle labbra dellamante, prima che la routine lo inghiottisse di nuovo.
Eleonora tossicchiò Filippo, aggiustando la voce. Voglio dirti che dobbiamo separarci.
La notizia fu accolta con una calma inquietante. Eleonora non era tipo da agitarsi facilmente. Tempo addietro, Filippo le aveva persino affibbiato il soprannome “Eleonora di Ghiaccio” per questo.
Cosa intendi? chiese lei, immobile sulluscio della cucina. Non friggo le cotolette?
Fai come vuoi rispose Filippo. Se le vuoi friggere, friggi; se no, lascia stare. Io me ne vado. Per unaltra donna.

La maggior parte delle mogli avrebbe reagito con un attacco dira, magari una padella scagliata contro il marito. Ma Eleonora non era come le altre.
Ah, che gran tragedia borbottò. Hai portato i miei stivali dal calzolaio?
No ammise Filippo, sorpreso. Se è così importante, vado a prenderli subito!
Guarda un po bofonchiò lei. Sempre lo stesso, Filippo. Mandi un cretino a prendere gli stivali, e ti riporta quelli vecchi.

Filippo si sentì offeso. Il dramma che aveva immaginato stava svanendo. Doverano le lacrime, le urla, la sacra collera? Ma cosa poteva aspettarsi da una donna fredda come Eleonora di Ghiaccio?

Non mi stai ascoltando, Eleonora! alzò la voce. Ti sto dicendo che ti lascio per unaltra, e tu parli di stivali!
Appunto replicò lei. A differenza mia, tu puoi andare dove vuoi. I tuoi stivali non sono dal calzolaio. Cosa ti ferma?

Vivevano insieme da anni, ma Filippo non aveva mai capito quando Eleonora fosse seria o quando scherzasse. Allinizio, era proprio quella serenità, quella discrezione, ad attirarlo. Senza contare la sua bellezza composta e il suo modo pratico di fare.
Eleonora era solida, fedele e impassibile come un blocco di marmo. Ma ora Filippo amava unaltra. Amava con passione, peccato e dolcezza! Era ora di tagliare i ponti e iniziare una vita nuova.

E così, Eleonora annunciò Filippo, solenne e un po amareggiato. Ti ringrazio per tutto, ma me ne vado perché amo unaltra. Te non ti amo più.
Incredibile disse Eleonora, senza alzare la voce. Non mi ama, poverino. Mia madre adorava il vicino, mio padre il domino e la grappa. E guarda che donna straordinaria sono diventata.

Sapeva che discutere con Eleonora era inutile. Ogni sua parola pesava come un macigno. Lentusiasmo iniziale gli scemò, e non aveva più voglia di litigare.
Eleonora, sei davvero incredibile disse Filippo, amaro. Ma amo unaltra. Amo con passione, peccato e dolcezza. E me ne vado, capito?
Chi? chiese lei. Tania Esposito, vero?

Filippo indietreggiò. Un anno prima, aveva avuto una storia segreta con Tania, ma non immaginava che Eleonora la conoscesse!
Come fai a saperlo? iniziò, ma si interruppe. Comunque non importa. No, Eleonora, non è lei.
Eleonora sbadigliò.
Allora è Sandra Ferrara? Lhai cercata?

Un brivido gli corse lungo la schiena. Anche Sandra era stata la sua amante, ma era roba passata. Se Eleonora lo sapeva, perché non aveva mai parlato? Ma certo, era una rocca, non lasciava mai trapelare nulla.
Sbagli di nuovo insistette Filippo. Non è Sandra né Tania. È unaltra, meravigliosa, lamore della mia vita. Non posso vivere senza di lei e me ne vado. E non provare a fermarmi!
Allora è Mafalda concluse Eleonora. Oh, Filippo, Filippo sei proprio scemo. Il tuo grande segreto. Lamore della tua vita: Mafalda Venturi, trentacinque anni, un figlio, due aborti Ho indovinato?

Filippo si prese la testa tra le mani. Aveva azzeccato tutto! La sua storia era proprio con Mafalda.
Ma come? balbettò. Chi te lha detto? Mi hai spiato?

Elementare, Filippo rispose Eleonora. Sai che faccio la ginecologa da anni. Ho visitato metà delle donne di questa città, mentre tu ne hai conosciuta solo una piccola parte. Mi basta unocchiata per capire dove sei stato, scemotto!

Filippo respirò a fondo, cercando di recuperare un po di dignità.
Ammettiamo che hai indovinato! dichiarò, altero. Anche se fosse Mafalda, non cambia niente. Me ne vado.
Sei proprio stupido, Filippo sospirò Eleonora. Potevi chiedermelo. Tra laltro, non cè nulla di speciale in lei, è come tutte le altre e te lo dico da medico. Hai visto la sua cartella clinica, il tuo grande amore?
N-no ammise.
Ecco. Prima, vai subito a lavarti. Domani chiamo il dottor Gasparini per farti visitare senza aspettare. Poi ne parliamo. Che vergogna il marito di una ginecologa che sceglie una donna malata!

Allora cosa faccio? si lamentò Filippo.

Friggo le cotolette disse Eleonora, voltandosi. Tu, lavati e fai come ti pare. Se vuoi una donna sana, fammelo sapere io te la posso raccomandare.

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