Allontanamento dalla figlia: ombra del passato

Due anni ormai che Lucrezia De Santis non parla più con sua figlia, Beatrice. Un anno fa, senza motivo, Beatrice ha smesso di rispondere alle sue telefonate. Ha cambiato le serrature del suo appartamento a Tivoli, in una piccola città vicino al Tevere, e ha lasciato chiaramente intendere che non voleva più vedere la madre nella sua casa. Lucrezia ancora non riesce ad accettare questa rottura, e il cuore le si stringe ogni volta che ripensa a sua figlia.

“Due anni senza una parola,” sospira Lucrezia, la voce tremante per l’emozione trattenuta. “Bea vive la sua vita: posta foto sui social, esce con gli amici. Ma a me—né una chiamata, né un messaggio. È una donna adulta, ha una bambina di tre anni e un marito, vivono nel loro appartamento. Io sono sempre stata severa—con me stessa, con gli altri, e anche con lei. Credo che un genitore debba essere esigente. Volevo che studiasse bene, che aiutasse in casa, che si prendesse cura di sé.”

Lucrezia non ha mai cambiato i suoi principi, neppure quando sua figlia ha formato una famiglia. La visitava spesso, ma ogni incontro si trasformava in una prova. “Come si fa a vivere in questo disordine?,” si lamentava, riordinando gli armadi come se Beatrice avesse ancora dieci anni. Indicava i piatti sporchi, la rimproverava per la poca attenzione alla bambina e non esitava a criticare il marito: “Marco non serve a niente, è sempre senza un euro!” Lucrezia era convinta che solo lei potesse dire la verità a sua figlia, anche se questa le faceva male.

Un anno fa, tutto è cambiato. “Ho chiamato Bea come sempre,” ricorda Lucrezia, gli occhi oscurati dal rancore. “Le ho detto che la figlia di mia nipote, a quattro anni, sa già leggere. A un tratto, lei ha esploso: ‘Perché devi sempre paragonare i bambini?’ Mi sono stupita—come non farlo, se la differenza è palese? Quella è stata l’ultima volta che abbiamo parlato.” Poco dopo, Lucrezia ha scoperto che Beatrice aveva cambiato le serrature e le aveva vietato di mettere piede in casa sua. “Pensavo fosse un capriccio passeggero,” dice. “Credevo che si sarebbe pentita, che sarebbe venuta a chiedere scusa. Invece no.”

I mesi passavano, e il silenzio di Beatrice pesava sempre più. A fine luglio era il compleanno di Lucrezia. Aspettava la chiamata di sua figlia, ma il telefono rimase muto. “Non fare gli auguri a tua madre!” esclamò, amareggiata. Il giorno dopo, non resistette e chiamò da un numero sconosciuto. “Le ho detto: se non vuoi parlarmi, lascia il mio appartamento!” ricorda, la voce tremante di rabbia.

La questione è questa: sei anni prima, prima del matrimonio di Beatrice, Lucrezia aveva intestato l’appartamento a lei. “Marco, suo marito, guadagnava una miseria,” spiega. “Volevo aiutare la giovane coppia, potevo permettermelo. Ma ora, visto che mi ha voltato le spalle, che si trovi un’altra casa!” Beatrice rispose seccamente: l’appartamento era a nome suo, i documenti in regola, e nessuno poteva cacciarla. “Ha detto che quella è casa sua, e che non ho diritto di pretendere niente,” si indigna Lucrezia. “Dov’è la giustizia?”

Lucrezia è convinta di aver fatto la cosa giusta. “Se è così indipendente, lo dimostri!” dice, sfidante. “Si trovi un’altra casa, se non apprezza sua madre.” Ma nel profondo, il dolore la consuma. Ripensa a quando cresceva Beatrice, a come le insegnava a essere forte, a come sognava un legame più stretto con lei. “Volevo solo il suo bene,” sussurra, gli occhi lucidi. “Perché mi ha rifiutata?”

Beatrice, dal canto suo, non dice una parola. Forse era stanca dei rimproveri continui e del controllo di sua madre. Forse voleva solo proteggere la sua famiglia da un’ingerenza che sentiva come oppressione. Ma Lucrezia non è pronta ad accettare questa fine. Aspetta che sia sua figlia a fare il primo passo, ma ogni giorno la speranza svanisce, come la nebbia mattutina sul fiume.

Rate article
Add a comment

;-) :| :x :twisted: :smile: :shock: :sad: :roll: :razz: :oops: :o :mrgreen: :lol: :idea: :grin: :evil: :cry: :cool: :arrow: :???: :?: :!:

2 × 2 =

Allontanamento dalla figlia: ombra del passato