**Amore per una Vita**
A quattordici anni, Elena si ritrovò sommersa dalle faccende domestiche, dalla cura della madre malata e dallo studio, ma il suo sogno era diventare medico.
“Mamma, finirò luniversità e ti curerò. Ti alzerai, lo so. Sei ancora giovane,” le diceva.
Ma in segreto piangeva nella sua stanzetta, sentendosi sopraffatta. Vivevano in tre nella periferia di Bologna, in una casa circondata da voci e occhi indiscreti. Suo padre non aiutava mai, né con le faccende né con le parole. Era sempre stato rude, con la moglie e con Elena. Quando Vera si ammalò, lui fece le valigie e se ne andò.
Allinizio, Elena non capì. Poi, sulla soglia, lui le disse: “Me ne vado per sempre. Questa vita non fa per me, men che meno con una moglie malata. Tu sei grande, te la caverai. I soldi te li manderò per posta.”
La porta sbatté. Vera sorrideva, mentre Elena era sconvolta.
“Mamma, come faremo?”
“Ce la caveremo, tesoro. Cosa ci ha mai dato lui? Solo rabbia. Va a chiamare lo zio Vittorio, digli che voglio vederlo.”
Elena obbedì. Aveva notato da tempo come Vittorio guardasse sua madre in modo diverso. Lui era un vicino gentile, sempre con un sorriso e un complimento per Vera. Le portava fiori e cioccolatini, cose che il padre non aveva mai fatto.
Una volta, a tredici anni, Elena aveva sentito Vittorio confessare il suo amore.
“Vera, sarò sempre qui per te. Non dubitare mai di me.”
E lei aveva riso: “Sono legata a un altro, Vittorio. Non servono queste parole.”
Ma Vittorio rimase vicino a loro, discreto e presente. Quando il padre se ne andò, fu lui a prendere il suo posto. Senza esitare, si trasferì da loro. Curò Vera con dedizione, portandola dai medici, aiutandola a riprendersi. Con lui, la casa tornò a essere piena di luce.
“Studia, Elena. Diventerai un bravo medico,” la incoraggiava.
Le malelingue del paese non mancarono. “Guardatela, si è fatta venire un uomo in casa mentre è ancora sposata!” Ma Vittorio e Vera li ignorarono. Si sposarono, ebbero una bambina, Sofia, e vissero nella gioia.
Elena si laureò in medicina, realizzando il suo sogno. Poi, un giorno, Vittorio morì nel sonno. La notte prima li aveva abbracciati tutti, come se lo sapesse. Vera non resse il dolore. Tre mesi dopo, la seguì.
Rimasero solo Elena e Sofia. La maggiore si prese cura della sorellina, accompagnandola a scuola, orgogliosa dei suoi voti. Risparmiò per anni, finché non poté comprare una lapide degna dei loro genitori.
Un giorno, al cimitero, una signora si fermò ad ammirarla. “Conoscevate mia madre e mio padre?” chiese Elena.
“No, ma è un bel monumento. Rappresenta un amore vero.”
Elena annuì. “Un amore che dura per sempre.”
Ora poteva voltare pagina. Cera un cardiologo, Arturo, che la corteggiava da un anno. Le aveva chiesto di sposarlo, ma lei aveva voluto prima assolvere il suo dovere. Ora era pronta.
**Lezione:** Lamore vero resiste a tutto, persino alla morte. E chi lo vive, anche per poco, è più fortunato di chi non lo conosce mai.






