«Appena ricevuta la casa, già la suocera decide a chi darla: ci ha messo a rischio di perderla»

I miei genitori ci avevano appena regalato un appartamento, e già mia suocera aveva deciso a chi darlo. Quasi ci ha lasciati senza casa.

Mia suocera mi è sempre sembrata una donna di carattere. Scaltra, schietta, ma non cattiva. O almeno, così credevo. Finché non ha cercato di cacciare me e mio marito… nel nulla. E di consegnare il nostro nuovo appartamento – un regalo dei miei genitori – a sua figlia e ai suoi due bambini.

Sposati da due anni, vivevamo in affitto. Con la pandemia e l’incertezza, non era il momento di chiedere un mutuo. Lavoravamo dove capitava, mettevamo da parte qualcosa. Non abbiamo chiesto aiuto a nessuno, ci siamo sempre gestiti da soli.

Quando il mercato è ripreso, stavamo pensando a un mutuo. Ma i miei genitori ci hanno sorpresi: ci hanno regalato un bilocale in un bel quartiere. Mio padre ha venduto un pezzo di terra in campagna, mia madre un piccolo appartamento ereditato da una zia. Hanno aggiunto dei risparmi e ci hanno fatto questo regalo enorme. Ero commossa, mio marito felicissimo. Iniziammo a sistemarci.

Mia suocera venne a visitare quasi subito. Guardò ogni angolo, annuì senza entusiasmo. L’unico commento fu: «Non male». Non ci offendemmo. È sempre stata riservata, soprattutto quando le cose non dipendevano da lei.

Decidemmo di festeggiare il trasloco dopo le vacanze. Sognavamo da tempo una settimana al mare, per staccare e ricominciare. Partimmo con un last minute, ma prima di andare ci fu un problema: il divano e le poltrone che avevamo ordinato sarebbero arrivati tre giorni dopo la nostra partenza.

I miei genitori erano a un anniversario in un’altra città, perciò l’unica soluzione fu lasciare le chiavi a mia suocera e chiederle di accettare la consegna. Sapevo che avrebbe frugato un po’, ma non mi preoccupai: non avevamo nulla da nascondere.

Quanto mi sbagliavo…

Tornati dopo dieci giorni, trovammo la sorella di mio marito con il compagno e i due figli già installati. Aprii la porta e la vidi con il piccolo in braccio. In cucina, l’odore di fritto, in salone la tv accesa. Mi mancò il fiato.

Mio marito chiese: «Ma che succede?»
Sua sorella arrossì, imbarazzata: «Mamma ci ha detto che avevate accettato. Che tanto eravate in vacanza, e poi avreste affittato o sareste andati dai suoi genitori. Disse che l’avevate proposto voi!»

La verità era semplice e spaventosa. Mia suocera era andata da sua figlia e le aveva annunciato: «Abbiamo parlato con tuo fratello. Vi dà il suo appartamento, voi vi trasferite. Loro non hanno figli, possono aspettare. A voi serve di più. C’è l’asilo, le scuole, il lavoro.»

Sua sorella aveva provato a chiamare, ma al mare la linea era scarsa. Credette alla madre e si trasferì con tutte le sue cose. In pochi giorni, aveva trasformato casa nostra nella sua.

Eravamo sconvolti. Mio marito cercò di chiamare sua madre, ma non rispose. Proposi: «Parliamone stasera con calma. Vedremo come sistemare la cosa.»

Sua sorella era mortificata. Non sapeva di essere stata ingannata. Piangeva, si scusava. I bambini erano nervosi, urlavano. Era chiaro che anche lei era una vittima di quell’”operazione”.

Quella sera arrivò il compagno di sua sorella, e discutemmo. Non avevano dove andare – i soldi per un affitto erano pochi. Decidemmo: «Vi daremo qualcosa per l’affitto. Restate qui una settimana, noi andremo dai miei. Intanto cercate casa, vi aiuteremo con il trasloco.»

E così facemmo. I miei rimasero scioccati, ma ci accolsero volentieri.

Dopo qualche giorno, mia suocera finalmente rispose al telefono. Le chiedemmo: «Perché l’hai fatto?»

La sua risposta mi lasciò senza parole: «Ma che c’è di male? Voi l’appartamento l’avete avuto gratis. Non potevate essere generosi? Loro hanno due bambini, voi nessuno! Siete una famiglia, no?»

Quando le spiegammo che non avevamo mai avuto intenzione di cederle la casa, ci accusò di crudeltà ed egoismo. Secondo lei, eravamo stati orribili a cacciare «una povera madre con due figli».

Da allora, non parliamo più. E, a dirla tutta, non abbiamo interesse a riconciliarci.

Con sua sorella, invece, siamo rimasti in buoni rapporti. Si è scusata più volte, e abbiamo capito che non era colpa sua. Ma mia suocera… ha mostrato il suo vero volto. E abbiamo imparato: non ci si può fidare di lei.

Questa storia è stata una lezione. Abbiamo capito che anche le persone più vicine possono tradirti, se pensano di farla franca.

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