Arrivò il figlio dal padre: – Chiedo il divorzio. Basta! La madre dice – la mia moglie è pigra. Quanto ancora devo farcela da solo?

«È arrivato Luca dal padre, gli occhi rossi di rabbia.

— Vado a chiedere il divorzio. Non ne posso più! La moglie è una donna pigra, e tocca sempre a me fare tutto da solo.

Il padre, Giovanni, lo guarda con un’espressione di rimorso, poi risponde:

— Perdona, figlio mio.

— Perché?

— Perché non sono sempre stato giusto con tua madre. È colpa mia se dentro di te c’è quel pensiero oscuro di separazione…

— Cosa, non separarmi?

— No, non farlo. Non pensarci neanche per un attimo.

— Dovrò sopportare tutto fino alla fine?

— Non è questione di sopportazione. Tu non sopporti lei, ma il tuo atteggiamento verso di lei. Cambiando te stesso, cambierà tutto intorno.

— Come posso cambiare?

— Guarda tua moglie, Ginevra, come ti insegna il Signore. È un dono suo per te, la tua gioia, la tua compagna, la madre dei tuoi figli. Un fragile vaso che Dio ti ha affidato, da tenere con dolcezza, cura e rispetto. Tutto il resto è insignificante. Se oggi non sa fare qualcosa, imparerà. Tu stesso non sai tutto quello che devi fare…

Se qualcosa le sfugge, copri la sua debolezza con la tua forza e il tuo amore. Se non conosce qualcosa, raccontaglielo la sera, mentre sorseggiate un tè, avvolgendola in un abbraccio. Il vostro cammino è solo vostro, il vostro amore solo vostro. Chi vuole mettere gli occhi dell’odio sul vostro nucleo è il nemico della vostra casa.

Anche se è tua madre, tuo fratello o il tuo più caro amico, non giudicarli. Perdona. Fai capire a ciascuno che, per la tua donna, per il tuo amore, sei pronto a morire senza esitazione, ma non permetterai a nessuno, neppure con una parola cattiva, di toccare la tua famiglia.

— Anche voi avete pensato al divorzio?

— Anche noi, senza “consiglieri”, ci siamo scontrati spesso. Eravamo testardi, orgogliosi… La vostra vita è diversa. Nessuno vi scaccia da Dio. Chiedete a Lui saggezza. Concedetevi compromessi, fatevi misericordia e conforto a vicenda. L’amore, se non lo conosci, cresce comunque. Ne comprenderai la grandezza e il valore solo nella vecchiaia, quando, la sera, stringerai di nuovo Ginevra alle spalle e le parole non serviranno più.

Il silenzio scese su Luca. Per la prima volta dopo tanto tempo, guardò la moglie non come un peso, ma come una donna che stanca come lui, con fragilità, in cerca di calore e sostegno. Si vergognò di aver visto solo i difetti, senza riconoscere gli occhi che un tempo brillavano di gioia al suo fianco.

Quella notte, tornò a casa senza un rimprovero. Si avvicinò, la abbracciò e sussurrò:

— Perdonami. Non ho visto in te il dono più prezioso della mia vita.

Ginevra rimase sorpresa, ma nei suoi occhi riaccese una scintilla, lo stesso fuoco che un tempo aveva unito i loro cuori. Non servivano molte parole. Solo il silenzio, il tocco, la consapevolezza di essere ancora insieme.

Perché il vero amore non muore: a volte si addormenta sotto strati di incomprensioni e preoccupazioni quotidiane. Ma se lo nutri di attenzione, pazienza e tenerezza, si risveglia più forte di prima.

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Arrivò il figlio dal padre: – Chiedo il divorzio. Basta! La madre dice – la mia moglie è pigra. Quanto ancora devo farcela da solo?