**Diario personale: Il telefono segreto di Luca**
Era lì, nascosto nella giacca che Luca non indossava da anni. Un telefono piccolo, consumato, ma ancora acceso e in silenzioso. Strano, pensai. Perché mio marito avrebbe un altro cellulare senza dirmelo?
Con Luca abbiamo condiviso più di dieci anni di vita. Si potrebbe credere che, dopo tanto tempo, due persone diventino un’unica anima. Eppure, ultimamente, sentivo tra noi una barriera invisibile. Era più distante, chiuso in sé stesso. Cercavo di non drammatizzare: il lavoro, lo stress, l’età… forse l’amore si era solo trasformato. Ma faceva male lo stesso. Avevamo attraversato tante prove insieme: traslochi, difficoltà economiche, la malattia della suocera, crescere nostro figlio Davide. Non era questo a renderci forti?
Quel pomeriggio, mentre riordinavo l’armadio, trovai quel telefono caduto dalla tasca interna della sua vecchia giacca. Il primo impulso fu di rimetterlo al suo posto e fingere di non aver visto nulla. Ma la curiosità vinse. Non volevo litigare, ma i segreti in una coppia sono pericolosi.
Aprii il menu. Nessuna chiamata, solo messaggi. Tutti ricevuti, mai inviati. E il cuore mi si strinse. Il primo che lessi diceva:
*”Abbiamo litigato di nuovo… ma sai quanto ti amo. A presto.”*
Un altro:
*”Sei arrabbiato? Non volevo. Sono solo stanca. Esco a comprare il pane, non fare il broncio.”*
E poi:
*”Non avresti dovuto urlare così. Mi hai ferito. Ma ti bacio lo stesso.”*
Le mani mi tremarono. Queste parole… erano scritte da un uomo? O Luca aveva una relazione con un altro uomo? O forse… era qualcos’altro? Scorsi ancora, trovando messaggi simili: tenerezza, dolore, passione. Tutti senza risposta.
Alla fine, arrivai al primo messaggio, quello più antico:
*”Non so dirtelo a voce. Quando sei vicina, mi blocco. Per me è più facile scrivere. Questo telefono è il mio diario segreto su di te. Scriverò qui tutto ciò che provo. A volte non mi capisci, ma ti amo. Solo te. E se un giorno troverai questo telefono, sappi che è pieno di te.”*
Mi sedetti sul letto e piansi. Era tutto per me. Per due anni, Luca aveva scritto di noi, delle nostre liti, dei suoi sentimenti che non riusciva a esprimere. Non mi stava tradendo… stava cercando di salvarci, a modo suo.
Quella sera, quando tornò dal lavoro, gli porsi il telefono e dissi solo: *”Ho trovato tutto.”* Lui non si difese, non ebbe paura. Si sedette accanto a me, mi abbracciò e restammo in silenzio a lungo.
Poi, decidemmo di creare una mail condivisa. Uno spazio dove scrivere ciò che non riusciamo a dirci, senza paura. Emozioni, rimpianti, desideri. Lo leggiamo a turno, e poi ne parliamo. E ci abbracciamo.
Così abbiamo salvato il nostro matrimonio. E, ironia della sorte, mi sono innamorata di nuovo di lui. Di quel Luca con cui ho ricominciato tutto da zero. Dell’uomo che ha trovato il suo modo silenzioso, ma intenso, di amarmi.