Brangusis, mi porteresti a casa? – Dopo una dura giornata di lavoro, Ginevra sperava di evitare i quaranta minuti di viaggio in autobus.

Brangusis, potresti riportarmi a casa? Dopo una giornata di lavoro estenuante, Ginevra sperava di evitare i quaranta minuti di autobus.

Tesoro, potresti venirmi a prendere dal lavoro? Luminosa chiamò il marito, sperando che dopo una faticosa giornata non dovesse sobbarcarsi quaranta minuti di sballottamenti sullautobus.

Sono occupato, rispose secco luomo. In sottofondo si sentiva chiaramente la televisione: Tommaso era in casa.

Le fece male, al punto da farle venire le lacrime. Il matrimonio era sullorlo del collasso, eppure solo sei mesi prima Tommaso lavrebbe portata in braccio. Cosera cambiato in così poco tempo? Luminosa non capiva.

Si curava della sua figura, passando ore in palestra. Cucinava benissimo non a caso lavorava in un ristorante rinomato. Non chiedeva mai soldi, non faceze scenate, era pronta a realizzare ogni desiderio del marito

Gli piacerai sempre meno, scuoteva la testa la madre, ascoltando i lamenti di Luminosa. Non puoi sempre assecondare un uomo.

Io lo amo e basta, rispose la ragazza con un sorriso impotente. E lui ama me

*****

Alla fine mi ha stufato, mordendosi il labbro, Luminosa controllò la cronologia del browser. Scoprì che Tommaso passava tutto il suo tempo libero su siti dincontri, parlando con più ragazze contemporaneamente. Perché non poteva parlarmi chiaramente? Avrei capito e lavrei lasciato andare. Perché tormentarsi vivendo con una donna che non ami e farla soffrire con il tuo comportamento?

E così, divorzio. Be, era forte, ce lavrebbe fatta. Ma non lo avrebbe lasciato andare così facilmente. Si meritava una piccola vendetta

Quella stessa sera, Luminosa si iscrisse allo stesso sito del marito, lo trovò e gli scrisse. Prese una foto da internet, la ritoccò leggermente ed era certa che Tommaso ci sarebbe cascato. E ci cascò.

Iniziò unappassionata corrispondenza. Lui, nei messaggi, diceva di non essere sposato, di essere pronto per una relazione seria e per avere figli. Elogiava il suo carattere meraviglioso in ogni modo possibile, facendola ridere fino alle lacrime. Lei sapeva benissimo quanto fosse difficile adattarsi a lui.

Incontriamoci, scrisse Luminosa, trattenendo il fiato in attesa della risposta.

Volentieri, arrivò la risposta dopo pochi secondi. Ma a casa mia per ora cè mia sorella, sta studiando per gli esami. Perciò, vediamoci in un posto neutro, e la sera continuiamo in hotel.

Davvero? le sfuggì a Luminosa dopo aver letto. Perché sei così sicuro che una ragazza accetterebbe di andare subito in hotel con te? Chiunque si offenderebbe! Ma a me fa comodo.

Allora vediamoci a casa mia? Abito fuori città, da sola. Nessuno ci disturberà pensando tra sé: accetterà?

Ottima idea! Tommaso era davvero contento. Probabilmente perché non avrebbe dovuto spendere soldi. Mandami lindirizzo e lorario. Arriverò sulle ali dellamore.

Via *** 25, alle dieci di sera. Va bene?

Certo! Aspettami.

Alle nove di sera, Tommaso finse di essere stato chiamato di fretta al lavoro. Non trovando le chiavi della macchina, chiese alla moglie, riluttante, se le avesse viste.

Erano sulla credenza, Luminosa lo guardò con occhi sinceri, mentre intanto stringeva le chiavi in tasca. Forse il gatto le ha prese?

E lei non aveva nessuna intenzione di aspettarlo. Perché? Passò quel tempo in modo utile raccogliendo le sue cose. Fortunatamente, aveva un appartamento di sua proprietà, ereditato dalla nonna. Lunica cosa che lasciò dietro di sé fu la richiesta di divorzio, messa ben in vista.

Tommaso tornò a casa solo al mattino, furibondo. Non solo il viaggio di sola andata aveva richiesto più di unora, ma Angelica del sito non cera.

Lindirizzo era corretto, la casa pure. Ma lì non abitava la ragazza da copertina delle foto. Gli aprì la porta una donna tre volte più grossa di lui. Indossava solo un indumento semitrasparente, e Tommaso avrebbe dato tutti i suoi soldi per dimenticare quellimmagine.

Per farla breve, era scappato a malapena da quella pazza! Dovette chiamare un taxi per fuggire. Lattesa fu lunga, e Tommaso rischiò di congelarsi nella sua giacca. In più, lautista era strano e allinizio lo portò chissà dove Insomma, una seratina divertente.

Solo entrando in casa e vedendo la richiesta sul tavolo capì chi era dietro a tutto questo. Accanto, col rossetto, cera scritto: Questa dolce vendetta

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